Path of the Midnight Sun, recensione

Proviamo un interessante e corposo gioco di ruolo giapponese, realizzato però nel nostro paese

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Path of the Midnight Sun è un progetto decisamente nato sotto una buona stella, che ha preso vita grazie alla passioni di alcuni sviluppatori appassionati di modding. Si tratta infatti di un progetto partito come ROM hack (ossia modifica, anche importante, alla rom di un videogioco) per Fire Emblem VIII, che guadagnò presto un ampio numero di consensi. Ciò convinse il team di sviluppo indipendente a lanciare una campagna su Kickstarter nel 2019, che si rivelò fruttuosa.

Questo grazie al contributo di circa 800 sostenitori, che finanziarono il progetto con quasi 35.000 sterline a fronte delle 27.000 fissate come traguardo. Il superamento del primo “stretch goal” garantì inoltre un maggiore voice acting durante i dialoghi. Altri obiettivi sono stati poi conseguiti grazie al supporto dei cosiddetti backers, che hanno permesso a Studio Daimon (il nome dietro cui si cela un poliedrico team, in parte anche italiano) di sbarcare recentissimamente sullo store di Valve col proprio progetto.

Andiamo quindi a scoprire Path of the Midnight Sun in questa recensione, basata sulla versione 1.1 del titolo. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dagli stessi sviluppatori, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam (ma pare essere in lavorazione anche una versione Switch). Buona lettura.

PASSIONE, SOGNI E REALTÀ

Iniziamo al nostra recensione dichiarando quanto siamo lieti di poter recensire (spoiler) un gran bel prodotto come Path of the Midnight Sun sulle nostre pagine. Senza che nessun altro in Italia lo abbia ancora fatto. Si tratta di un gioco di ruolo di stampo giapponese, che aggiunge alla ben nota formula corpose sessioni di dialoghi in stile visual novel.

La struttura ludica gode dunque di un importante impianto narrativo, che a una storia tutto sommato semplice aggiunge personaggi, luoghi e scelte diversificate che andranno concretamente a personalizzare l’esperienza. L’incipit iniziale ci racconta di un regno e otto eroi leggendari in battaglia contro una creatura spaventosa. Ovvero un Re Demone immortale che può essere respinto, ma mai davvero sconfitto.

La soluzione viene trovata sfruttando un corpo umano, capace di racchiuderne il potere “addormentando” questa infame creatura. La figura che eredita questo infausto compito viene chiamata “vassallo”. La trama prende piede circa 60 anni dopo la fine del primo conflitto, con il continente di Arvium che si trova ancora sotto la minaccia di briganti e creature feroci.

Il gioco ci presenta subito due dei protagonisti, Suzaki e Shiori. Il tutto dando seguito a un corposo tutorial che ci seguirà per tutta la fase iniziale, mentre il protagonista nonché capitano delle spade sacre di Pylum viene colto da un’amnesia. Starà a lui e alla sua compagna sacerdotessa iniziare a far luce su misteri che coinvolgeranno tanti personaggi, con situazioni che prevederanno più di un colpo di scena. Il tutto con una compagnia in continua evoluzione.

UN MANIPOLO DI EROI

Path of the Midnight Sun offre un cast di personaggi decisamente variegato, per quanto nel complesso ancorato a stilemi tipici del mondo “jrpg”. Nonostante questo ciascuno di essi presenta sogni, paure, ambizioni, abilità e affinità. Oltre a Sir Suzaku Orniéres e al suo disperato bisogno di recuperare la memoria troviamo una Lady Faratras dalle rigide convinzioni. La quale desidera qualcosa di più da una vita che finora l’ha relegata entro un cerchio di mura.

La sacerdotessa Shiori partirà come amica di Suzaku, ma è probabile che voglia essere qualcosa in più. Tutto però dipenderà dalle scelte del giocatore. D’altronde i dialoghi presenti nel gioco sono tutt’altro che secondari, e nessuno sarà fine a se stesso. Ogni informazione e battuta offriranno elementi non solo relativi all’ambientazione ma anche di contorno e a corredo del rapporto tra la compagnia stessa, arrivando perfino a vere e proprie romance.

A livello di gameplay il titolo di Studio Daimon è suddiviso tra esplorazione di mappa con scenari annessi, combattimenti strategici casuali e schermate non dissimili da una visual novel, atti alla fruizione sia degli eventi principali che delle missioni secondarie. In queste fasi con sfondi statici il gioco si pone quasi al livello di un’avventura punta e clicca, dove più di un elemento offrirà interazioni e informazioni aggiuntive.

E’ importante sottolineare che tutta la produzione porrà ogni interazione sotto una finestra temporale, che determinerà sviluppi in base alle scelte che ci verranno proposte. In pratica non potremo esplorare ogni anfratto in serenità, poichè il ticchiettio dell’orologio imporrà sempre qualche bivio. Lo stesso varrà anche per gli spostamenti sulla mappa strategica. Si tratta di una meccanica non scontata che risulterà preminente anche nella gestione dei combattimenti.

