Food Truck Simulator, recensione
Spadelliamo cibo ninja e altre prelibatezze tra street food e lotte rivali
Tra i cosiddetti “job simulator” siamo ormai all’apice della fantasia. Sul mercato ormai si trova di tutto, ma non poteva certo mancare qualcosa che ammiccasse allo street food. In tal senso ci ha pensato DRAGO Entertainment, che con il suo nuovo Food Truck Simulator va a inserirsi in questa nicchia sorprendentemente nutrita di esponenti “variopinti”.
Il team indie polacco d’altra parte non è certo estraneo al genere, visto che l’anno scorso ha rilasciato il popolare Gas Station Simulator, che permetteva ai giocatori di gestire una pompa di benzina. In questa sede invece le atmosfere saranno un po’ diverse, ma l’iter da seguire rimarrà comunque lo stesso. Andiamo quindi a scoprire Food Truck Simulator in questa nostra recensione.
Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Movie Games, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.
NUOVO CAMION, NUOVA VITA
L’incipit di Food Truck Simulator rispecchia la tradizione dei job simulator. Venuto a mancare un parente importante, al nostro alter ego verrà affidata l’attività/l’hobby di famiglia, che dovrà espandere e migliorare. Il titolo di DRAGO Entertainment ricalca questa stessa formula, e difatti ci ritroveremo con il camion “da paninari” lasciatoci in eredità dal nostro defunto padre.
Il buon tutorial avrà modo di snocciolarci le meccaniche alla base del gioco. In questa fase verremo seguiti da Clara, amica di famiglia che ci aiuterà per l’appunto ad approcciarci al mondo, da noi sconosciuto, degli street food. Grazie a lei inoltreremo i primi ordini alimentari, acquisteremo attrezzatura e in generale daremo inizio alla nostra attività.
Una volta completata la parte iniziale, che dunque ci seguirà passo passo fino alle prime consegne in strada, le cose inizieranno a complicarsi e gli ordini ad aumentare. Il giocatore sarà costantemente messo alle strette da comande sempre diverse, sia in termini di ingredienti che di preparazione (con relative tempistiche). Un ordine arrivato prima non sarà necessariamente soddisfatto in anticipo, ma tutto dipenderà dalle richieste. La gestione del tempo è alla base del gameplay, ma ne parleremo in seguito.
L’esperienza non si compone oltretutto della sola fase inerente la preparazione delle pietanze, ma anche da una fase di guida del camion che ci ha ricordato qualche vecchio capitolo di Grand Theft Auto. Anche se non arriveremo mai a svaligiare o a cambiare veicolo continuamente, avremo a che fare con un gameplay in controtendenza rispetto ad altri titoli sui generis. L’accesa rivalità con un nostro concorrente infatti sfocerà in meccaniche assolutamente inattese, date le premesse.
TAGLIA, FRIGGI, CONTROLLA, SBOLLENTA
La parte preminente di Food Truck Simulator resta comunque quella relativa alla cucina, all’interno del camion. Tutto dovrà essere svolto secondo metodiche che il giocatore potrà organizzare autonomamente. L’importante è che i clienti siano soddisfatti, e che quindi il cibo da loro ordinato venga consegnato in tempistiche accettabili (e che sia mangiabile…). A parole potrà sembrare facile, ma alla prova dei fatti i risultati saranno difficili da prevedere. Prendiamo come esempio il caso della preparazione di un panino, con taglio di pomodori annesso.
Posato il pane tramite il movimento del mouse, procederemo all’azione di taglio e successivamente disporremo i vari ingredienti. Lattuga, pomodori, hamburger e infine un pochino di funghi. Anche altre pietanze come la pizza hanno la loro dignità, e pertanto andranno assecondate nella preparazione come farebbe ogni paninaro “italo-americano” che si rispetti. Queste meccaniche di preparazione si affideranno sempre alla combinazione fra tasti e trascinamento del mouse, anche se i movimenti che compieremo risulteranno spesso troppo lenti o troppo rapidi.
