Sail Forth, la nostra recensione
"E il naufragar m'è dolce in questo mare". Non proprio così dolce, ma proviamoci!
Benvenuti a bordo, razza di sguerci barbuti e puzzosi. Preparatevi a sguainare le spade e spiegare le vele, il “GrandeBlu” ci aspetta! La premessa di Sail Forth potrebbe essere interpretata con queste poche piratesche parole, ma è meglio avvicinarsi per scoprire meglio cosa ha da offrirci il gioco del solitario sviluppatore indipendente David Evans, a bordo del suo studio Festive Vector. Direttamente da Seattle, David vuole offrirci un’esperienza piratesca improntata sul relax e sulla scoperta, come sarà andata?
Scopriamolo insieme con la nostra recensione della versione Pc di Sail Forth. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da The Quantum Astrophysicists Guild, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Potranno inoltre salire a bordo anche i possessori di Mac e Linux, giusto per non lasciare indietro nessuno. Arrivati a questo punto vorremo esordire con: “siete pronti ragazzi? Siii, signor capitano! Ohhhhw”. Buona lettura!
FINCHÈ LA BARCA VA…
Sarà niente meno che la Stella del nord a rivolgerci la parola (o il pensiero) per prima. Verremo avvertiti su quanto il “GrandeBlu” potrà essere spietato e misterioso con i marinai che solcheranno le sue acque, ma anche una ragione di vita per molti altri coraggiosi avventurieri… Noi saremo tra questi, dispersi nel mezzo dell’oceano, appena risvegliati su di una piccola imbarcazione. Il mare è calmo ora, e risplende di un celeste rasserenante. Il vento ci chiama… E’ tempo di rispondere!
Pochi preamboli ci porteranno da li a poco a fare subito la conoscenza dei “sailor”. Marinai anonimi che, come noi, non hanno avuto una buona sorte tra le onde. Una seconda possibilità non si nega a nessuno dopotutto. Dunque saremo in due sulla nostra barca, poi in tre, fino ad arrivare al comando di una nostra flotta di navi. Il mare di Sail Forth non sembra un luogo così spaventoso ora, ma di certo ancora non sappiamo cosa ci attenderà. Quindi, ciurma… All’arrembaggio!
Equipaggiati i primi cannoni e fatto pratica con le vele della nostra imbarcazione, comincerà l’esplorazione. Il mondo di gioco in Sail Forth sarà suddiviso in grandi e singoli spazi aperti. Isole all’interno di zone non circoscritte che si divideranno in località da esplorare. Una volta raggiunte, da ognuna potremo trovare qualcosa. Pirati in cerca di bottino, schermaglie tra marinai in cui ficcare il naso, tesori da raccogliere, naufraghi da salvare (oppure no) mercanti e molto altro.
In questo mare apparentemente tranquillo si presenteranno presto delle “tecnologie” a forma di sassi luminescenti. Non saremo però gli unici a posare gli occhi su queste strane rocce, e ciò ci porterà ad affrontare grandi navi nemiche e creature misteriose, facendo al contempo nuove amicizie. Uno scienziato sul suo vascello ci verrà incontro, potenziando i nostri equipaggiamenti in cambio della preziosa materia fosforescente. Più cannoni, più divertimento!
ALLINEARSI… FUOCO!
La nostra rotta su Sail Forth è stata tutt’altro che impervia. Navigando tra una destinazione e l’altra abbiamo accumulato materiali abbattendo altre imbarcazioni neutrali e non, saccheggiando forti nemici e raccogliendo tesori sparando a casse abbandonate e colossali ostriche. La nostra ciurma ci seguirà dalla nave che gli affideremo, attaccando e supportandoci. Potremo inoltre prendere il controllo singolo di ogni nave della nostra flotta, attaccando o riparando i danni eventualmente subiti.
La libertà di azione sarà pressochè totale, ma solo all’interno dei territori scoperti. Avremo infatti le “mani legate” finchè non troveremo altri frammenti di mappa, sbloccando così altre isole da raggiungere con il viaggio rapido o manualmente, navigando verso i bordi della zona. Alquanto limitante se consideriamo che quest’avventura nasce come esperienza rilassante ed esplorativa. Scoprire a modo nostro nuove isole navigando in varie direzioni avrebbe dato quel brio in più che non avrebbe guastato.
Il gameplay di Sail Forth sarà nel complesso piuttosto semplice. Per navigare dovremo solamente allineare le vele con la direzione del vento. Sarà possibile utilizzare l’indicatore in basso per sfruttare al meglio le correnti o andare ad occhio, osservando la brezza marina attraversare l’oceano sotto forma di linee volanti. Le fasi di “cannoneggiamento” saranno simpatiche ma non particolarmente esaltanti. Complice una visuale che se ravvicinata, ostacolerà la nostra visione con l’enorme fumo dello sparo, mentre se allontanata trasformerà il tutto in un gioco isometrico.
