Dead Space Remake, recensione
Più scuro, macabro e violento che mai; si torna nella USG Ishimura
Finalmente è arrivato il momento di Dead Space (Remake). Un titolo che non ha certo bisogno di presentazioni per gli appassionati del genere horror, al di là dei vari sequel, spin-off e persino film d’animazione che sono stati realizzati nel corso degli anni. A circa 15 anni dal debutto ufficiale sul mercato, il Dead Space di Visceral Games (software house conosciuta fino al 2009 col nome di EA Redwood Shores, poi chiusa nel 2017 ndr) è ancora oggi uno dei giochi horror più acclamati di tutti tempi. Una release, quella del 2008, che rivoluzionò la percezione del terrore all’interno del genere, introducendo una nuova era di tensione e suspense.
Successivamente il sodalizio tra Electronic Arts e Visceral Games arrivò a compromettersi, culminando con il discutibile terzo capitolo della serie. Senonchè nell’estate 2021 il colosso californiano annunciò al pubblico l’inizio dei lavori sul remake del primo capitolo, affidato allo studio Motive. Team di sviluppo canadese nato nel 2015 su iniziativa di Jade Raymond, che dopo aver collaborato con DICE e Criterion Games alla realizzazione di Star Wars Battlefront II sviluppò interamente Star Wars: Squadrons (2020).
E ora eccoci qui, a seguire ancora una volta le vicende (ambientate in un futuro distopico) di Isaac Clarke. Un ingegnere spaziale che si ritrova intrappolato a bordo di una nave infestata da creature mostruose. Di seguito la recensione della versione Pc di Dead Space Remake, curata dal nostro Claudio Szatko. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Electronic Arts, è disponibile anche su PS5 e Xbox Series X/S. Buona lettura.
CHI NON MUORE SI RIVEDE
Isaac Clarke e gli altri membri della USG Kellion vengono reclutari per riparare urgentemente la USG Ishimura. Una nave classe planetcracker posizionata nei pressi della colonia Aegis VII. Oltre a essere un ingegnere spaziale esperto, Clarke un interesse speciale nell’incarico. Nicole Brennan, sua compagna nonchè ufficiale medico in servizio sulla Ishimura, ha lasciato un ultimo messaggio davvero preoccupante.
L’avvicinamento presso la nave sembra procedere come previsto fino a quando, improvvisamente, il sistema di guida della USG Kellion subisce un guasto. Dopo essere atterrati forzatamente sulla Ishimura, Clarke e i suoi compagni vengono accolti da un silenzio innaturale. E così, timorosi e incerti (ma avendo comunque una missione da compiere), cominciano a dirigersi verso la reception.
A grandi linee ci troviamo dinanzi al medesimo, terrorizzante titolo del 2008. Storia, personaggi, nemici, meccaniche e sviluppo/progettazione dei livelli sono rimasti perlopiù inalterati. Tuttavia, partendo proprio da quella base, Motive ha implementato alcuni cambiamenti in linea con quanto visto in Dead Space 2 e Dead Space 3. Alcune sezioni di gioco sono state ridisegnate, e i boss ricalibrati.
Oltre a ciò sono stati migliorati i controlli, introdotte nuove stanze con relativi puzzle e ampliata la trama con alcune sotto-storie finalizzata all’approfondimento della lore. Non soddisfatto, il team di sviluppo canadese ha trasformato l’USG Ischimura in un’enorme mappa interconnessa (priva di caricamenti ndr), dove il backtracking è stato reso più soddisfacente anche grazie alla creazione di nuove, dinamiche situazione. Ma andiamo per gradi.
FONDAMENTA VECCHIE, STRUTTURA NUOVA
Come abbiamo accennato pocanzi, a eccezione di alcune piccole modifiche la trama ricalca fedelmente quanto visto nel capitolo originale. Una narrazione interessante e coinvolgente, che offre inoltre svariati spunti che vanno ad approfondire la lore relativa ai personaggi e in generale all’universo fantascientifico con protagonista Isaac Clarke. Avremo infatti nuove sequenze, documenti, registrazioni audio e missioni secondarie, che andranno a rendere la trama più “coerente” col resto della trilogia.
