subROV: Underwater Discoveries, intervista a Sqr3lab
Abbiamo parlato con José Luis Gonzàlez, sviluppatore indipendente che sotto il nome di Sqr3lab sta lavorando a un vero e proprio simulatore di immersione oceanica via ROV
La scorsa settimana abbiamo trattato sulle nostre pagine subROV: Underwater Discoveries. Un interessante videogioco che offre ai giocatori la possibilità di pilotare un autentico ROV subacqueo, con cui esplorare gli abissi dell’oceano. Da subito siamo rimasti colpiti dal livello di simulazione offerto, oltre che dal taglio educativo e scientifico del progetto.
Per questo motivo abbiamo voluto saperne di più entrando in contatto con José Luis Gonzàlez, sviluppatore indipendente che con il supporto di alcuni istituti di ricerca oceanici sta portando avanti il proprio progetto. Il gioco ha recentemente debuttato in accesso anticipato su Pc, via Steam, e non vediamo l’ora che esca nella sua versione 1.0.
Di seguito la nostra chiaccherata con lo sviluppatore, conosciuto nel web sotto il nome di Sqr3lab. Per gli amici che non parlano l’italiano, qui c’è la versione inglese della nostra intervista. Buona lettura.
Presentati al pubblico italiano.
Ciao! Mi chiamo José Gonzàlez. Ho studiato composizione a pianoforte al conservatorio, e lavoro come sound designer e compositore nel mondo dei videogiochi da più di 20 anni. Il mio primo lavoro rilevante è stato in Glest, un noto gioco di strategia free-to-play. In seguito ho lavorato per alcune grandi aziende (Grin, Frontier Developments) e alla fine sono tornato in Spagna. Qui lavoro come freelance (Dawn of Man), progetto sintetizzatori e ora sono al lavoro sul mio videogioco, subROV: Underwater Discoveries.
Come è nata l’idea di subROV: Underwater Discoveries?
subROV: Underwater Discoveries è iniziato come un progetto personale al fine di praticare il sound design. Quando stavo pensando a un’ambientazione, ho scoperto le dirette streaming su Youtube del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), dello Schmidt Ocean Institute e di Nautilus. Mi sono innamorato della loro combinazione fra natura, esplorazione e tecnologia all’avanguardia. Con mia grande sorpresa non ho trovato quasi nessun videogioco in grado di ricreare un’esperienza del genere, così ho deciso di realizzarla da solo. Inoltre sono sempre stato attratto dal mare (non a caso vivo in una città costiera ndr), un ambito che mi affascina moltissimo.
Quali sono i tuoi obiettivi a riguardo? Certamente rilasciare un videogioco così simulativo e “scientifico” non è da (e per) tutti.
Il mio obiettivo è offrire a chiunque lo desideri la possibilità di esplorare l’oceano, in un modo simile alle immersione reali, ma in maniera comunque accessibile. Voglio raggiungere un equilibrio tra gioco e simulazione, al fine che il tutto sembri realistico pur avendo una curva di apprendimento gentile.
Certamente do il benvenuto a tutti! Penso che molte persone troveranno assai attraente la possibilità di esplorare l’oceano al proprio ritmo, in un ambiente privo di violenza. Come ho detto, l’obiettivo del gioco è ricreare l’esperienza di immersione ed esplorazione dell’oceano. La simulazione e in generale gli elementi scientifici sono lì perchè hanno senso in quel contesto. Sono lì per aggiungere spessore al gioco, non per alienare i giocatori. Infatti sto facendo del mio meglio per rendere il gioco accessibile a tutti senza tuttavia perdere quella “coerenza”.
Di fatto non ci sono titoli come subROV: Underwater Discoveries sul mercato. Ma ce ne sono alcuni che ti hanno ispirato? Se sì, quali e in che modo?
Ovviamente c’è Subnautica, che per me è il titolo che rappresenta meglio la sensazione di essere sott’acqua. Adoro quel gioco, anche se mi spaventa molto! Non a caso mi piacerebbe realizzare in subROV: Underwater Discoveries un’immersione nel contesto di un pianeta alieno, che però non faccia paura. Un’esperienza in grado di mettere in soggezione i giocatori dinanzi all’oceano e alle sue creature, senza che li facciano saltare sulla sedia tutto il tempo. Mi piacciono anche i giochi di esplorazione spaziale come Elite Dangerous e No Man’s Sky, e poi un titolo che mi ha influenzato molto è Noctis, di Alessandro Ghignola.