Dovremo sparare “dentro” un mirino, allineando la nave e i suoi cannoni nella giusta direzione, e se saremo a portata colpiremo senza problemi. Una maggiore attenzione dovrà invece essere impiegata sui nemici in movimento. Ma non così tanta, visto che il mirino ci anticiperà dove finirà il colpo. Dovremo solo tenerci alla poppa (alle spalle) dell’imbarcazione nemica, unico punto cieco in generale in cui difficilmente saremo in pericolo. Potremo inoltre anche abbordare le navi nemiche, ingaggiando una lotta tra pirati basata sulla quantità di attaccanti e difensori.
IN FONDO AL MAR… IN FONDO AL MAR…
Alcuni rari eventi mistici spezzeranno la monotonia generale, arrivando però con una certa timidezza generale. I quali porteranno presto il gioco sugli scogli dell’isola Melensa (no, non è una vera isola), arrivando purtroppo ad annoiare. Non basterà infatti il ritrovamento di artefatti e la personalizzazione in piccole dosi di nave e crew a tirare su l’asticella dell’attenzione. Sail Forth è rilassante, molto rilassante. Forse anche troppo, talvolta.
Non aiuterà il sistema di navigazione improntato sul “realismo”, con viaggi ad andatura di crociera piuttosto lenti e “realistici”, anche con i venti a favore. Venti che sulle imbarcazioni più grandi ci hanno fatto più volte ribaltare, anche tenendo le vele sul “verde” dell’indicatore. Il tutto facendoci perdere il nostro personale vascello, membri e equipaggiamento. Sarà fortunatamente possibile recuperare interamente la nave, pagando profumatamente il mercante locale.
Sul lato grafico invece in Sail Forth possiamo godere di splendidi mari, tramonti e panorami dai colori vividi e sgargianti. Il sistema meteo con l’alternanza giorno-notte sarà molto piacevole e le varie location porteranno spesso una ventata d’aria fresca nelle nostre vele. Anche il comparto audio risulterà ben fatto. Con sinfonie udibili nei nostri viaggi che si lasceranno ascoltare mentre lo sciabordio delle onde si infrangerà sulla nostra chiglia. Meno avvincente viceversa nei cannoneggiamenti, con sonorità fin troppo “plasticose”. Tecnicamente il titolo di Festive Vector è solido e senza problemi di sorta. Potrà tuttavia capitare di rimanere incagliati da qualche parte e non sempre il respawn automatico sarà d’aiuto.
Alcune isole inoltre stoneranno visivamente con il resto. L’impatto maggiore sulla longevità rimane il gameplay, ripetitivo fin troppo a lungo prima di incappare in qualcosa di emozionante. E la noia, in un contesto del genere, si sa che è un vero killer. In generale abbiamo quindi un titolo di fantasia che avrebbe potuto godere di una maggiore longevità con una più ricca e intrigante esperienza generale, che nel gameplay tende a mancare. Segnaliamo infine che i dialoghi sono di base in un caratteristico inglese “piratesco”, che però potrebbe risultare incomprensibile ai meno avvezzi. Per fortuna però è possibile impostare nelle opzioni un inglese “semplificato”, ovvero tradizionale.
POTREBBE DARE SODDISFAZIONI
Nella nostra esperienza non possiamo arrivare a definire Sail Forth “un brutto gioco”, ma solo un titolo a cui avrebbe giovato di un pizzico di pepe extra nel suo splendido mare. L’esperienza realizzata da Festive Vector sarà piacevole, ma rischierà di cadere presto nei più profondi abissi dell’oceano. Il gameplay non aiuta molto in tal senso, visto che si appoggia a un’intera esperienza di carattere esplorativo tuttavia tendente a un’eccessiva monotonia. Alcuni momenti avvincenti non bastano a tenere costantemente alta la soglia dell’attenzione. Il solitario sviluppatore David Evans ha certamento il nostro rispetto per aver provato a portare in questo oceano la sua passione per i videogiochi. Creando un’esperienza “chill” adatta a tutti, ma duratura per pochi. La barca è tutto sommato solida e il suo aspetto è splendente. ma non sempre brillare è utile per attraversare il mare. In attesa di essere davvero stupiti in futuro dallo sviluppatore, consigliamo il titolo ai giocatori più spensierati in cerca di un piacevole passatempo, privo di pretese.
Pregi
Un oceano splendente dai colori vividi con stelle, tramonti onde e schiuma curate con passione. Personalizzazione di vele e crew, anche se in piccole dosi. Libertà d'ingaggio quasi totale. Piccoli momenti interessanti. Esperienza "chill" ben riuscita...
Difetti
...Forse anche troppo. Monotonia killer alimentata dalle pochissime attività presenti in ogni isola, appesantita ulteriormente da un gameplay "realistico" e flemmatico che può stancare facilmente.
Voto
6,5