Il mondo videoludico non è certo composto solamente da giochi d’azione, di ruolo e sportivi. Negli ultimi anni non a caso si è fatta sempre più strada una nicchia composta da titoli simulativi con finalità didattiche, tra le altre cose. Per rimare a tema oggi vi parleremo di Retro Gadgets, un interessante titolo attualmente in sviluppo da parte di Evil Licorice.
Un team indie tutto italiano nato dall’unione di Licorice ehf e Studio Evil, grazie al quale potremo sbizzarrirci e costruire i dispositivi elettronici più variegati in questa accurata simulazione legata al coding e allo scripting. Di seguito la nostra anteprima (basata sulla versione 0.1.2 ndr) di Retro Gadgets. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dagli stessi sviluppatori, è attualmente disponibile in accesso anticipato su Pc, via Steam. Buona lettura.
QUANDO GIOCARE NON BASTA
Lo diciamo da subito e senza mezzi termini. Retro Gadgets ha un potenziale sconfinato e le possibilità a disposizione del giocatore sono praticamente infinite. Rispetto ad altre simulazioni che hanno spesso come “base narrativa” un’attività lasciata in eredità da qualche parente, il titolo di Evil Licorice si presenta come un vero e proprio tool. Non a caso, almeno per il momento, non vi è alcuna introduzione né schermate d’aiuto.
A disposizione del giocatore ci saranno dei video-tutorial (reperibili dal canale Youtube degli sviluppatori) e documentazione reperibile disponibile direttamente dal sito ufficiale del gioco. Non molto, soprattutto per chi non ha dimestichezza con questo tipo di prodotti. Per chi invece conosce già titoli quali ad esempio SHENZHEN I/O di Zachtronics, il piano di lavoro risulterà familiare. Il gioco (?) metterà a disposizione del giocatore una cassettiera colma di mainboards, dispositivi di input e audio più schermi e altri dispositivi.
Il tutto accoppiato con un saldatore utile per unire le varie parti, un aerografo con il quale sbizzarrirci con i colori e un collegamento diretto ad uno strumento per il coding dei nostri apparecchi. Tantissimo materiale che, siamo convinti, aumenterà con i prossimi aggiornamenti. Tutto questo è anche legato a doppio filo con il workshop di Steam, che già adesso offre una quantità importante di gadget realizzati da appassionati.
Scaricarli e provarli non sarà solo un pretesto per divertirsi, poiché potremo analizzarne “il contenuto” e la programmazione al fine di studiarne il comportamento. La mancanza di tutorial degni di questo nome e il suo essere volutamente spartano fa di Retro Gadgets più un’applicazione che un gioco. È probabilmente questa è una delle aree su cui si dovrà lavorare per non scoraggiare i neofiti.
UN LINGUAGGIO NON COSÌ CONOSCIUTO
Tutti i dispositivi programmati in Retro Gadgets sfruttano il linguaggio LUA, pertanto è bene chiarire subito di cosa si tratta. È un linguaggio di scripting specializzato per sistemi mobile e utilizzato anche in ambienti desktop, in particolar modo nell’industria videoludica ma non solo. Tra le caratteristiche principali abbiamo potenza, velocità e leggerezza.
Uno dei suoi principali vantaggi è la possibilità di usare le funzioni come “oggetti” di primo livello e quindi assegnabili a variabili, oltre all’uso di tabelle come strutture dati generiche. Con Python e JavaScript condivide i principi di typing dinamico delle variabili, di garbage collection e di estensibilità tramite moduli per accedere a risorse non direttamente implementate nel linguaggio.
Retro Gadgets sfrutta quindi un linguaggio di “Alto Livello”, termine usato in informatica per indicare tutti quei linguaggi di programmazione generalmente più comprensibili e dunque più semplici da capire e usare. Questo poiché vengono sfruttate parole più vicine alla nostra lingua rispetto ad esempio all’Assembly, il linguaggio di programmazione più vicino a quello denominato “macchina”.
Per quanto semplice il LUA è però meno famoso ad esempio di Python, molto conosciuto anche grazie al Raspberry Pi. Baldur’s Gate, Civilization V e Civilization VI, Star Wars: Battlefront e Star Wars: Battlefront II e la serie S.T.A.L.K.E.R sono solo alcuni esempi di videogiochi che sfruttano il linguaggio LUA.
LA NOSTRA ESPERIENZA
Pur avendo giocato a SHENZHEN I/O e TIS-100, il nostro primo impatto con Retro Gadgets non è stato propriamente indolore. Il problema principale risiede nel capire come procedere per costruire un primo gadget, anche solo a livello estetico. Come in altri titoli abbiamo optato per la pratica del “trial & error”, che a poco a poco ha dato i primi frutti.
Posate le basi affinché offrissero una certa libertà d’azione per i vari elementi di input, con il saldatore abbiamo ampliato il nostro apparecchio e montato la CPU, la memoria, il chip audio e via discorrendo. Queste operazioni sono risultate sorprendentemente semplici e immediate, anche perché ogni movimento errato vede il cursore segnalarci l’impossibilità di una determinata manovra.
È pazzesco perché ci sentivamo come se stessimo smanettando nel canale di MVVblog. Purtroppo però le istruzioni affidate alla CPU, al momento, si riducono ad un modulo che poi toccherà scriptare da zero. Sotto questo punto di vista dal titolo di Evil Licorice ci aspettiamo miglioramenti e almeno qualche elemento pre-compilato, così da permettere una fruibilità immediata. Nel nostro caso ci siamo affidati a github.com insieme a qualche buon tutorial, poiché venendo da Python qualche differenza c’è.
È importantissimo evidenziare che ogni strumento da costruire è legato alla programmazione che andremo ad immettere, esattamente come nella realtà. Ne consegue che potremo divertirci, ma anche volendo fare seriamente una fase di progettazione schematizzata non sarà un’operazione inutile, anzi. Potrebbe essere un’idea da implementare anche in gioco, tramite un piccolo blocco note. Per quanto riguarda la grafica il tutto è affidato ad un’efficace pixel art che offrirà vedute semplici, ma in linea con quanto l’esperienza può offrire.
PROMESSA DA MANTENERE
Retro Gadgets è un titolo dal grandissimo potenziale, che però a nostro avviso (e al momento in cui scriviamo) è comparabile più a un tool che a un videogioco. Ciò non costituisce necessariamente un fattore negativo, ma in sede di sviluppo bisognerà probabilmente valutare una direzione definita da seguire. Emulatori, piccoli giochi e widgets per il sistema operativo sono solo alcuni esempi di ciò a cui si può arrivare a realizzare. L’integrazione con il workshop di Steam è inoltre un’arma importante da sfruttare, e già ora sono disponibili tantissimi dispositivi, realizzati dalla community, da testare e studiare.
E’ bene evidenziare che, almeno allo stato attuale, il titolo si rivolge a un pubblico smaliziato e già un minimo competente in materia di programmazione informatica. La manciata di video-tutorial disponibili sul canale Youtube degli sviluppatori non compensa la mancanza di un tutorial come si deve, sicuramente indispensabile se l’intento è quello di rivolgersi a un pubblico ampio. Attendiamo i prossimi aggiornamenti con interesse, perchè il prodotto di Evil Licorice è davvero innovativo e il suo potenziale è e rimane sconfinato.