UN GIORNO ROSSO FINCHÉ NON SORGE IL SOLE

La gestione del tempo regolerà buona parte dei nostri viaggi nel mondo di Path of the Midnight Sun. I personaggi si muoveranno attraverso mappe bidimensionali, dove ogni passaggio determinerà anche lo scorrere del tempo. Creature, banditi e quant’altro si muoveranno all’unisono, in uno stile che ci ha ricordato la meccanica wargame nota come “IGOUGO”. Abbiamo trovato molto interessante questa scelta, perchè in base ai nostri movimenti potremo dover affrontare più di un gruppo di nemici.

Tutto ciò porterà il giocatore a ponderare attentamente ciascuna mossa, perchè progredendo nella partita la difficoltà si farà man mano sempre più maggiore. Di fatto ci sarà un interessante equilibrio strategico nel decidere dove e quando affrontare i nemici. E non di rado ci si troverà a fronteggiare ondate multiple, che talvolta potranno accompagnarci a un inglorioso game over. Altri due fattori strategicamente decisivi di Path of the Midnight Sun sono la salute mentale dei personaggi e il terreno di scontro.

Nel primo caso si tratta dello “stato” di un personaggio non direttamente legato ai punti vita rimanenti. In base alla storia, ai dialoghi e alle interazioni derivanti dalle scelte del giocatore questo valore potrà aumentare o diminuire. Un personaggio provato a livello mentale metterà a segno colpi con pochi danni, o recupererà solo un’esigua quantità di mana da sfruttare per abilità e magie.

Per quanto riguarda invece il terreno, esso influirà sia gli attaccanti che sui difensori. A seconda di dove ci troveremo potrebbe essere utile attendere che il nemico si avvicini prima di attaccarlo (per esempio in presenza di una radura ben protetta). Ogni partita risulterà davvero avvincente, visto che le scelte del giocatore incideranno concretamente sia sul gameplay che sugli sviluppi narrativi.

SPADE, MAGIE E PANORAMI

Se per meccaniche e narrativa Path of the Midnight Sun si rivela profondo e sfaccettato, il combat system risulta viceversa come la componente più immediata. Sia chiaro che immediatezza non corrisponde necessariamente a eccessiva semplicità o superficialità. Al combattimento potranno prendere parte fino a un massimo di sei personaggi, che si muoveranno a turno assieme ai nemici.

Ognuno di essi avrà a disposizione un’azione tra difesa, uso di un’abilità, oggetti, magie e ovviamente la possibilità di attaccare le unità nemiche. Gli scontri prevedono anche due posizioni tra frontale e retroguardia, che andranno valutate nel corso della schermaglia al fine di apportare, nel minor tempo possibile, il maggior numero di danni. La vittoria di uno scontro omaggerà il giocatore con il consueto loot e punti esperienza.

A livello tecnico, la produzione di Studio Daimon si presenta come un’avventura in visual novel con i personaggi che si muoveranno in fondali fissi, ma riccamente decorati. Ogni npc sfrutta delle animazioni in Live2D tipiche del genere, che permettono movenze semplici ma utili alla fruizione dell’esperienza. Abbiamo quindi un comparto visivo non particolarmente eccellente ma comunque gradevole.

Il quale si sposa bene a una struttura che dichiaramente intende puntare sul comparto narrativo e in generale sulla resa generale dell’esperienza. Tutt’altro discorso infine per quanto concerne il comparto audio, che si avvale di una colonna sonora pregevole con tracce veramente evocative.

DA AVERE SENZA RISERVE

Path of the Midnight Sun è davvero una bella sorpresa in queste prime settimane del 2023. Un jrpg profondo, capace di regalare svariate ore di gioco qualitativamente rilevanti. La componente narrativa non risulta solo ben sviluppata, ma riesce a intersecarsi con dei personaggi “vivi”. Non meri pixel sullo schermo, bensì parte integrante degli sviluppi che potranno avvenire nel corso della partita. L’innovativa componente temporale potrà scontentare gli utenti avvezzi a esperienze più rilassanti. Tuttavia la riteniamo una piccola e pregevole ventata d’aria fresca in un genere che vive da un bel po’ di tempo su binari ben precisi (forse anche troppo).

Sebbene invece il sistema di sanità mentale risulti presente anche in altre produzioni (per esempio la serie Darkest Dungeon), in questa sede specifica occupa comunque uno spazio tutto suo, che ben si accompagna alla struttura di riferimento. Chiude il cerchio un buon comparto visivo e una gran colonna sonora. Quello di Studio Daimon può essere quindi definito come un titolo adatto a tutti gli amanti di jrpg, in particolar modo a quelli alla ricerca di qualcosa di impegnativo e in parte concretamente originale.

Pregi

Comparto narrativo non scontato. Buona commistione di generi. Scelte del giocatore realmente incisive. Meccaniche temporali e mentali ben strutturate. Impegnativo...

Difetti

... Anche se a volte eccessivamente punitivo. Finisce.

Voto

8