Tra le release passate in sordina nelle ultime settimane c’è Gedonia. Un “classico” rpg open world che dopo circa due anni di accesso anticipato ha finalmente debuttato nella sua versione 1.0. In cabina di regia troviamo Oleg Kazakov, sviluppatore indipendente russo che a partire dal 2015 si è dato parecchio da fare, realizzando diversi titoli di modesta entità (e di altrettante aspettative) nel corso degli anni.
Ma a uno sviluppatore solitario è forse proibito sognare in grande? Ovviamente no. Almeno sulla carta. Poichè è comunque necessario fare i conti con le limitate risorse e le stringenti tempistiche che di solito riguardano un progetto portato avanti da una persona sola… Che in questo caso si è voluta cimentare nientemeno che nella realizzazione di un gioco di ruolo open world.
Potete quindi immaginare la densità di lavoro e di aggiornamenti che si sono verificati in questi due anni. E che comunque proseguono ancora adesso. Cosa sarà riuscito a realizzare il buon Oleg? Andiamo a scoprirlo in questa recensione di Gedonia. Ricordiamo che il gioco, auto-pubblicato dallo stesso sviluppatore, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.
I FASTI DEL PASSATO
C’era un tempo dove non si poteva essere tutto. O meglio, dove non si poteva essere capaci di tutto in egual misura. Ben diverso da quello che per esempio accade in The Elder Scrolls V: Skyrim, dove la scelta della razza (e quindi degli attributi iniziali) è assolutamente ininfluente. Dato che nel corso del gioco è possibile massimizzare ogni cosa. Essere guerrieri, ladri, maghi ecc di massimo livello contemporaneamente?
Esatto, seppur con un bel po’ di pazienza (nel livellare). Altri giochi di ruolo hanno poi seguito lo stesso esempio, sollevando il giocatore dal “peso” delle conseguenze relative alla creazione del proprio personaggio. Eppure c’era un tempo dove fin dalla realizzazione del nostro alter-ego dovevamo avere chiara la “direzione” (o la specializzazione) che ci avrebbe accompagnato nel corso di tutta l’avventura.
Gedonia ci riporta esattamente ai fasti del gioco di ruolo “vecchio stile”. Dove la distribuzione degli attributi aveva inoltre un peso specifico anche nell’approccio e nella risoluzione delle varie missioni. Il Carisma non a caso ha qui un peso “reale” rispetto ad altri giochi di ruolo. Ci saranno missioni che si potranno completare semplicemente “parlando”, risparmiandoci combattimenti e avversità di sorta.
Stesso discorso per gli altri tre attributi su cui potremo investire punti dopo aver creato esteticamente il nostro personaggio (con un numero di opzioni piuttosto limitato però). Il numero dei punti (fino a quattro) assegnato a un determinato attributo corrisponderà a delle specifiche facoltà. Per poter correre ci servirà almeno un punto in Agilità, per usare la magia almeno due punti in Intelletto, e così via.
DIMMI CHI SEI E TI SUGGERIRÒ COME FARLO
Nel dichiarato ritorno al gioco di ruolo “classico”, anche l’incipit di Gedonia risulterà altrettanto semplice e coerente. L’alter-ego da noi creato, proveniente da un umile villaggio, avrà una sorta di sogno premonitore circa il destino del mondo, ora in pericolo. Da lì la decisione di partire all’avventura, nella quale incontrerà personaggi, fazioni e avversità di ogni tipo.
In generale lo sviluppo della trama onora fedelmente la tradizione del fantasy, ma assicuriamo sull’inventiva di Oleg Kazakov. Sia sulle missioni in sé che sull’effettiva varietà nel modo in cui potranno essere portate a termine, complice anche la build iniziale del nostro eroe. Un certo valore di Forza/Agilità/Intelletto/Carisma infatti ci consentirà di svolgere azioni altrimenti impossibili (a meno di non trovare un’alternativa).
Abbiamo accennato alla presenza di fazioni (circa otto), che tra le altre cose si contenderanno il controllo delle varie regioni in cui sarà diviso il mondo di gioco. Gilda dei Guerrieri, Accademia dei Maghi, Banditi, Veggenti, Negromanti, Barbari ecc. Il fatto interessante però è che non potremo diventare membri di tutte quante, poichè nel momento in cui guadagneremo reputazione con una, automaticamente ne perderemo con (almeno) un’altra.
Oltre a questo ci saranno alcune fazioni inevitabilmente ostili tra loro, mentre altre risulteranno quasi alleate. Preso atto di ciò sarà dunque possibile unirsi ufficialmente a un massimo di 2-3 fazioni, a seconda di quali sceglieremo. Per tutte le altre diventeremo automaticamente dei nemici, sulla base dei rapporti tra le stesse. Entrare a far parte di Banditi e Negromanti, per esempio, guasterà per sempre i rapporti con il Sacro Monastero e con la Gilda dei Guerrieri, e così via.
