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Tchia, la nostra anteprima

Una storia d'amore fatta di origini e fantasia diventa realtà grazie a un videogioco dalla passione sconfinata

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Può la grande macchina dell’industria videoludica essere messa in secondo piano da una produzione indie? Nel caso di titoli come Tchia, probabilmente sì. Si tratta di una promettentissima perla che mescola passione e “fisica” all’interno di un sandbox tropicale fatto di esplorazione, avventura, divertimento e libertà. Quello di Awaceb, studio con base a Montréal, in Canada, è un vero e proprio atto d’amore verso la loro terra d’origine.

Parliamo infatti di una software house indipendente i cui membri sono originari della meravigliosa Nuova Caledonia, un arcipelago localizzato tra l’est dell’Australia e il nord della Nuova Zelanda. Un luogo paradisiaco a cui questo nuovo progetto si ispira fortemente. Splendidi scenari ricostruiti, cultura e folklore locali, sonorità e lingue saranno solo un assaggio del viaggio che ci attenderà.

Un viaggio che abbiamo potuto cominciare a fare in quest’anteprima esclusiva di Tchia. Vediamo cosa ci aspetta! Ricordiamo che il gioco, il cui publisher è Kepler Interactive, verrà lanciato entro l’anno su PS4, PS5 e Pc, via Epic Games Store. Una volta terminata l’esclusiva temporale sbarcherà anche su Steam. Buona lettura.

BENVENUTI IN PARADISO

Nella nostra anteprima di Tchia abbiamo scoperto da subito quella che sembra essere la missione principale del gioco. La giovane protagonista (che prende il nome dal titolo) sarà impegnata nella ricerca del padre, rapito da un uomo misterioso per una ragione sconosciuta. Sull’isola inoltre sembrano esserci pericolose marionette umanoidi magiche composte da tessuti, delle quali però non sappiamo ancora molto. La cosa certa è che hanno scatenato in noi una curiosità non indifferente.

Dopo aver fatto la conoscenza di uno dei carismatici volti del gioco, ci metteremo alla ricerca di alcuni oggetti richiesti dal suddetto. Piccole richieste che verranno indicate sulla bussola, la quale però sarà difficile da seguire senza effettuare deviazioni. Infatti sarà piuttosto inevitabile farsi travolgere dalla curiosità, e dalla voglia di esplorare questo meraviglioso angolo di paradiso. Che come abbiamo detto si ispira in tutto e per tutto alla Nuova Caledonia.

Animazioni curate in modo sopraffino

Non per nulla verrà usato il termine “locomozione”, in Tchia. Parte integrante del gameplay si baserà non a caso sulla libertà nel poter (attraverso i mistici poteri della bambina) “impersonare” animali e svariati oggetti. Il “salto dell’anima” infatti ci permetterà di controllare e usare come “mezzo” quasi ogni oggetto e creatura animale. Questa fantastica funzione, unita a un ampio pattern di movimenti fisici, ha saputo sorprenderci non poco. Potremo planare, scivolare lungo i pendii, abbassarci, suonare la nostra ukulele, nuotare e soprattutto fare acrobazie aeree.

Questo gameplay così brillante e variegato ci ha aperto un vero e proprio mondo di divertimento. Arriveremo a voler saltare da ogni sporgenza per piroettare in aria come se stessimo facendo qualche sport estremo. Capitombolando spesso al suolo, tra risate e ancor più voglia di esibizionismo. Tranquilli però, esagerare con gli “incidenti” ci farà solo consumare la barra dell’energia, riportandoci in casi di “sconfitta” all’ultimo checkpoint. L’energia verrà inoltre consumata dall’atto di eseguire varie attività fisiche, e si ricaricherà rapidamente nei momenti di pausa, mangiando o riposando.

DOVE PASSEREMO LE PROSSIME VACANZE

Dolcissima la ruota delle emote

Nelle nostre prime ore abbiamo liberato il massimo potere del nostro cervello. Ad esempio, impersonando una bistecca ci siamo lanciati a cuocere sopra un griglia. Insomma, ci siamo letteralmente persi a giocare con questo dolcissimo sandbox di fisica locomotoria. Lanciarsi a catapulta da una palma? Salti mortali giù dalle scogliere? Volare in cielo come gabbiani, trotterellare come cervi o saltare le onde in mare come delfini? Dannazione, sì!

Da uno dei tanti falò potremo inoltre scegliere un abbondante varietà di vestiario: pitture facciali, collane, bracciali, zaini, acconciature e così via. Abbiamo inoltre trovato delle sfide a tempo tra corse in zattera e tiri al bersaglio con la nostra fionda. Tchia inoltre, come già anticipato, ci trasporterà nelle usanze popolari dell’arcipelago, che spaziano dal cucinare al mangiare varie pietanze locali, fino ad arrivare all’intagliare totem e altre attività che verranno implementate nella versione completa del gioco. Non vediamo l’ora!

Emozioni allo stato puro

Impossibile poi non menzionare il pregevole lato artistico di Tchia. Una vera “lettera d’amore” alla Nuova Caledonia, come la definiscono gli stessi sviluppatori, con i quali concordiamo con un grande sorriso sul volto. I colori, le animazioni, la natura e la sua fauna sono meravigliose. Così come l’intera isola (o almeno quello che ci è stato concesso di esplorare). Impossibile inoltre non ricordare il film d’animazione Disney Oceania, che con la sua cultura polinesiana può tranquillamente camminare a braccetto con questa sgargiante e lucente perla videoludica.

Anche il sonoro è splendido, con cori e sonorità riprese da artisti locali. Una colonna sonora che nelle sue variazioni ci ha riempito il cuore di emozioni. Tecnicamente non abbiamo riscontrato problemi oltre a piccoli dettagli in work in progress già noti agli sviluppatori e in corso di risoluzione. Che altro dire, aspetteremo trepidanti di poter mettere le mani sulla versione completa. Ci auguriamo che questo grazioso indie possa diventare il prossimo candidato in lizza come gioco dell’anno. A presto! Shaka!

Suonando potremo anche attivare funzioni segrete

PRATICAMENTE GIÀ PRONTO

Nonostante Tchia sia ancora in lavorazione, per noi è già un opera d’arte come raramente ne abbiamo viste. Non si parla solo di un omaggio di puro amore alle radici degli sviluppatori, ma anche di un idea di base tanto semplice quanto affascinante. Il lavoro dei ragazzi di Awaceb è un reale esempio di dedizione videoludica. Sono bastati pochi secondi per catturarci, e ancor meno per comprendere l’affetto che è stato infuso in questo videogioco. Un sandbox che ci ha saputo offrire infinite modalità di svago con il suo gameplay “physics driven” e che ci ha fatto perdere nella sua natura sgargiante e perfetta.

Le meccaniche di locomozione sono divertenti, specie i salti dell’anima, con i quali abbiamo impersonato animali di ogni tipo: dagli insetti agli uccelli, e in generale creature di terra e di mare d’ogni tipo. Ci siamo svagati in poche ore come fossimo stati veramente in vacanza, godendoci il mare e i paesaggi, contemplando le stelle dalla cima di una montagna ed esplorando i fondali. Un vero viaggio nella cultura di questa lussureggiante isola e nel suo folklore, che vi farà innamorare subito di questo titolo. Aspettiamo con ansia di poter recensire questo splendido lavoro, speranzosi (se non certi) del fatto che farà incetta di riconoscimenti.

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