Ciò varrà per una buona porzione di gioco, dove otterremo prestigio in base alla perizia con cui eseguiremo le comande. In base alla nostra abilità acquisiremo attrezzature più grandi, e soprattutto migliori. Da parte nostra ci sarebbe piaciuto vedere una modalità cooperativa, o comunque la possibilità di far affiancare al nostro alter ego un collega guidato dall’IA.
Che siano costolette, panini, patatine, pizza o altre prelibatezze degne di Man vs Food il gioco seguirà una dinamica non troppo dissimile da un puzzle game. Scorazzare per le strade di una città di fantasia ci permetterà di spezzare un po’ un ritmo che alla lunga avrebbe finito con lo stancare e basta. Inoltre girovagando arriveremo a conoscere nuovi luoghi dove piazzare il nostro Food Truck o dove poterci rifornire di materie prime.
GUIDA, PREPARA, SCASSINA
Food Truck Simulator è frenetico ma anche piuttosto basic nella sua offerta. Avremo molti macchinari più e meno elaborati, ma non tutti quelli che normalmente ci si aspetterebbe. Per esempio potremo contare su un mestolo per la salsa di pomodoro, ma non su una spatola con cui saltare hamburger e costolette. Per far sì che il titolo non fosse un mero simulatore, è probabile che il team di DRAGO Entertainment abbia scelto volutamente di “annacquare” il realismo con dell’autoironia.
Tuttavia la formula di gioco avrebbe meritato un maggiore, “serio” approfondimento. Il modello di guida del camion è certamente “simpatico”, ma al tempo stesso risulta inevitabilmente rigido. Oltretutto il nostro mezzo sarà dannatamente goffo nei movimenti, anche a bassa velocità. Fortunatamente gli sviluppatori non hanno inserito alcun sistema di collisioni, perchè altrimenti la partita finirebbe ancor prima di iniziare, probabilmente. Un diversivo che abbiamo apprezzato è stata la rivalità tra noi e Dennis, altro chef da strada con cui avremo diverse e interessanti dispute nel corso della partita.
Tra camion dati alle fiamme e varie accuse, arriveremo persino a improvvisarci ladri nell’atto di recuperare prove schiaccianti con cui accusare il nostro rivale. Food Truck Simulator quindi mette sul piatto non solo una componente simulativa (sia pure abbastanza leggera), ma anche diverse e gradite “variazioni sul tema”.
Il problema è che di fatto non ne approfondisce nessuna. Avremo tanti e troppi elementi che presi da soli potrebbero anche risultare interessanti, ma nel complesso non riescono minimamente ad amalgamarsi nel modo corretto, andando a compromettere un’esperienza tutto sommato divertente.
POTREBBE DARE SODDISFAZIONI
Food Truck Simulator è il classico esempio di produzione simpatica e tutto sommato interessante, dove però vengono inseriti troppi elementi senza che ci sia la cura e l’approfondimento appropriati per ciascuno di essi. Le attività da svolgere non mancano e persino la storia (limitatamente funzionale all’introduzione delle meccaniche di gioco) non è malaccio. I problemi però iniziano non appena la componente simulativa arriva a mostrare il fianco, o più precisamente la sua eccessiva semplicità. Le varie micro-attività parellele all’occupazione principale sono accattivanti ma poco sviluppate, e di fatto andranno a snaturare il nucleo di gioco, già compromesso in partenza. Parafrasando il tutto possiamo dire di esserci trovati a un gran panino contenente però troppi ingredienti, per giunta mal dosati. Un vero peccato per il team di DRAGO Entertainment, che proponendo una simulazione nuda e cruda avrebbe probabilmente tirato fuori un’esperienza migliore.
Pregi
Componente narrativa semplice e volutamente funzionale, ma tutto sommato simpatica. Guidare un camion e cucinare dello street food ha il suo fascino.
Difetti
Simulazione fin troppo superficiale. I comandi risultano spesso ostici. Le attività secondarie sono fin troppo dispersive e male integrate nel gameplay.
Voto
6,5