Il genere horror è particolarmente ricco di produzioni che non di rado varcano la soglia per miscelarla con elementi action, stealth e survival. Con Saturnalia il team di sviluppo (quasi) tutto italiano noto come Santa Ragione vuole però proporci qualcosa di diverso, mantenendosi però fedele all’intento di suscitare tensione e ovviamente paura nei giocatori. Già in passato la software house indie di stanza a Milano ha tentato la strada dell’innovazione, percorsa con titoli quali MirrorMoon EP e Wheels of Aurelia (qui la nostra recensione).
Andiamo quindi ad addentrarci in una Sardegna meno ospitale di quanto non sia nella realtà in questa recensione della versione Switch di Saturnalia. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dagli stessi sviluppatori, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Pc, via Epic Games Store. Buona lettura.
L’ISOLA DI ICHNUSSA CI ATTENDE
La trama di Saturnalia ci porta in Sardegna, alla fine degli anni ’80. Il villaggio fittizio di Gravoi sarà protagonista delle vicende di alcuni personaggi, che entreranno a gamba tesa in un contesto che alternerà leggende e suspense. Nonostante una generazione procedurale del villaggio a ogni nuova partita, sarà possibile cogliere da subito elementi e architetture di matrice sarda (ma anche italiana in generale), quali ad esempio il Museo dell’Arte Mineraria di Iglesias.
Storia, luoghi e personaggi si intrecceranno in un tutt’uno che verterà su un legame insospettabile e allo stesso tempo indissolubile. I quattro protagonisti avranno in comune i natali tra i picchi del paesino, e saranno profondamente legati a Gravoi e alla sua storia. Ciascuno avrà i propri motivi per essere infelice, anche perchè saranno tutti accomunati da un antico rituale che si ispira dichiaratamente alla festività religiosa e licenziosa dei saturnali.
Saturnalia offrirà quindi una seconda metà del mese di dicembre con uno spirito tutt’altro che natalizio. Oltre a biscotti e un bicchiere di vin santo, assieme a una manciata di paglia o una carota per la festività di Santa Lucia e l’asinello, una sera comparirà fra le strade del villaggio una creatura infernale, con scopi inaspettatamente chiari.
Ogni trent’anni questo “ingranaggio” malefico infatti riprende vita, e sempre nello stesso periodo. Scopo del gioco e dunque dei protagonisti sarà quello di superare i dolorosi ricordi. Il tutto facendo i conti col proprio passato e possibilmente uscendo al villaggio sani e salvi. Facile a parole, difficile alla prova dei fatti. Nel corso della nostra prova la mente ci ha riportato subito ai fasti della celebre serie Amnesia di Frictional Games.
UN SILENZIO ASSORDANTE
Sul fronte del gameplay Saturnalia è indubbiamente un gioco impegnativo, che si pone come avventura in terza persona dove sceglieremo di volta in volta quale protagonista impersonare. Gli scenari che potremo attraversare proporanno una buona varietà di elementi e in generale di design, senza mai scadere in una ripetitività accentuata. E’ implicito che lo sviluppo delle storie dei vari personaggi avverrà anche grazie al ritrovamento di foto e documentati cartacei vari.
Fonti che aiuteranno non poco il giocatore a provare maggiore empatia con i quattro protagonisti, coinvolti in vicende tutt’altro che scontate. L’esplorazione dei vari ambienti sarà fortunatamente supportata da una serie di mappe di Gravoi, dove potremo memorizzare il punto di arrivo e prendere confidenza con i vari riferimenti. Luoghi d’interesse come la chiesa e la miniera saranno capaci di regalare emozioni, ma anche attimi d’ansia (visto che rischieremo la vita a ogni singolo passo).
Il team di Santa Ragione tuttavia non voleva offrire al pubblico una tradizionale esperienza horror di carattere esplorativo. Per questo motivo lo studio ha aggiunto all’equazione elementi tipici del sottogenere roguelite. Come abbiamo già accennato gli ambienti sono generati proceduralmente di volta in volta, ma oltre a questo l’interfaccia non conterrà alcuna mini-mappa. Di conseguenza saremo costretti ad affidarci unicamente al nostro personale senso dell’orientamento.
In nostro aiuto però ci saranno delle abilità, uniche per ciascun personaggio e particolarmente utili, soprattutto in combattimento e ancor di più per fuggire da situazioni pericolose. Inoltre sarà possibile farci indicare la direzione verso il prossimo obiettivo ai nostri compagni, dopo aver consultato una delle mappe poste tra i vicoletti del villaggio. La cornice di questa avventura moderna si chiude infine con feature riguardanti puzzle da risolvere e, ovviamente, il mostro da cui fuggire.
LA LUCE E IL BUIO
Saturnalia è un titolo di dichiarata natura indie, ma a dispetto di questo rappresenta una produzione di assoluto livello tanto a livello grafico quanto contenutistico. All’obiettivo principale di ciascuna partita infatti si affiancheranno degli incarichi secondari da completare. Essi offriranno al giocatore strumenti utili con cui sopravvivere in un villaggio assettato del nostro sangue. A livello tecnico invece l’opera di Santa Ragione è a dir poco entusiasmante, anche nell’afflizione e nell’oscurità che vuole comunicare.
La sinergia tra luci soffuse ed effetti sonori che passeranno da semplici cigolii a colpi improvvisi garantirà un’immersione notevole, senza tuttavia scadere in scene tipicamente “splatter”. Inoltre sia le vie del villaggio che gli interni delle case trasmetteranno una nitida sensazione di realismo, incentivata da un design ambientale ispirato e assai verosimile. Lo stile grafico in sé si presenta come disegnato a mano libera, e risulta ben capace di incupire suggellando una direzione artistica originale e concreta.
La versione da noi testata è stata quella Switch, dove la console è arrivata a faticare un po’ al netto di un comparto tecnico di certo non così pesante. Specialmente al calar della sera, con i giochi di luce e ombre che si facevano fisiologicamente più insistenti, la macchina iniziava ad arrancare non poco, pur non arrivando mai a compromettere davvero il gameplay.
Per quanto riguarda infine la componente audio abbiamo già accennato ai pregevoli effetti sonori, ma anche la colonna sonora non è da meno. Essa infatti riesce magnificamente nell’impresa di rendere l’intera esperienza più enigmatica e misteriosa a ogni singola scena.
DA AVERE SENZA RISERVE
Saturnalia è una produzione horror procedurale davvero non comune, che miscela con coerenza e concretezza investigazione e tensione a elementi tipici dei roguelite. Il villaggio di Gravoi ricreato a ogni nuova partita o semplicemente in caso di game over è capace di donare sensazioni sempre nuove. Si tratta certamente di un’avventura impegnativa, che però non scade mai nello scorrere a fiumi del sangue, preferendo viceversa una narrazione e una direzione artistica di ottimo livello. Santa Ragione racconta la Sardegna e un folklore tipicamente italiano fedelmente riprodotto all’interno di un’esperienza di pregio, che oltretutto presenta una discreta longevità. Titolo adatto a tutti gli utenti in cerca di un gioco dalle tinte noir e riflessivo allo stesso tempo.