Need for Speed Unbound, recensione
Alzate il volume, preparate le bombolette e scaldate le gomme. L'underground è qui
Eccoci a parlare oggi di una delle saghe più famose della storia videoludica automobilistica (e non solo), ovvero Need For Speed. E’ infatti dal 1994 che il “bisogno di velocità” continua ad investirci in tutte le sue forme. A far scoppiare la tuning-mania nel mondo dei videogiochi di guida arcade però furono due capitoli in particolare. Parliamo ovviamente di Need for Speed: Underground e del suo sequel. Ancora oggi amati e compianti, vista l’incomprensibile assenza in digitale sugli store di tutto il mondo.
Il nuovissimo Need for Speed Unbound sembra voler ripartire proprio dalle basi del suo successo, tornando a migliorare la formula di “street racing” già accentuata in Need for Speed Heat. A nostro parere il risultato è uno dei lavori meglio riusciti degli ultimi anni. Allo sviluppo inoltre non abbiamo più Ghost Games, bensì la software house britannica Criterion Games. Padri della serie Burnout e approdati su Need for Speed a partire da Most Wanted (2012). Riusciranno a vincere questa corsa?
Di seguito la nostra recensione della versione Pc di Need for Speed Unbound. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Electronic Arts, è disponibile anche su PS5 e Xbox Series X/S. Buona lettura.
PRENDI L’ARTE E METTILA DA PARTE
Prima di passare dalla strada alla tastiera abbiamo dedicato molte ore a Need for Speed Unbound. Ci teniamo ad anticiparvi il giusto riguardo l’audace scelta narrativa intrapresa da Criterion Games. Senza privarvi dei colpi di scena che (dobbiamo dirlo) ci hanno fatto “rizzare le orecchie”. L’anima dell’intero franchise di Need for Speed sarà pienamente percepibile in questo nuovo capitolo, grazie all’unione di ogni frammento di esperienza maturata nella serie fino a oggi.
D’altra parte le citazioni non mancheranno. Prima fra tutte l’essenza stessa di Unbound, chiaramente ispirata agli Underground, seguita “a ruota” dal leggendario Most Wanted (2005), passando poi per Payback (2017) e Heat (2019). Insomma, sembra che stavolta si stia davvero procedendo nella giusta direzione in seguito a una sequela di titoli dalla qualità altalenante. Vediamo se questo nuovo capitolo taglierà il traguardo al primo posto.
In Need For Speed Unbound saremo il classico “nuovo arrivato” in una grande città, in cerca di corse, emozioni e soprattutto denaro. Potremo dunque scegliere (e anche cambiare più avanti) il modello che rappresenterà il nostro protagonista. Un editor completo del necessario per accontentare ogni palato, anche sul fattore estetico, ci darà la possibilità di vestire il nostro alter ego con vari capi d’abbigliamento firmati. Dress code? Abbigliamento da strada ovviamente.
Non mancherà la classica scelta del nostro primo bolide. Tre auto con altrettanti stili differenti decreteranno fin da subito il tipo di pilota insito in noi. Fra una possente Dodge Charger del ’69 e un’italianissima Lamborghini Countach, noi ci siamo fiondati ad occhi chiusi sulla nostra eterna amata… Una Nissan Silvia dall’inconfondibile e mai stancante tuning stile giapponese anni 2000. Una volta restaurata e preso confidenza col nostro gioiellino però arriveranno i problemi…
LIBERTÀ DI ESPRESSIONE
Una volta completata la prima e apparentemente spoglia fase di Need For Speed Unbound, entreremo nella sua più classica forma free roam, con eventi e sfide attivabili liberamente. L’impostazione ricorda a piccole dosi quanto visto in The Crew, Forza Horizon e gli ultimi due capitoli di Need for Speed, Heat e Payback. Inoltre il team di Criterion Games ha firmato col suo “timbro” gli scenari, attraverso i canonici cartelloni da sfondare e vari collezionabili da raccogliere per sbloccare nuovi cosmetici.
Un gran bell’incentivo per l’esplorazione insomma, che spingerà i più creativi (e pazienti) a “collezionare” il più possibile per avere una maggiore scelta a livello stilistico e, di conseguenza, un maggior potenziale espressivo. Ed è proprio sull’espressività che questo nuovo capitolo si gioca tutto. Parliamo infatti di un sistema di modifiche dei veicoli già vastissimo su Heat ma qui ulteriormente arricchito, oltre che impreziosito dai “tag”. I quali coloreranno i fumettosi effetti visivi della nostra auto di turno.
