Dopo essere stato annunciato per la prima volta nell’estate del 2020, Pharaoh: A New Era era inizialmente previsto per l’anno successivo, salvo poi essere rimandato di quasi due anni. Di recente però l’attesa è giunta al termine, con il team di Triskell Interactive che ha finalmente rilasciato il remake dello storico city builder. L’originale Pharaoh, sviluppato da Impressions Games, debuttò infatti nel 1999 poggiandosi sullo stesso motore grafico (e fondalmentalmente le stesse meccaniche) dell’altrettanto noto Caesar III.
La software house americana volle così focalizzarsi su un’altra antica civiltà, quella egizia, che oltretutto si vide arricchitta giusto l’anno dopo da un’espansione, Cleopatra: Queen of the Nile, realizzata però da BreakAway Games. Questo nuovo remake comprende quindi il gioco originale con la suddetta espansione, oltre a un generale lavoro di ammodernamento che va dalla grafica all’interfaccia, fino ad arrivare alla colonna sonora totalmente riorchestrata.
Andiamo a scoprire il tutto nel dettaglio in questa recensione di Pharaoh: A New Era. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Dotemu, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam e GOG. Buona lettura.
SI TORNA NELL’ANTICO EGITTO
Possiamo innanzitutto affermare quanto Pharaoh: A New Era abbia mantenuto intatta la sua anima, rispetto all’originale. Ciò detto il team di Triskell Interactive non si è limitato a dare nuova linfa allo storico strategico, ma ha anche apportato delle modifiche al gameplay, per renderlo maggiormente user-friendly e in linea con i tempi moderni.
Oltre a funzionalità tradizionali quali la costruzione di edifici e la raccolta di risorse, il gioco presenta numerose sfide e obiettivi da completare. Questo remake offre infatti una cinquantina di missioni e una modalità sandbox (con tanto di mappe personalizzabili e scaricabili online) che garantiranno almeno un centinaio di ore di gioco nell’atto di costruire e gestire i propri insediamenti nell’antico Egitto.
La campagna principale ci (ri)porterà a vivere circa 4.000 anni di storia egizia, dalla nascita della civilità attorno al Nilo alla sua espansione. Ogni città che ci ritroveremo a gestire sarà unica, e con problematiche diverse da risolvere. Esattamente come nell’originale, anche qui l’esperienza richiederà molta attenzione per via degli ostacoli da superare. Crisi finanziarie, felicità dei cittadini da tutelare per evitare rivolte, fattori religiosi e persino la necessità di difendersi da minacce esterne (anche se, quest’ultima, in misura minore rispetto al passato).
Tra i miglioramenti più evidenti figurano quelli relativi all’interfaccia, decisamente molto più intuitiva rispetto al passato pur essendo rimasta complessivamente basic. Una delle prime azioni che Pharaoh: A New Era ci permetterà di mettere in pratica sarà la creazione di una propria “famiglia”, deputata alla gestione delle diverse città che ci verranno assegnate sotto forma di missioni. I cui prologhi (che conferiscono spessore alla componente narrativa) risultano oltretutto doppiati interamente in italiano.
SVECCHIAMENTO EFFETTIVO…
Una volta entrati nel vivo della costruzione della nostra città dovremo anche fare i conti con gli svariati eventi casuali che potranno verificarsi quali incendi, invasioni di locuste e cataclismi naturali. In generale la produzione di Triskell Interactive si pone, al pari dell’originale, l’obiettivo di (rap)presentare un’accurata ricostruzione storica dell’antico Egitto.
E possiamo confermare quanto tale obiettivo venga centrato pienamente, grazie ai tantissimi dettagli che arricchiscono l’esperienza e il fattore immersività nel suo complesso. Cominciata una partita, dovremo subito partire con la costruzione di abitazioni per attrarre abitanti. Successivamente l’attenzione si sposterà sulla fornitura di cibo e acqua con cui tenere in vita i nostri sudditi.
