The Eternal Cylinder, recensione Pc
In fuga da un pericolo inarrestabile, un'evoluzione alla volta
The Eternal Cylinder è un titolo che, a prima vista, ci ha fatto subito venire in mente Spore (2008). La celebre creazione partorita dalla mente di Will Wright, autore anche di franchise quali SimCity e The Sims. La ragione è che anche questa volta ci troviamo dinanzi a degli animaletti in grado di evolversi secondo criteri e scelte condotte dal giocatore. Anche se le finalità dietro a questa meccaniche sono piuttosto diverse tra i due titoli. In questo caso infatti non dovremo far progredire una civiltà, passando dalla nascita di organismi unicellulari fino ad arrivare alla conquista dello spazio.
Viceversa avremo il compito di salvare un mondo (e relativi abitanti) prossimo all’estinzione da un’enorme, inarrestabile e cilindrica minaccia… Ma lo vedremo fra poco. L’idea di questo progetto nasce dal talentuoso ACE Team, software house indipendente cilena che già conosciamo per la trilogia di Rock of Ages, oltre che per Zeno Clash e relativo sequel. Un team di talentuosi sviluppatori che ha già assistito a un ottimo successo della propria creatura, che ha debuttato per la prima volta l’anno scorso su PS4, Xbox One e Pc, in esclusiva temporale su Epic Games Store.
Ora, in coincidenza con il termine di tale esclusiva, il gioco non è solamente approdato su Steam, ma anche su PS5 e Xbox Series X/S. Portando con sé, similmente a quanto abbiamo visto recentemente con Kena: Bridge of Spirits, un importante aggiornamento gratuito (l’Anniversary Update ndr) che implementa alcuni nuovi contenuti, supporto alla risoluzione 4K, ray tracing e altro ancora. Andiamo quindi a scoprire The Eternal Cylinder nella sua versione definitiva, e più precisamente in questa recensione della versione Steam. Ricordiamo che il gioco è pubblicato da Good Shepherd Entertainment. Buona lettura.
IN FUGA DALL’APOCALISSE
Quella di The Eternal Cylinder è la storia di una specie prossima all’estinzione a causa del Cilindro. Un gigantesco rullo in costante movimento che asfalta tutto ciò che incontra sul suo cammino: biomi, predatori e prede. Noi impersoneremo proprio queste ultime, i Trebhum, buffe creature di piccole dimensioni che avranno la possibilità di rallentare temporaneamente il Cilindro.
Come? Attivando delle speciali torri magiche che troveremo durante la nostra fuga attraverso molti ambienti diversi, ricchi di pericoli e naturalmente di altre specie pronte a far un sol boccone dei nostri piccoli mostriciattoli. I quali non avranno mai la possibilità di difendersi, ma solamente quella di fuggire e di risolvere i numerosissimi enigmi ambientali lungo la strada.
Per riuscirci potremo contare sulle capacità evolutive dei Trebhum, che potranno ottenere nuove abilità assimilando tutto il commestibile su cui riusciremo a mettere le mani nel corso della nostra esplorazione e conseguente fuga. Nutrendoci di un fungo che cresce in una zona appestata da esalazioni velenose, per esempio, svilupperemo un’immunità che ci permetterà di attraversare indenni la suddetta zona.
Alcune di queste piante, funghi ecc saranno di semplice reperibilità (magari perchè necessari al proseguimento della storia), mentre molte altre risulteranno maggiormente occultate negli scenari. Oltre a questo, ACE Team stimola molto la sperimentazione e l’assunzione di rischi. Imbattendoci in un uovo di una grossa creatura potremo decidere se rubarlo, scaldarlo e vedere cosa succede. Oppure sarà possibile romperlo subito e vedere cosa c’è dentro. A noi la scelta, in questo e in moltissimi altri casi.
UNO PER TUTTI E TUTTI PER UNO
Un altro fattore importante di The Eternal Cylinder che va considerato riguarda il suo essere un titolo di sopravvivenza corale. Pur cominciando con un singolo esemplare di Trebhum, nel corso del gioco avremo la possibilità di allargare il gruppo, “reclutando” altri nostri simili in via d’estinzione. Un “progressivo” branco che dovremo gestire nel migliore dei modi, assicurandone sia la sopravvivenza che un saggio sviluppo evolutivo.