I tag aggiungeranno un valore indiscutibile al nostro stile, potenziando il nostro lato creativo ed espressivo. Non solo sfumature di colore sul fumo delle gomme, ma anche effetti animati per salti, incidenti, spinte nitro e il colore di quest’ultimo. I dettagli faranno la differenza, e con tutta questa scelta ci siamo sentiti come in un luna park di modifiche, che ci ha pienamente soddisfatti con il suo tuning e la sua personalizzazione di altissimo livello.
Da non sottovalutare inoltre l’immediatezza e la semplicità di accesso a quest’ultimo, migliorato rispetto al precedente capitolo. Lavorare sull’estetica del proprio mezzo in Need For Speed Unbound non sarà solo appagante, ma anche un modo per sentirci parte della “tribù” di strada che ci circonderà una volta entrati nei raduni. Questi saranno come lobby in cui potremo scegliere gli eventi giornalieri, analizzare i rivali e fare scommesse. E voi non vorrete certo sfigurare con il vostro mezzo verniciato di serie, vero?
ACCETTA IL RISCHIO… O TORNA A CASA
Il gameplay di Need For Speed Unbound prenderà il grosso dai suoi predecessori. La mappa di gioco, Lakeshore City, mescola distretti urbani, strade di campagna e zone costiere con il giusto equilibrio. Alcune tratte ci hanno ricordato Paradise City, mentre altre zone le città viste nei due Most Wanted. Guidare da punto A a punto B sarà piacevole, e per chi se lo fosse chiesto l’assenza del viaggio rapido avrà un suo perchè…
Maggiori saranno gli eventi a cui parteciperemo, maggiori saranno le “attenzioni” delle forze dell’ordine. Più rischi uguale più ricompense. Il denaro accumulabile sarà inizialmente poco e sottraibile (in parte) in caso di arresto. Almeno finchè non torneremo in uno dei nostri garage, incassando la taglia ottenuta. La scelta sarà nostra, partecipare a tutti gli eventi per maggiori guadagni o completare solo i più remunerativi e tornare, accedendo al giorno successivo.
Un rinnovato senso di continuità negli eventi eviterà il fattore noia. I pochi guadagni ottenuti avranno un peso importante, spingendoci sempre a preferire il pericolo alla ritirata. Una serie di eventi suddivisi in giornate ci porteranno infine alla “Grand”. La gara più importante di Lakeshore City, dove sfideremo vecchi rivali in cerca di giustizia. Eccitanti saranno inoltre gli eventi a chiamata, che ci metteranno al volante di veicoli “speciali”.
In Need For Speed Unbound la polizia sarà soffocante e aggressiva, specie ad alti livelli di allerta. Mezzi sempre più minacciosi riempiranno le strade della città, obbligandoci a guidare con cautela. Senza i viaggi rapidi avremo non poca ansia, soprattutto di notte, mentre attraverseremo la mappa come massimi ricercati. Essere imprevedibili sarà fondamentale per non farsi arrestare, ma anche spegnere fari e motore per evitare avvistamenti è stata un’interessante alternativa.
DRIFT O ADERENZA? ANCHE ENTRAMBI
Il sistema di guida su Need For Speed Unbound è rimasto perlopiù invariato, eccetto per alcune piccole novità. La difficoltà non è mai stata così alta, almeno inizialmente. Dovremo prendere confidenza con il sistema di guida, sterzando con una certa delicatezza, in modo così da eseguire derapate pulite o curve in aderenza. Le competizioni saranno equilibrate, con fasce di prestazioni prestabilite che eviteranno grosse differenze di abilità tra i piloti.
Tuttavia “sbagliare” una curva significherà spesso perdere, con avversari che ci lasceranno indietro al minimo vantaggio che concederemo loro. Nessun effetto elastico come visto in Hot Pursuit. Per una volta abbiamo provato su pelle l’emozione di gareggiare con IA al nostro livello, tagliando spesso il traguardo con avversari a pochi decimi da noi, per giunta con emozionanti sorpassi finali. Utilizzando la scia invece potremo eseguire sorpassi puliti. Una meccanica però che verrà usata anche dai piloti avversari.
Il nuovo sistema di spinta in Need For Speed Unbound aggiunge al classico nitro riutilizzabile tre segmenti extra, caricabili eseguendo azioni come schivate, salti, derapate e scie. Questa poderosa spinta sarà utile in uscita dalle curve o per un sorpasso dopo una scia. Più segmenti caricheremo, maggiore sarà la potenza. Un sistema nitro stimolante, che rimarrà disponibile a patto di continuare le nostre combo altrimenti, se non usata, si scaricherà.