E’ unico e affascinante. Ancora oggi non si trovano giochi capaci di farti sentire davvero all’interno di una galassia aliena come fa Noctis. Infine sono anche un fan dei “giochi in cabina di pilotaggio” dove si hanno molti pulsanti da premere. E non tanto la simulazione in sé, quanto l’esperienza “tattile” che ne deriva. Sono rimasto particolarmente colpito da un gioco chiamato Steel Battalion, che ha ispirato la realizzazione della sequenza di avvio per subROV.
Abbiamo letto che il tuo progetto è realizzato con il supporto del Bermuda Institute of Ocean Technologies e dello Schmidt Ocean Institute. Molto interessante. Ma come è nata e si è sviluppata la collaborazione con loro?
Non appena ho avuto tra le mani un prototipo funzionante di subROV: Underwater Discoveries ho iniziato a mettermi in contatto con scienziati e istituzioni per vedere se erano interessati ad aiutarmi o in generale a supportare il progetto. Ed è qualcosa che faccio ancora adesso (dopotutto sono sempre aperto a nuove idee). Non è stato un processo breve o semplice, ma sia il Bermuda Institute of Ocean Technologies che lo Schmidt Ocean Institute hanno sempre avuto un atteggiamento molto positivo nei confronti del progetto, e sono stati davvero utili e incoraggianti.
Immaginiamo che lavorare con dei “professionisti dell’oceano” sia stato meraviglioso. Raccontaci di questa esperienza. E come hanno trattato uno sviluppatore di videogiochi?
Ovviamente in modo rispettoso. I videogiochi non sono “radicati istituzionalmente” come, diciamo, i film documentari. Ma quando presento il mio lavoro agli scienziati, essi sono sempre desiderosi di aiutare in ogni modo possibile. Proprio oggi stavo discutendo della densità dei coralli con uno di loro, convalidando un gradiente di colore per poi presentare le letture dell’ossigeno a un altro suo collega. E’ un’esperienza meravigliosa e formativa.
Il gioco al momento è disponibile solo su Pc. E’ in programma anche una versione console in futuro? In generale, valuteresti le proposte di qualche editore?
Lo farei, sì. Il gioco funziona bene con i pad e non è particolarmente impegnativo per l’hardware. Anche su Steam Deck sembra fantastico, e mi piacerebbe vederlo su console. Penso però che il porting esuli dalle mie competenze, quindi sarei felice se un editore si offrisse di realizzarlo.
subROV: Underwater Discoveries è stato rilasciato in accesso anticipato su Steam quasi due settimane fa. Quali sono stati i feedback dell’utenza? E in generale com’è andato il debutto sul mercato?
Fin qui tutto bene! Non sono stati rilevati bug gravi e le recensioni (almeno finora) sono state positive. Ai giocatori sta davvero piacendo ciò che vedono, e anzi vorrebbero vedere di più. Il che penso sia un’ottima cosa.
Nella nostra anteprima abbiamo provato a fondo il gioco, e ci è piaciuto. Tuttavia siamo rimasti sorpresi dalla densità minima di forme di vita, animali e vegetali. Quali sono i tuoi obiettivi in questa fase di accesso anticipato?
Devo insistere su questo. Se subROV: Underwater Discoveries fosse finito, non sarebbe in accesso anticipato. Se vi piace il gioco ma pensate che abbia bisogno di più contenuti, allora vuol dire che sono sulla strada giusta. Lavorerò per aggiungere più varietà e densità o meglio, contrasto. Ci sono aree nell’oceano profondo che sono rade di loro, ma questo dovrebbe sembrare naturale e non un difetto del gioco in sé.
Grazie per il tuo tempo, José.
Grazie a voi per l’interesse! Potere seguire subROV: Underwater Discoveries su Steam, ma sono attivo anche su Twitter, Facebook e Discord. Un saluto e grazie ancora!