TRADIZIONALMENTE CONCRETO
A livello di gameplay, Gedonia segue gli stilemi del gioco di ruolo per come lo conosciamo. Progressione a livelli, equipaggiamenti sempre migliori da “lootare” e via discorrendo. Anche i punti abilità che guadagneremo salendo di livello di volta in volta potranno essere spesi nell’acquisizione di nuove mosse e numerosi bonus passivi.
Queste capacità saranno veramente tante, e spazieranno dal combattimento all’arma bianca e a distanza a diversi tipi di magia Fino ad arrivare a svariate specializzazioni di “supporto”. Alchimia, Cucina, Tessitura e altre che ci consentiranno di creare, eventualmente, molti oggetti utili. Oggetti che potremo utilizzare oppure rivendere, a patto però di aver prima messo le mani sulle risorse necessarie per realizzarli.
D’altra parte in giro per la mappa non ci saranno solo npc pronti ad affidarci incarichi, luoghi di interesse ecc. Ma anche varie risorse da raccogliere. Senza dimenticare i portali che, una volta attivati, renderanno istantanei gli spostamenti tra una regione e l’altra. Proprio in una di queste troveremo un terreno dove, in cambio di oro sonante, potremo costruire fin dalle fondamenta e arredare la nostra casa personale.
Il sistema di combattimento è piuttosto semplice e grezzo, ma comprende tutto il campionario a cui siamo abituati oggigiorno. Attacchi leggeri, pesanti, parate, contrattacchi, schivate/rotolate (che però non consumeranno stamina, incredibilmente) e così via. Discorso diverso per gli attacchi a distanza con armi da lancio e archi, così come per le magie. Ciascuna delle quali avrà un proprio tempo di lancio e di ricarica.
VEDERE DALLA GIUSTA PROSPETTIVA
E’ chiaro che non è possibile approcciarsi a Gedonia con le stesse aspettative che avremmo giocando a una grande produzione, con budget multimilionari alle spalle. In fin dei conti non è solamente un titolo “indipendente” (concetto che include capolavori che anche tecnicamente, a volte, possono rivaleggiare con chiunque), ma un titolo realizzato da un’unica persona, Oleg Kazakov.
Di conseguenza bisogna sforzarsi di prendere atto dell’impegno e soprattutto dei risultati ottenuti dallo sviluppatore russo. Che in questi anni si è dedicato alacremente alla realizzazione e al miglioramento della propria opera. Come è normale che sia, le principali criticità si riscontrano sul piano tecnico. Come bug e glitch disseminati qui e là (cosa dai quali i grandi titoli open world non sono affatto esenti, anzi).
Anche l’IA dei nemici lascia parecchio a desiderare. Per non parlare delle animazioni, che contribuiranno a far percepire l’intrinseca “rigidità” dei movimenti. Nostri e degli altri personaggi e mostri. Se ci pensiamo però son tutti fatti che riguardano un sorprendente numero di titoli ben più finanziati e supportati di Gedonia. Prodotto in divenire (gli aggiornamenti proseguono ndr) realizzato su Unity da un singolo e volenteroso sviluppatore. Che con i suoi limitati mezzi ha comunque messo in campo un gioco ben più che di semplice “tutto rispetto”.
La semplice ma graziosa grafica low poly si unisce a un ottimo gioco di luci e ombre, che valorizza la non trascurabile quantità di dettagli presente negli scenari. Peccato però che una tale “densità” di elementi non sia esattamente costante. Infatti assisteremo a una perenne alternanza tra ambienti spogli e altri ricchi di dettagli. Tirar su un titolo open world (per giunta parecchio vasto) in solitaria non è facile, e si vede. Ottimo invece il comparto sonoro, con tracce epiche perfettamente calzanti. Al quale si aggiunge l’incredibile presenza (sia pure sporadica, oltre che di qualità discutibile) di un doppiaggio.
DA AVERE SENZA RISERVE
Gedonia è una delle prove più lampanti di ciò che è possibile realizzare in solitaria. Armati di un computer, un motore grafico e tante buone idee. Da un piccolo paesino russo il buon Oleg Kazakov ha sviluppato un’esperienza ruolistica alla vecchia scuola ludicamente convincente. Pur facendo i conti con dei fisiologici limiti tecnici e produttivi, non c’è dubbio che l’esecuzione sia stata sorprendentemente buona. Questo è il genere di capacità (e di prodotti) che la community dovrebbe supportare. Facendo sì che un giorno sviluppatori come Oleg possano attingere da risorse ben maggiori. Così da poter mettere sul piatto esperienze ancora più valide e memorabili.
Pregi
Finalmente un gioco di ruolo pensato a dovere. Il lavoro compiuto dall'impegno di un singolo sviluppatore è semplicemente incredibile. Sorprendente quantità di contenuti. La scelta di puntare su un open world è stata tanto coraggiosa...
Difetti
... Quanto azzardata, con una costante alternanza tra scenari spogli e meno spogli. IA deficitaria, bug e glitch di sorta (che comunque minano l'esperienza meno del previsto).
Voto
8+