Inoltre il nostro caro Isaac non sarà più “muto”, ma parlerà attivamente proprio come nel secondo e nel terzo capitolo. Ciò si tradurrà in nuovi dialoghi e dinamiche tra i personaggi, dove alcune sequenze chiave sono state completamente riprodotte con un taglio ancora più cinematografico. Capace di ispirare ancora più tensione e terrore grazie a una regia semplicemente magnifica. Anche le fondamenta del gameplay di Dead Space Remake corrispondono a quelle dell’originale datato 2008.
Avremo una telecamera in terza persona posizionata sulla spalle di Isacc durante la mira, e la possibilità di smembrare letteralmente i nemici. Per il resto avremo novità e miglioramenti a sufficienza da percepire l’avventura come “nuova”, propriamente. A partire dall’USG Ishimura, che oltre a essere quindi esplorabile senza alcun caricamento presenta nuove rotte e scorciatoie inedite.
Inoltre è stato aggiunto un nuovo sistema di livelli di sicurezza, che ci impedirà di aprire molte porte e contenitori di risorse a meno di non aver raggiunto un certo livello di autorizzazione. Il quale potrà essere aumentato progredendo nell’avventura. Quest’aspetto ci darà il perfetto incentivo per tornare nei luoghi già visitati in precedenza, al fine di scoprire cosa ci aspetterà dietro alle serrature che prima non potevamo aprire.
RIMANERE IMPROVVISAMENTE AL BUIO
La rielaborazione delle sezioni a gravità zero è un altro punto di forza di Dead Space Remake. La meccanica di volo libero con i propulsori, adattata a partire da Dead Space 2 e 3, creerà situazioni emozionanti e impegnative. Alcuni boss sono stati inoltre riprogettati con successo, mentre le sequenze con le torrette sono state sostituite da una nuova meccanica, più dinamica e divertente.
L’utilizzo migliorato dell’illuminazione ci farà vivere ulteriori momenti di tensione, poichè saremo costretti a superare molte sezioni al buio. Qui l’uso del suono e della torcia diventerà cruciale per stanare i necromorfi che si nasconderanno nell’ombra. Questo trasformerà i combattimenti in angoscianti lotte per la sopravvivenza.
Parlando di elettricità, saremo spesso obbligati a manipolare i sistemi di energia della Ishimura. Dove per poter attivare certi sistemi dovremo necessariamente disconnetterne altri. Si tratta di un meccanismo inserito in maniera intelligente da parte di Motive, che aggiungerà diversi piccoli rompicapo da risolvere nel corso dell’avventura.
Un’altra novità importante è l’Intensity Director, una funzione che creerà eventi casuali e inaspettati che potranno verificarsi ovunque e in qualsiasi momento. Da “innocui” black out a situazioni decisamente più spaventose che potranno condurre a scontri imprevedibili, che renderanno l’esperienza di gioco costantemente tesa e incerta. Anche ritornando in luoghi già esplorati, di fatto, non saremo mai davvero al sicuro.
ANNICHILIRE, UNO STRATO ALLA VOLTA
Anche i combattimenti contro i mostri sono stati migliorati molto. Oltre all’evidente miglioramento dei controlli e in generale del gunplay, Dead Space Remake ha introdotto un sistema di “scorticamento” dei necromorfi. Come sempre, la chiave per la sopravvivenza sarà quella di mirare alle estremità dei mostri e reciderle. Un sistema che è stato “rafforzato” fornendo ai modelli dei mostri strati di pelle, muscoli, organi e ossa. Lo stupefacente realismo nella distruzione dei nemici non solo renderà le battaglie più emozionanti e soddisfacenti, ma ci aiuterà anche a capire la potenza dei nostri attacchi e la relativa efficacia.
Si tratta quindi di un miglioramento a prima vista “estetico”, ma che in realtà avrà un impatto significativo sulla strategia relativa al gameplay. Anche il modulo Cinetico è stato potenziato e, come negli altri capitoli della trilogia, offrirà la possibilità di sollevare e scagliare oggetti. Non solo, potremo anche usare gli arti (chiaramente affilati) recisi ai mostri contro di loro, risparmiando così munizioni preziose. Oltre a ciò, molte armi presenteranno nuove modalità di attacco alternative. Tra i vari cambiamenti apportati figura inoltre il sistema di potenziamento delle armi, ora rinnovato.
