Di base il mondo offerto da Dying Light 2 (qui la nostra recensione) non è che carente di brutalità, anzi. Tuttavia si è scoperto quanto non solo fosse possibile aggiungerne ulteriormente, ma anche facendo sì di renderla arte, nel corso di questo processo. Questo è ciò che il dlc Bloody Ties (“legami di sangue” ndr) vuole offrire, ma sarà l’unica portata del piatto?
In seguito all’uscita del gioco base lo scorso febbraio, il team di Techland ha promesso alla community nuove espansioni narrative. Che avrebbero ampliato e arricchito la lore di gioco. Con questo primo pacchetto la software house polacca ha cominciato a tenere fede al proprio giuramento. Tuttavia c’è da chiedersi se questa prima espansione, al costo di 10 euro, saprà essere all’altezza del gioco base.
Scopriamolo con questa recensione della versione Pc di Dying Light 2: Bloody Ties, curata dal nostro Claudio Szatko. Ricordiamo che il dlc è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S. Buona lettura.
COME ACCEDERE AL DLC
Iniziamo col dire che in seguito all’acquisto e all’installazione del dlc, non potremo immediatamente accedere al suo contenuto. In sostanza, i fatti narrati in questa espansioni ci saranno resi noti (in caso di nuova partita) solamente dopo il prologo del gioco. Ciò avverrà attraverso una breve conversazione radiofonica e una voce nel diario. Teoricamente uno potrebbe da subito gettarsi a capofitto in queste nuove vicende.
Tuttavia lo sconsigliamo in quanto l’accesso a Bloody Ties nelle fasi iniziali di una run alzerà non di poco il livello di difficoltà dell’avventura principale. Fortunatamente il team di sviluppo ha fatto sì di inserire in maniera intelligente i fatti narrati nel dlc, che potremo affrontare “parallelamente” alla trama del gioco base. Altrimenti (e visto che a nove mesi dalla release è lecito pensare che tutti siano arrivati ai titoli di coda) potremo cominciare il tutto dopo la fine del gioco.
L’incipit introduttivo è piuttosto semplice. Come è lecito aspettarsi, all’interno di un mondo post-apocalittico le persone sono, tra le altre cose, affamate di emozioni e divertimento. Che possono essere forniti giusto dai combattimenti in arene locali. Il protagonista, Aiden, finirà proprio in una di queste, situata nella vecchia Villedor. Qui farà la conoscenza del temibile antagonista del dlc: il crudele e spaventoso Skullface.
Una sorta di wrestler che indosserà come maschera nientemeno che il teschio di un Volatile… Ma non ci saranno solo queste piccole arene. Scopriremo infatti l’esistenza di un locale riservato a pochi eletti. Stiamo parlando del Carnage Hall (o Teatro dei Massacri, nella versione italiana). Intrecciando il nostro destino con quello di un certo giovane (evitiamo di spoilerare troppo), finiremo all’interno di questa “lega dei campioni”.
BENVENUTI A CARNAGE HALL
Questa maestosa nuova location non sarà altro che un gigantesco teatro dell’opera, trasformato in una sorta di colosseo con numerose arene adatte per ogni occasione. Per avanzare nella propria carriera di “gladiatore” post-apocalittico, Aiden dovrà affrontare numerose sfide, suddivise in quattro tipologie:
- Spettacolo. A nostro avviso è la modalità più interessante e coinvolgente. Aiden verrà gettato in una grande arena avente una scenografia a tema. I combattimenti, contro sia umani che mostri, si svolgeranno in fasi limitate di tempo. In esse dovremo spesso eseguire una serie di azioni, come abbassare il ponte verso un punto specifico o ripristinare l’alimentazione delle lampade UV. Il tutto si svilupperà in una vera e propria storia epica a se stante, di cui saremo protagonisti.
- Massacro. Una classica modalità a ondate dove compariranno creature progressivamente più potenti, che dovranno essere sconfitte nel tempo stabilito. Dovremo inoltre gestire con intelligenze le risorse che ci verranno messe a disposizione nell’arena. Alla fine ci sarà sempre un boss ad aspettarci (facile da riconoscere, in quanto possessore di una barra della vita piuttosto abbondante).
- Assalto. In poche parole qui dovremo fuggire dai mostri lungo un percorso delimitato da checkpoint, il tutto cercando di rientrare in limiti di tempo parecchio stringenti.
- All’ultimo sangue. In quest’ultiima modalità saremo chiamati ad affrontare un avversario molto forte utilizzando un’arma specifica impostata dal principio. Come sempre, avremo un tempo limite in cui potremo prevalere, sopravvivere… O soccombere.
E’ importante sottolineare che in nessuna modalità, propriamente, ci sarà concesso di utilizzare il nostro personale equipaggiamento. In ogni combattimento infatti dovremo cavarcela con ciò che passerà il convento (o per meglio dire, Carnage Hall). Nelle modalità Spettacolo e Massacro tuttavia sarà possibile sconfiggere dei mostri speciali che dropperanno armi più potenti di quelle fornite in partenza.
In generale Dying Light 2: Bloody Ties ci fornirà un ottimo pretesto per variare il nostro stile di combattimento, offrendo sia nuove varianti delle varie tipologie di armi presenti nel gioco base che due nuovi “gadget”. Che però evitiamo di citare per non rovinarvi la sorpresa.
OTTIMA BASE DI (RI)PARTENZA
Anche se potranno sembrare (e non a torto) la portata principale, questo nuovo dlc non offre solamente botte da orbi. I ragazzi di Techland infatti hanno inserito dieci nuove missioni secondarie, tutte disponibili all’interno della nuova location. Esse costituiranno tra l’altro un piacevole diversivo dall’azione e dalla brutalità offerte nelle arene.
C’è però un problema legato a queste missioni, e riguarda il backtracking. La maggior parte delle suddette infatti si svolgerà nel vasto giardino di Carnage Hall, a cui potremo accedere solamente tramite due distinti percorsi. E solo uno sarà disponibile, all’inizio… Non essendoci inoltre punti di spostamento rapido in questa nuova location, saremo di volta in volta costretti a percorrere avanti e indietro delle distanze non indifferenti.
Parlando invece del comparto tecnico, facciamo presente che i requisiti del gioco sono rimasti invariati, anche rispetto all’ultima e importante community patch. Pur riscontrando qualche calo di frame inaspettato, le prestazioni si confermano comunque ottime. Questo però grazie alla recente implementazione della tecnologia AMD Freesync, che migliora notevolmente la fluidità del gioco senza tuttavia degradarne la grafica.
Ne raccomandiamo l’attivazione per godere della migliore esperienza possibile. Per il resto non possiamo che ribadire l’ottimo lavoro svolto da Techland, nel proporre dei nuovi contenuti di indubbia qualità. Da sviscerare in una manciata di ore in equilibro fra una narrazione intrigante e stimoli ludici intensi e soddisfacenti.
DA AVERE SENZA RISERVE
Dying Light 2: Bloody Ties costituisce un’aggiunta degna di nota a un’offerta iniziale già notevolmente ampia. I veterani del gioco base in cerca di un livello di sfida ancora maggiore resteranno più che soddisfatti da questo dlc. Il quale, ovviamente, è giocabile interamente in cooperativa (battaglie nell’arena comprese). Al netto di un backtracking un po’ fastidioso, siamo stati felici di tornare nuovamente a correre sui tetti. Alla prossima, Techland.