Settlement Survival, la nostra recensione

E' tempo di guidare un gruppo di sopravvissuti alla ricerca di una nuova casa, che dovremo realizzare, gestire ed espandere

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Settlement Survival è una nuova proposta nel prosperoso genere dei city builder. Il quale offre titoli per tutti i palati e per tutte le tasche, come Banished. Al quale la software house indie nota come Gleamer Studio ha dichiarato di essersi ispirata per la creazione del suo titolo d’esordio.

Il quale, oltretutto, è recentemente uscito dal periodo di accesso anticipato. Scopriamo quindi Settlement Survival in questa recensione, curata dal nostro Claudio Szatko. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dagli stessi sviluppatori, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.

L’ENNESIMO NUOVO MONDO?

Prima di iniziare la nostra partita in Settlement Survival, ci verrà chiesto di scegliere un livello di difficoltà. Il quale però determinerà solamente un moltiplicatore di punteggio (da esibire alla fine con la community). A livello di modalità invece potremo scegliere tra la classica sandbox e una modalità storia chiamata “Isola di Pasqua“. In ogni caso cominceremo il gioco in una terra vergine, circondata da foreste e montagne.

Qui saremo al comando di un piccolo gruppo di coloni (da 8 a 12, a seconda della difficoltà scelta), che avranno il compito di fondare un nuovo insediamento. Inizialmente la progressione sarà semplice. Dovremo costruire case, fattorie e altre strutture che faciliteranno la vita ai coloni, che avranno così un bel posto dove vivere serenamente. Poi però ci renderemo conto delle difficoltà messe in campo da Gleamer Studio.

Anche rispetto ad altri city builder infatti, il numero di cose che potranno andare storte nel corso della partita saranno veramente tante. Per il resto, dovremo imparare il modo più giusto per tirar su un insediamento a suon di tentativi. Nei quali potremo comprendere i pro e i contro di determinate mosse e strategie. Per esempio costruire troppo velocemente un gran numero di case si rivelerà assai controproducente.

Questo perchè i nuovi nuclei familiari andranno a erodere le risorse alimentari molto rapidamente, provocando poi una carestia nel nostro insediamento. Senza contare che un maggior numero di persone ed edifici implicherà un’altrettanto maggiore possibilità di carenze di risorse e catastrofi (come per esempio gli incendi). Perciò dovremo monitorare attentamente la nostra espansione, attuandola con intelligenza.

TUTTO É FACILE, SE SAI COME FARLO

La quantità di risorse presenti in Settlement Survival è veramente impressionante, e comprende materiali da costruzione, beni di consumo per la popolazione e molto altro ancora. I semi per le coltivazioni, il bestiame ecc potranno essere acquistati una volta realizzato un mercato. In generale ciascuno dei vari edifici che sarà possibile costruire avrà, come ci si aspetta, un proprio scopo.

L’interfaccia da sola non “spiegherà” molto, ma risulterà abbastanza intuitiva una volta che saremo riusciti a familiarizzare col gioco. I pannelli da cui controlleremo la quantità di risorse, condizione degli abitanti ecc non intralceranno il resto delle operazioni che potremo decidere di eseguire. Ci sarà anche una piccola guida, che potremo consultare circa le risorse e gli edifici presenti in-game.

I bambini dell’insediamento un giorno diverranno lavoratori, a cui dovremo dare un’occupazione adatta a soddisfare le esigenze della comunità. Inoltre dovremo ricollocare quelli che riusciranno a sopravvivere da malattie e carestie. Ufficialmente avremo nuovi adulti tra i bambini appena questi ultimi compiranno 10 anni di età. Tuttavia potremo sempre costruire una scuola e mandarli lì, così da renderli successivamente più efficienti in veste di membri produttivi della società.

Altro fattore chiave sarà l’interazione con l’ambiente. Per sostenere l’espansione del nostro insediamento non potremo fare a meno di abbattere alberi e in generale di raccogliere risorse. Dovremo però farlo con criterio, per esempio evitando di abbattere alberi nei pressi di una postazione di caccia o di raccolta di frutta/bacche. Perchè altrimenti finiremo con il perderle. Una guardia forestale e un banco di abbattimento eviteranno questo problema, garantendo allo stesso tempo un flusso costante di legname.

SEMPLICE MA DIFFICILE

Un’altra variabile da considerare riguarda le stagioni. Durante la primavera e l’estate dovremo approfittarne per mettere da parte una parte dei raccolti. Questo in vista dell’autunno e soprattutto dell’inverno, dove invece gli abitanti dovranno darsi da fare col legname da usare come combustibile, anche per evitare di morire letteralmente di freddo.

Tuttavia a volte assisteremo a degli scivoloni da parte dell’IA, che “manderà” gli abitanti dell’insediamento verso una morte certa, lontano da casa. Dove finiranno per morire di freddo o di stenti. Perciò dovremo vigilare attentamente su questo.

A livello tecnico, Settlement Survival palesa senza troppi fronzoli al giocatore la sua natura di titolo indipendente. Certo, la grafica low poly è indubbiamente graziosa. Ed evitando di zoomare troppo nel corso della partita sarà possibile ammirare una non trascurabile quantità di dettagli. Non un prodigio, ma comunque una veste che a livello estetico è decisamente più che accettabile. Il comparto audio invece si rivela nel più tradizionale dei modi, risultando nientemeno che senza infamia e senza lode.

Bene l’ottimizzazione, con il gioco che assicura prestazioni solide in maniera costante. Sorprendentemente sono presenti i sottotitoli in italiano. Cosa che, al netto di un po’ di imprecisioni, abbiamo davvero apprezzato. Viceversa possiamo lamentare l’assenza di un tutorial approfondito. Esteticamente il titolo di Gleamer Studio potrebbe sembrare semplice… Ma in realtà è un city builder parecchio complesso e ben approfondito. Ergo, un neofita del genere potrebbe avere difficoltà a comprendere il gioco, con la sola e piccola guida presente.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Settlement Survival costituisce un gran bell’esordio per Gleamer Studio, che mette in campo un city builder dall’estetica semplice ma dal gameplay complesso. O comunque più approfondito di quanto non faccia sembrare a una prima, fugace occhiata. Per questo motivo, complice la mancanza di un tutorial approfondito, non costituisce propriamente l’ideale per un novizio del genere. Per tutti gli altri invece sarà un piacevole intrattenimento, contraddistinto da una veste grafica graziosa e da un costo moderato.

Pregi

Il sistema a punteggio sprona il giocatore a cimentarsi in partite sempre più difficile. Gameplay complesso e stratificato, che offre una sfida non indifferente. Tecnicamente senza infamia...

Difetti

... Ma anche senza lode. La mancanza di un tutorial approfondito è un fardello non da poco, almeno per un neofita.

Voto

7,5