Nello sterminato portfolio di Team17 si è recentemente fatto largo The Unliving. Un nuovo action rpg roguelite con elementi strategici che, da una prospettiva isometrica, ci metterà nei panni di un negromante alla conquista del mondo. Dietro allo sviluppo si cela RocketBrush Studio, una software house indipendente con una lunga esperienza in termini di modellazione di elementi in due e tre dimensioni.
Dopo aver lavorato per anni su commissione di altri studi di sviluppo (e relativi giochi), gli sviluppatori ciprioti hanno deciso di mettersi in gioco col loro titolo d’esordio, attualmente in sviluppo. Andiamo quindi a scoprire The Unliving in questa anteprima, curata dal nostro Claudio Szatko. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Team17 Digital, è disponibile in accesso anticipato solamente su Pc, via Steam. Buona lettura.
UNA FAMA (IM)MORTALE
Vi siete mai chiesti come sarebbe vestire i panni di un negromante? Avete mai immaginato di rianimare un esercito di non morti per poi guidarlo contro un gruppo di cittadini inferociti? Avete mai fantasticato sull’esecuzione di un rituale oscuro così potente da rivoltare il cielo contro di voi? Forse siamo troppo specifici, ma è così che possiamo introdurre a grandi linee The Unliving. Un divertente action rpg roguelite in cui sangue e ossa saranno le nostre armi.
Mentre i nemici tutt’altro che “immortali” non saranno che semplici pedine da aggiungere alle nostre schiere una volta uccisi. Nel gioco vestiremo per l’appunto i panni di un negromante. Potente stregone in grado di rianimare e controllare i morti (concetto molto popolare nel fantasy). La chiave di volta del titolo sta proprio qui, nell’atto di sconfiggere i nemici per poi resuscitarne i resti, facendoli diventare nostri seguaci e alleati in battaglia.
All’interno della “trama” inoltre non saremo dei negromanti qualunque, bensì “IL negromante”. Quello la cui perversione e malvagità erano tali da inimicarsi la divinità della luce in persona. Quello che era riuscito a completare “il rito”, l’incantesimo più oscuro e proibito di tutti che gli avrebbe garantito il potere che desiderava. Qualcosa però è andato storto.
Tant’è che il nostro protagonista si sveglierà nel bel mezzo di un sudicio e banale villaggio, circondato da contadini violenti, sacerdoti fanatici e bestie selvagge. A completare il tutto ci sarà un principio di amnesia e poteri enormemente ridimensionati. L’ex signore oscuro verrà quindi ucciso da semplici umani.. Ed è qui che inizierà l’avventura vera e propria. La morte sarà soltanto il principio di un cammino in cui dovremo riconquistare il potere e la fama (di terrore) perduti.
TEMPO DI NEGROMANTEGGIARE
The Unliving presenta diverse caratteristiche a cui ci hanno abituati molti titoli sui generis. Generazione casuale degli scenari con relativi nemici, bottini su cui mettere le mani, potenziamenti a ogni run ecc. La meccanica principale che invece ruota attorno al gioco (e su cui si basa gran parte del combattimento) riguarda appunto la possibilità di rianimare i nemici uccisi. Dei quali potremo servirci per combattere al nostro posto.
Oltre a tale potere di resurrezione, avremo a disposizione alcune armi e incantesimi specifici per negromanti, come l’evocazione di onde di sangue o aculei d’osso. Dovremo affrontare diversi tipi di nemici (o nostri futuri soldati, ahem): da mischia, arcieri, maghi, giganti in grado di stordire, bestie che punteranno sulla velocità ecc. Tutte potenziali pedine che potranno rendere la nostra armata sempre più potente, a patto di riuscire a sconfiggerle.
Anche se rianimare i nemici sconfitti per poi aizzarli contro quelli ancora vivi sarà probabilmente il nostro principale stile di combattimento.. Ciò non esclude il fatto di avere altre opzioni a disposizione. Per esempio potremo “sacrificare” le nostre pedine facendole diventare dei veri e propri kamikaze. In realtà la “reazione” al sacrificio dipenderà dal tipo di unità che effettivamente dovrà rimetterci la sua non vita su nostro ordine.
A seconda del tipo di unità sacrificata infatti potremo ottenere effetti diversi. Senza contare che nel corso del gioco sarà possibile rinvenire incantesimi in grado di potenziare ulteriormente gli effetti di questi sacrifici. Di fatto rappresenta un’importante (e maggiormente strategica) alternativa al “tradizionale” modo di combattere di un negromante. Che solitamente agisce da burattinaio, mandando i suoi servitori a fare il lavoro sporco.
GRAZIOSAMENTE DA BRIVIDO
Essere malvagi non implica necessariamente avere terra bruciata attorno. Il nostro negromante infatti non sarà solo nella sua avventura di (ri)conquista. In aggiunta al supporto del Filatterio, che fungerà da guida e aiuterà il protagonista a ricordare man mano il suo passato, potremo contare su ben due seguaci.
Oltre ad arricchire un po’ la trama con i rispettivi background, dalla nostra roccaforte essi ci aiuteranno rendendo più forti noi e le nostre orde. Uno è il Tenente. Un tempo guerriero molto forte che dopo essere stato sconfitto in guerra, ha deciso di unirsi ai ranghi del negromante per cercare vendetta. Esso ci mostrerà come migliorare i nostri incantesimi di base in cambio di risorse ottenibili giocando.
L’altra seguace è Maijra, una giovane e misteriosa donna che si presenta inizialmente come devota seguace del negromante. Salvo poi rivelare i propri veri progetti nel corso della storia. Anche lei ci consentirà di personalizzare il nostro modo di combattere. A livello grafico invece The Unliving presenta una pixel art particolarmente curata, capace di mettere in risalto sia le ambientazioni tetre che in generale lo stile dell’opera.
Particolarmente d’effetto saranno i cadaveri che esploderanno in una nuvola di sangue: un fascino visivo a dir poco unico. Buona anche la colonna sonora, che accompagnerà a dovere la nostra ascesa di stregoni oscuri a braccetto con la morte. Per quanto sia ancora in accesso anticipato, possiamo dire che il gioco gira molto fluidamente, al netto dei requisiti di sistema tutt’altro che esosi.
MOLTO PROMETTENTE
Come ogni buon roguelite che si rispetti, The Unliving si basa sul celebre meccanismo trial & error. Il quale assume oltretutto ancora più significato, se pensiamo di star effettivamente vestendo i panni di un negromante. RocketBrush Studio parte decisamente col piede giusto, offrendo una formula divertente e con un livello di sfida non indifferente (ma comunque stimolante). Tenendo presente l’assenza sostanziale di problemi di sorta, attendiamo speranzosi i prossimi contenuti che gli sviluppatori ciprioti hanno in programma di aggiungere.