Grime, la nostra recensione
Quella di Clover Bite è un'esperienza dark e punitiva, che metterà a dura prova la vostra pazienza e perseveranza
Uscito per Pc lo scorso anno e accolto positivamente sia dalla critica che dal pubblico, Grime è finalmente arrivato anche sulle nostre console casalinghe. E non ha affatto deluso le nostre aspettative. Nonostante sia l’opera d’esordio per la software house indie nota come Clover Bite, il titolo mostra un’ottima solidità sotto tutti gli aspetti. Arrivando inoltre a inserire meccaniche originali e interessanti in sottogeneri ormai inflazionati quali i metroidvania e i soulslike.La trasposizione su console o in generale il porting di un videogioco non sempre riesce in modo soddisfacente. Ma vedremo se questo sarà il caso di Grime, in questa recensione della versione PS5. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Akupara Games, è disponibile anche su Pc, PS4, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.
UNA STORIA OSCURA DA SCOPRIRE LENTAMENTE
Grime raccoglie a piene mani dai capisaldi dei sottogeneri metroidvania e soulslike, ispirandosi apertamente a titoli come Hollow Knight e ai Dark Souls. Proprio da quest’ultima serie tra maggiore ispirazione, almeno su come raccontare la storia dietro al protagonista del gioco, “lo scolpito”.
Con criptiche immagini e pezzi di storia raccolti qua e là riusciremo infatti a ricostruire una sorta d’intreccio narrativo. L’incipit del titolo (e non solo) è una cutscene che ci mostra due divinità che si uniscono carnalmente, da dove poi ha inizio un processo di creazione.
Grazie alla loro unione viene creato l’intero l’universo, ivi compreso l’essere che andremo a impersonare. Il protagonista di Grime è un umanoide scolpito nella pietra, e con un buco nero al posto della testa. E come ogni buco nero che si rispetti, anche il nostro sarà in grado di risucchiare ciò che si avvicinerà a esso, per poi spedirlo chissà dove nel cosmo.
Scopriremo piano piano che gli altri elementi del mondo in cui siamo stati catapultati sono un mix tra componenti organici e inorganici. Dove le pietre prenderanno vita e avranno una loro storia da raccontare, e il nostro compito non sarà poi così piacevole. Non per nulla verremo definiti “portatore della fine” oppure “divoratore”. Ma evitiamo di dirvi oltre per non rovinare la scoperta e l’esplorazione.
ESPLORARE PER VIVERE, VIVERE PER ESPLORARE
Ciò che più accomuna Grime a un Hollow Knight è principalmente la capacità di spingerci a visitare ogni anfratto della mappa. Complice l’ottimo level design e il fatto che sbloccheremo nuovi passaggi con l’avanzare della storia, finiremo con il volerci perdere spesso nel dedaeleico intreccio di caverne, passaggi segreti, muri illusori e sezioni platform. Questo ci porterà a scovare nuovi indizi sulla storia principale, ma sopratutto preziosi aiuti per la nostra sopravvivenza.
La nostra vita infatti sarà spesso e volentieri a rischio, con la morte che si potrà trovare dietro ogni angolo senza mancare di farci visita. Un’altra correlazione non da poco con le opere di From Software è infatti l’alto livello di sfida offerto dal titolo. Qualsiasi nemico potrebbe rappresentare la fine del nostro protagonista, senza contare i numerosi pericoli ambientali, come le cadute o le trappole mortali. Per non parlare dei boss o dei numerosi mini-boss presenti, che cercheranno di farci la pelle.
Per sopravvivere a tutte queste prove potremo creare diverse build, elevando i vari parametri presenti. Forza, vitalità, destrezza e soprattutto il vigore saranno le caratteristiche che potremo aumentare grazie ai frammenti di “massa” che riusciremo a raccogliere. A differenza dei classici soulslike però non perderemo questa importante risorsa con la morte, perciò la crescita del personaggio sarà praticamente garantita.
Anche le armi sono diverse, e scaleranno in base alle caratteristiche già citate. Scegliere armi più veloci che però fanno meno danni oppure altre più lente ma potenti sarà solo una nostra preferenza. Occhio però a creare build uniformi. Anche le armature saranno da selezionare in base al nostro stile di gioco. In generale la varietà dei vari pezzi di equipaggiamento sarà abbastanza da permetterci di specializzarci in un tipo di combattimento specifico.
MA GRIME È SOLO UNA COPIA DI ALTRI GIOCHI?
Fortunatamente no! I ragazzi di Clover Bite sono certamente partiti da solide basi, prendendo spunto da titoli molto apprezzati e riuscendo a creare un’esperienza equilibrata. Tuttavia non hanno mancato di osare, inserendo meccaniche originali e bilanciando per bene tutte le varie componenti. Ad esempio un elemento innovativo di Grime sono i bonus per il combattimento o riguardo ai parametri vitali, che potremo aggiungere al nostro “scolpito”. Abbiamo accennato al fatto che il protagonista ha un buco nero al posto della testa, e ciò non è da considerarsi un mero fattore estetico.
Infatti grazie a dei “parry di testa” potremo bloccare molti degli attacchi dei nemici e creare un “risucchio” che li danneggerà. Se riusciremo a ucciderli in questo modo, sarà possibile assorbire anche le loro caratteristiche e, dopo un certo numero, potremo utilizzare un bonus speciale ricavato dalle diverse tipologie di nemici. Inoltre il parry sarà fondamentale per curarsi. Infatti non sono presenti fiaschette o altri strumenti ma solo una riserva spirituale che, se consumata tutta in una volta, potrà ripristinare i nostri punti vita. Perciò l’unico modo per ricaricare questa riserva sarà eliminare i nemici con il parry oppure riposarsi ai checkpoint, dove si potrà anche far crescere il nostro personaggio. Ma così facendo i nemici respawneranno nuovamente.
BUONA LA PRIMA
Anche sotto il fronte tecnico l’opera prima di Clover Bite si difende egregiamente, e infatti non abbiamo riscontrato alcun bug o glitch nel corso della nostra esperienza. A livello estetico Grime presenta una grafica oscura, con elementi inquietanti e deformi che ci hanno davvero colpito, donando un’identità propria al progetto.
I modelli sono davvero ben realizzati e in generale vi è una cura minuziosa per ciascun dettaglio. Segnaliamo giusto la presenza di alcuni cali di frame abbastanza evidenti, che tuttavia non hanno mai inficiato in maniera significativa sull’esperienza di gioco. Buona anche la colonna sonora, che accompagnerà in maniera piacevole la nostra avventura alla guida dello “scolpito”.
CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
Grime rappresenta un’ottima miscela di sottogeneri ben rodati come i metroidvania e i soulslike, a cui si aggiungono elementi piacevoli, originali e ben calibrate. Una grafica caratteristica con elementi oscuri e tetri accompagna la storia, narrata in modo criptico, e che pone i giocatori di fronte a un alto livello di sfida.Ci auguriamo che il talentuoso studio di sviluppo israeliano Clover Bite prenda una fiducia sempre maggiore nelle proprie capacità (e che magari possa contare su risorse maggiori) in modo da sfornare altri interessanti titoli.
Pregi
Mix di elementi metroidvania e soulslike ben riuscito. Esplorazione e in generale backtracking stimolante e redditizio. Livello di sfida elevato...
Difetti
... A tratti eccessivo, soprattutto per i meno avvezzi al genere. Piccole e trascurabili imperfezioni tecniche, soprattutto legate all'ottimizzazione.
Voto
7,5