In qualsiasi momento, dopotutto, potremo “passare” il controllo da un esserino all’altro, così da fronteggiare nel migliore dei modi le sfide e in generale le avversità che incontreremo nel nostro viaggio. Un’avventura dove la componente survival (legata alla gestione di fame, sete e temperatura) sarà piuttosto facile da gestire, almeno nel livello di difficoltà standard.
Decisamente più ostiche saranno le sezioni platform e quelle relative agli pseudo-scontri con delle creature che possiamo definire “boss”. Ciò detto, avremo comunque accesso a un’albero delle abilità dove potremo investire risorse nel miglioramento dei nostri Trebhum. Senza dimenticare delle speciali ricette di crafting (andranno però scoperte) che ci consentiranno di accedere “su richiesta” a determinate mutazioni.
Come è lecito aspettarsi, queste ultime costituiscono uno dei punti di forza di The Eternal Cylinder. Vedere in che modo l’aspetto dei Trebhum muta parallelamente all’acquisizione di nuove capacità, “buildare” i vari esemplari del nostro branco… Tutti elementi che comunque incoraggiano un certo grado di rigiocabilità. D’altra parte gli sparuti picchi di difficoltà sono ben bilanciati dall’abbondante presenza di checkpoint.
ARTE IN MOVIMENTATA EVOLUZIONE
L’Anniversary Update ha permesso a The Eternal Cylinder di fare un ottimo passo avanti a livello grafico, dove in precedenza non è che brillasse chissà quanto. Al netto dei bellissimi e bizzarri disegni che danno vita alle creature e alle ambientazioni, che regalano al titolo un fascino davvero particolare.Pregevole risulta anche il comparto sonoro, in primis grazie alla splendida voce narrante di Peter Hayden, mai invasiva e sempre pronta a palesarsi nei momenti opportuni per elargire consigli e dritte al giocatore (oltre a raccontare la storia).
Non meno importanti sono l’ottima colonna sonora e l’efficace sound design, anch’esso utile per rendere l’esperienza più fruibile. Ci riferiamo per esempio ai terribili ruggiti dei mostri di grandi dimensioni, che ne annunceranno l’arrivo incombente. Buona anche l’ottimizzazione, con un framerate granitico che assicurerà un’esperienza fluida e dinamica, proprio come la rocambolesca fuga dei piccoli Trebhum.
Parlando della longevità, sarà possibile portare a termine l’avventura in poco più di 10 ore. Ma come abbiamo evidenziato in precedenza, di ragioni per tornare nuovamente nei panni dei Trebhum ce ne saranno decisamente ancora. Segnaliamo inoltre qualche problema con i comandi: certo, la struttura fisica dei mostriciattoli (piccoli e tendenzialmente rotondi e con zampe corte) non li rende certo adatti a saltare. Tuttavia potremmo finire col trovare frustranti alcune sezioni di platform.
Nelle quali ci sarà il rischio di perdere diversi componenti del branco. Inoltre l’esplorazione risulta più “guidata” e limitata di quanto non possa sembrare a prima vista. L’attivazione di una torre magica infatti arresterà quasi sempre il cammino del Cilindro, creando una sorta di “safe-zone” dai confini ben delimitati. Confini nei quali noi saremo effettivamente liberi di esplorare, sapendo però che una volta superati, il Cilindro riprenderà a distruggere ogni cosa… Un “finto open world” che forse si sarebbe potuto mascherare meglio.
DA AVERE SENZA RISERVE
The Eternal Cylinder è un’esperienza veramente memorabile, che si dispiega all’interno di un’ambientazione tanto surreale quanto bizzarra. Perfettamente in linea con i titoli finora partoriti dal capace ACE Team, che in questa sede è riuscito a dimostrare con una fermezza ancora maggiore il proprio talento (oltre che fantasia). Pur essendoci elementi che tradiscono la natura indie del progetto, l’Anniversary Update recentemente rilasciato conferisce la proverbiale marcia in più a un’opera originale e intelligente, sia a livello concettuale che pratico, e dunque ludico.
Pregi
L'erede di Spore, anche se in chiave ludica molto diversa. Svariate dinamiche e feature interessanti, che rendono unica questa produzione. La voce narrante di Peter Hayden è un tocco di classe. Art e sound design d'eccezione.
Difetti
Il sistema di controllo dei Trebhum non è sempre preciso, specialmente con i salti. L'esplorazione e in generale la gestione degli spazi si sarebbe potuta "presentare" meglio.
Voto
8,5