Cari lettori in cerca di indie bizzarri, oggi potreste trovare (oppure no) ciò che fa per voi. Cat Dimension è un’avventura platform con protagonista un gatto-cane-scienziato. Sì, avete letto bene. Alla base del progetto (ancora in via di sviluppo) troviamo D4F Games, una software house indie franco-italiana con una sede a Grenoble e una a Roma.
Assieme si sono riuniti, in questo caso, con l’intento di omaggiare i titoli bidimensionali del passato attraverso una produzione realizzata con una piacevole pixel art retrò. Ma vediamo di capirne di più con la nostra anteprima di Cat Dimension. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dallo stesso team di sviluppo, è disponibile in accesso anticipato esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.
TUTTA COLPA DEL GATTO
Sembra una normale giornata di routine in quel di un laboratorio pieno di scienziati. I preparativi per un nuovo test sulle tecnologie dei portali inter-dimensionali sono ultimati, e di fatto bisogna solo cominciare. Ma… Il cane e il gatto presenti nel laboratorio iniziano a giocare a rincorrersi, finendo proprio sulla pedana del test. Lì dove uno scienziato era in attesa dell’inizio dell’esperimento. All’improvviso si apre un portale e i tre finiscono chissà dove, fondendosi tra loro…
Una premessa certamente simpatica quella di Cat Dimension, che da questo punto di vista non ha nulla da invidiare ai classici titoli 2D o in generale a svariate altre produzioni indipendenti su Steam. Tra l’altro l’aspetto “felino” del nostro protagonista ci darà accesso a un classico doppio salto, mentre la parte “umana” ci renderà capaci di brandire una spada. E il cane? Beh, avremo la coda… Comunque, il nostro obiettivo sarà quello di recuperare le chiavi nei vari livelli, in modo da aprire di volta in volta il portone che avremo di fronte e avanzare al livello successivo. Semplice e piacevole, almeno all’inizio…
I livelli in Cat Dimension si espanderanno sempre di più, sia in orizzontale che in verticale, mentre la ricerca delle chiavi inizierà a diventare tediosa non appena ci scontreremo con la parte tecnica e di design del titolo. Allo stato attuale infatti le location sono piuttosto spoglie, e non proprio vicine a un contesto di fantasia inter-dimensionale che sembrava volersi aprire di fronte a noi. I nemici saranno di vari tipi, perlopiù animali senza IA che si limiteranno ad andare avanti e indietro.
I pipistrelli invece ci seguiranno per un breve tratto, ma il resto può (e deve) ancora migliorare. Fra tutti la salamandra rossa in armatura, visibilmente meno curata e il cui attacco diagonale non ci sfiorerà nemmeno per sbaglio, rendendola più un ostacolo che altro. Blob di fuoco e melme risultano quantomeno simpatici, ma quello di fuoco ci ferirà ad una spanna di distanza senza una ragione apparente. Sarà per via del fuoco? Anche qui un effetto visivo potrebbe fare la differenza…
E ORA CON LE PALLE DI PELO?
Una volta raggiunto il boss che ci attenderà alla fine di ciascuna location potremo finalmente salvare alcuni scienziati dispersi, continuando così nel mondo successivo. Cat Dimension si lascia giocare piacevolmente, almeno nella prima parte. I livelli più grandi infatti risultano collegati in modo poco attento, con cadute che talvolta ci hanno fatto ritornare al punto di partenza.
Inoltre la presenza massiccia di cartelli con indicazioni ha paradossalmente trasformato l’esplorazione in una noiosa caccia ai suddetti cartelli. Oltretutto vi sono ancora molti aspetti tecnici da sistemare. Il più importante è quello legato ai comandi. Cambiare rapidamente direzione da destra a sinistra ci farà bloccare, ma non viceversa. Inutile dire quanto sia importante il movimento in un platform d’azione come questo.
Altre idee invece andrebbero riviste, come il “guardare in basso”, che se usato sopra una pedana mobile ci farà cadere. Anche qualche boss finale meriterebbe un attacco sul retro visto che si è letteralmente bloccato, inerme a ricevere i nostri colpi alla schiena. Si salvano invece sia la pixel art che il sonoro, nel complesso entrambi ben realizzati. Anche se a volte alcuni suoni nella raccolta del cibo (destinato a ripristinare la salute) sono rimasti “muti” rispetto ad altri.
Inoltre da raccogliere ci saranno anche dei diamanti e alcuni pulsanti, utili per sbloccare nuove aree. Tutto ciò però presenta delle animazioni generali piuttosto tristi, non adatte a un titolo con un gatto nelle vesti di protagonista. Anche la mappa di gioco potrebbe essere usata meglio, magari con un movimento su di essa prima di un livello e non dopo tramite un tasto nel menù. Il quale, se adoperato, ci farà involontariamente abbandonare il livello in corso.
PROMESSA DA MANTENERE
Alla fine (o all’inizio, trattandosi di un accesso anticipato) della fiera Cat Dimension si presenta accendendo una sincera scintilla di curiosità. Tuttavia l’entusiasmo non impiegherà molto ad affievolirsi, quasi in maniera proporzionale all’espansione delle aree giocabili, livello dopo livello. Complici sicuramente un level design migliorabile e un comparto tecnico con diverse falle, che speriamo di vedere riempite al più presto. Diverse animazioni (sia di attacco che di raccolta) risultano poco esaltanti, e comunque inadeguate a un contesto fantasy.
Per giunta realizzato con una pixel art tanto colorata e nel complesso gradevole. Alcuni nemici totalmente privi di intelligenza/volontà propria non migliorano la situazione. In generale c’è quindi molto lavoro da fare per i ragazzi di D4F Games, ma non per questo ci scoraggiamo. Per quanto acerbo si tratta infatti di un prodotto con del potenziale, perseguibile principalmente attraverso una maggiore cura per i dettagli. D’altra parte ispirarsi ai classici retrò potrebbe anche rivelarsi una carta vincente, ma i soli pixel non possono bastare. E’ tempo quindi di rimboccarsi le maniche, con l’intento di puntare alla vetta.
Ho provato il gioco ed è bello. Trovo l’articolo un po’ troppo critico, perché oltre ad essere uscito in Early Access lo studio è piccolo, è il loro primo gioco e non lo si puo’ comparare ai giochi AAA
comunque l’esperienza è piacevole e lo trovo un buon modo per passare mezz’ora dopo lo studio o il lavoro