A prima vista funzionerà in modo simile all’originale, dove potremo attivare i nodi con dei nuclei al fine di aumentarne le statistiche. La rimozione dei nodi vuoti (che non avevano alcun effetto ndr) tuttavia renderà la progressione decisamente più soddisfacente. Per accedere a molti nodi però dovremo trovare i potenziamenti nascosti in punti specifici della Ishimura, cosa che incentiverà l’esplorazione e la scoperta. Tali modifiche concederanno l’accesso a effetti unici, come il danno da fuoco aggiunto alla lama al plasma.
Altra novità importante riguarda la modalità New Game+, nella quale potremo mantenere l’inventario e le migliorie ottenute, ma finiremo con l’affrontare versioni ancora più pericolose dei necromorfi. Senza contare che raccogliendo i 12 collezionabili disseminati per la Ishimura sarà possibile sbloccare un nuovo finale segreto. Segnaliamo inoltre che il livello di difficoltà Estremo risulterà non solo sbloccato fin dall’inizio, ma anche riequilibrato per offrire una sfida maggiore, con morte permanente e un solo salvataggio a disposizione.
BELLO E SPAVENTOSO, DA VEDERE E SENTIRE
Grazie alle varie aggiunte e migliorie introdotte in Dead Space Remake anche la longevità ne ha beneficiato, con una durata media di una run che raggiunge ora, mediamente, le 11/13 ore. Passando al lato tecnico, ciò che colpisce maggiormente a primo impatto è il nuovo, spettacolare aspetto grafico.
Con il passaggio al motore grafico Frostbite il risultato è sostanzialmente ineccepibile, con un salto di almeno due generazioni fra l’originale del 2008 e questo remake. Gli scenari sono ricchi di dettagli, l’illuminazione è sbalorditiva e le texture di alta qualità, per non parlare dei modelli e degli effetti.
Su Pc vi è inoltre la possibilità di migliorare le prestazioni del gioco (parzialmente compromesse dalla presenza del Denuvo) scegliendo tra il DLSS di Nvidia e l’AMD FSR 2.0. Abbiamo però scelto di giocare senza upscaling per goderci il titolo nella sua veste grafica più simile al gioco originale. Anche il lato audio non è da meno, grazie alla sontuosa colonna sonora e agli incredibili effetti che tra i versi dei necromorfi e persino il rumore dei nostri stessi passi riusciranno ad alzare l’ansia alle stelle.
Un plauso infine all’ottimo doppiaggio in italiano, che vede fra le altre cose il graditissimo ritorno di Diego Baldoin. Stimato doppiatore che aveva già prestato la propria voce ad Isaac Clarke in Dead Space 2 e 3. Oltre che a numerosi altri personaggi di videogiochi come Ezio Auditore in Assassin’s Creed: Revelations e Rico Rodriguez in Just Cause 4.
DA AVERE ASSOLUTAMENTE
Dead Space Remake ripaga appieno le aspettative inevitabilmente covate fin dall’annuncio relativo all’inizio dei lavori, nel 2021. Il capitolo del 2008 infatti è stato rifatto da cima a fondo, con le fondamenta originali che risultato ampliate e migliorate in ogni modo possibile e immaginabile. Il team di Motive non si è semplicemente limitato a uno straordinario update tecnico e grafico, ma ha approfondito il comparto narrativo e aggiunto molti nuovi contenuti. Pur risultando immediatamente familiare agli “Isaac Clarke” di 15 anni fa, la percezione è allo stesso tempo quella tipica di un’esperienza completamente nuova. Ciò detto, indipendentemente dal fatto di aver già vestito i panni del temerario ingegnere spaziale, i giocatori avranno a che fare con un’avventura imperdibile. Che nessun appassionato di horror e fantascienza dovrebbe lasciarsi sfuggire.
Pregi
Novità e miglioramenti in sorprendente quantità. Ambientazioni vive e terrorizzanti ancor di più rispetto al passato (e non è cosa da poco). L'implementazione dell'Intensity Director è una vera e propria chicca. Il New Game+ aggiunge una vera nuova sfida, assieme a un nuovo finale segreto. Comparto grafico e sonoro semplicemente perfetto.
Difetti
Alcuni cali di framerate dovuti alla presenza del Denuvo.
Voto
9,5