Dopo verranno le strutture relative alla raccolta di altre materie prime e via via tutto il resto. Fondamentale però rimane la costruzione di strade, essenziali per collegare i vari edifici e permettere spostamenti agevoli tra di essi. Bisognerà fare in modo che i lavoratori possano girare in maniera efficiente attraverso questi collegamenti, dove dovremo tenere conto anche delle barriere naturali che sarà necessario aggirare.
I comandi semplificati ci verranno in soccorso, grazie all’introduzione di alcune scorciatoie da tastiera. In generale sono stati inoltre implementati degli automatismi per rendere più fluida la “trasformazione” dei sudditi in lavoratori. Per esempio risulta scomparsa la vecchia figura dei reclutatori.
… MA NON TUTTO FILA LISCIO
A dispetto delle diverse novità grafiche e “ludiche”, non possiamo comunque evitare di sottolineare i limiti, di Pharaoh: A New Era. Specie a livello di animazioni siamo ben distanti dagli standard a cui molti city builder recenti ci hanno ormai abituati. Certo, si potrebbe affermare quanto da parte di Triskell Interactive ci sia stata, probabilmente, l’intenzione di mantenersi il più possibile fedele all’originale del 1999… Tuttavia bisogna rendersi conto del fatto che ci si trova dinanzi a un remake dichiarato, e non a una remastered.
Cosa che avrebbe dovuto spingere il team di sviluppo a osare decisamente di più, in tal senso. Tra l’altro non sono state introdotte migliorie (necessarie) in merito alla funzione “intelligente” dei blocchi stradali, rimasti invariati rispetto al passato. A sorprendere inoltre è il sistema di combattimento, che paradossalmente risulta a tutti gli effetti peggiorato. Se nel Pharaoh originale la guerra rappresentava un elemento cruciale nella difesa della città (e la capacità di muovere le truppe risultava decisiva), ora costituisce invece una feature secondaria, quasi di contorno.
Molte funzioni infatti sono praticamente scomparse, con gli eserciti che tendono ad affrontarsi in maniera completamente automatica. Di fatto saremo impossibilitati a difendere al meglio la nostra città, così come a mettere in pratica le strategie che, in passato, potevano anche permetterci di avere la meglio in situazione sfavorevoli.
Come abbiamo già accennato, a livello grafico Pharaoh: A New Era si conferma molto, forse troppo simile all’originale. Per quanto sia comunque possibile notare una notevole cura aggiuntiva nei modelli degli edifici e in generale texture più realistiche e ricche di dettagli. Molto buono anche il lavoro svolto in sede di ottimizzazione, per non parlare degli npc, ben caratterizzati e che attraverso dei dialoghi divertenti ci offriranno di tanto in tanto nuove missioni e sfide.
CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
Facendo il punto complessivo della situazione, non c’è dubbio che Pharaoh: A New Era somigli più a una remastered che non a un vero e proprio remake. Non sappiamo se Triskell Interactive abbia intenzionalmente optato per l’introduzione di meno stravolgimenti possibili… Certo è che ponendosi come remake il lavoro del team francese sarebbe dovuto essere senz’altro più coraggioso, con meno timori circa l’eventualità di intaccare l’anima l’opera originale di Impressions Games.
Il fattore “nostalgia” è parecchio preponderante, anche se il titolo risulta comunque svecchiato a sufficienza da poter essere apprezzato anche dai neofiti del genere. I quali, ora, potranno contare su una versione più moderna e accattivante del city builder che nel 1999 fece (letteralmente) storia. Non tutte le modifiche apportate risultano efficaci (come quella riguardante la componente bellica), e in generale rimane impossibile evitare di considerarlo un remake “pigro”, da certi punti di vista. Tuttavia si tratta comunque di una produzione assolutamente raccomandata a tutti gli amanti dell’antico Egitto e, in generale, ai fan del genere.
Pregi
Dopo oltre 20 anni, rimane un autentico pezzo di storia del genere. Diverse meccaniche e funzioni risultano efficacemente svecchiate a dovere. Miglioramento grafico e tecnico rilevante...
Difetti
... Ma non abbastanza per poter essere considerato un buon remake. Alcuni aspetti risultano incredibilmente peggiorati rispetto al passato, al netto dei feedback della community.
Voto
6,5