Calibrare il nostro stile di guida inoltre sarà alquanto semplice e intuitivo. Aggiustando la deportanza tramite il menù di pausa potremo puntare su una maggiore aderenza o su uno stile più adatto al drift. Tali valori saranno anche modificabili ulteriormente, montando ricambi dalla crescente rarità. Per accedere ai ricambi migliori però dovremo potenziare il nostro garage. La personalizzazione sonora di scarico e motore permangono, e sono fantastiche.
UN FUMETTO DI TUNING
Per la prima volta nella serie Need For Speed Unbound porta su schermo qualcosa di visivamente originale per il genere. Le animazioni disegnate e aggiunte su schermo ci hanno ricordato quanto visto negli splendidi film d’animazione quali Spider-Man: Un nuovo universo e I Mitchell contro le macchine. Questo cel-shading, di contorno ad una grafica quasi fotorealistica, rende dannatamente bene. Un eccentrico e acceso tocco di street art. Meraviglioso.
Per quanto riguarda la colonna sonora, essa rimane in tema con tracce prevalentemente trap e con alcuni pezzi alt-pop. A “firmare” la suddetta inoltre vi è è il cosiddetto “A$AP ROCKY”. Rapper americano che si è anche prestato come personaggio in-game, presenziando nelle gare di staffetta. Modalità questa non dissimile dalla gymkana vista nella serie DIRT. Manca tuttavia la possibilità di cambiare canzone nelle gare, o di accendere la musica durante l’esplorazione. Peccato.
Per concludere, il lato online di Need For Speed Unbound sarà separato dal progresso in singolo, con un nuovo inizio. La città sarà popolata di giocatori che avvieranno gare tramite i raduni, ai quali potremo unirci con inviti a comparsa. Le competizioni saranno sorprendentemente bilanciate, con mezzi propri o in prestito, tutti facenti parte della stessa categoria di performance. Le sfide inoltre sbloccheranno nuove auto per l’acquisto. Una buona aggiunta alla longevità complessiva, ma nulla di più.
Per concludere non possiamo che ritenerci davvero soddisfatti di questo nuovo capitolo. Tecnicamente lo stile cel-shading tende a caricare con qualche lieve ritardo, soprattutto nei primi avvii e nelle uscite dai garage. Così come nel multiplayer, dove la qualità dei dettagli è a volte altalenante, compreso qualche inciampo visivo riguardo gli avatar dei modelli umani. Piccoli difetti tecnici che tuttavia non minano un lavoro complessivamente ottimo e gratificante.
DA AVERE SENZA RISERVE
Con questa sua nuova opera, il team di Criterion Games ha fatto indubbiamente compiere un concreto passo in avanti alla serie, pur mantenendo i tratti distintivi che ce l’hanno fatta amare in tutti questi anni. Il sistema di tuning di Need for Speed Unbound raggiunge una nuova vetta, impreziosendo il già vastissimo materiale visto in Heat con l’aggiunta dei fumettosi e peculiari effetti “tag”. Un free roam migliorato inoltre rende le giornate e gli eventi più continuativi e meno dispersivi, limando il monotono farm di denaro e reputazione riscontrato in passato.
Anche il sistema di eventi a calendario rende bene, con l’espressività che si attesta ai massimi livelli e con il gameplay che offre una sfida alla nostra portata grazie a competizioni bilanciate tramite le “classi di performance”. Il lato narrativo si ispira invece ai migliori capitoli del franchise, offrendoci a questo giro qualcosa di alternativo alla formula classica. Se proprio dovessimo esprimere un desiderio sul già citato, completissimo sistema di tuning… Vorremmo veder arrivare nella serie l’illuminazione interna, con i led sui cerchioni e gli amati impianti stereo visti in Underground 2. E perchè no, anche i cari vecchi “soffi” di nitro. Nell’attesa e nella speranza continueremo a correre sulle “animate” strade di Lakeshore City, un quarto di miglio alla volta.
Pregi
Narrativamente più audace. Difficoltà motivante e avvincente. Lo stile "street" invoglia a diventare parte della tribù, complice il sistema tuning completo con il quale esprimersi a pieno. Gli effetti grafici da fumetto sono una piacevole novità. Amicizia, competizione, rivalsa, in una parola: Need for Speed.
Difetti
Alcuni piccoli difetti legati al modello dell'avatar, sia in singolo che in multiplayer. Un leggero caricamento delle texture permane dopo alcuni rapidi caricamenti. Il lato online è piacevole, ma poteva certamente offrire di più.
Voto
8,5