The Last Cube, la nostra recensione Pc

Improx Games propone un puzzle game particolare, dal protagonista davvero insolito

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Anche oggi ci avventuriamo nel mondo indie, e più precisamente a cavallo tra Match3, mistero e puzzle. Si tratta di una nicchia colma di proposte, sia pure tra alti e bassi, dove The Last Cube costituisce la più recente proposta da parte di Improx Games. Piccola e giovane software house finlandese fondata nel 2016 da cinque studenti, che si sono già fatti conoscere con Trimmer Tycoon, un ibrido tra gestionale e simulazione.

Andiamo a scoprire la loro nuova opera, The Last Cube, in questa recensione della versione Pc. Ricordiamo che il gioco, auto-pubblicato dagli stessi sviluppatori, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.

CUBI VIVENTI

L’incipit narrativo di The Last Cube serve come base per giustificarne il gameplay. Nell’inedito ruolo di protagonista troviamo un cubo senziente, tra gli ultimi (se non l’ultimo) della sua specie. Nel tentativo di salvare i suoi simili da un cataclisma che ha stravolto la quotidianità di questi esseri, il nostro spigoloso eroe si imbarcherà in una coraggiosa impresa.

Nulla di trascendentale in quanto ad informazioni e dialoghi, dove tutto è rivolto ad un impatto immediato per quello che sarà il gioco vero e proprio. Nonostante questo, abbiamo apprezzato l’intenzione del team di sviluppo nel voler offrire un contesto, con vicende che non verranno ulteriormente approfondite ma risultano appaganti nella progressione tra i vari livelli.

Per riuscire nel compimento del proprio dovere il nostro piccolo alter ego avrà a disposizione particolari poteri, ognuno sotto forma di pannello presente sullo sfondo e “agganciabile” al passaggio. I poteri cambieranno a seconda del colore. Il blu permetterà di ruotare il cubo, il rosso di superare tratti privi di appigli, il giallo di distruggere ostacoli.

Chiudono il cerchio il verde, che permetterà la creazione di un clone, il viola che invece sfrutterà l’abilità del teletrasporto, e infine l’arancione che ci permetterà di “camminare” su uno dei nostri spigoli. La spiegazione è piuttosto lunga ma in-game l’esperienza è immediata e dalla facile comprensione. Il bello è che ogni potere andrà combinato con gli altri, aumentando il fattore rompicapo di questa produzione finlandese.

DIMENSIONI IN GIOCO

The Last Cube propone poco meno di una ventina di livelli, distinti in vari biomi. Dove ciascuno di essi ha un level design differente e nel complesso risulta davvero ben strutturato. La curva d’apprendimento è nella media e, come abbiamo detto pocanzi, molto verterà sulla combinazione delle varie abilità a seconda della situazione.

Quanto a varietà ce n’è davvero per tutti i gusti e anzi, molti puzzle stimolano il ragionamento e, di tanto in tanto, persinoa la pianificazione. Alcuni livelli potrebbero però risultare frustranti, poichè bloccheranno il giocatore entro un determinato scenario fino al raggiungimento di determinate condizioni. Al fine di venire incontro anche a utenti non avvezzi a questa tipologia gameplay, è presente la possibilità di affidarsi all’IA di gioco.

Al nostro cubo verrà di fatto garantito una sorta di “istinto” che evidenzierà il percorso da seguire. La presenza di una simile feature non è certo scontata, e ci ha sorpreso. Andando a rappresentare la forma “romanzata” del cosiddetto aiuto in gioco. L’elemento più complesso di The Last Cube è però quello di riuscire a combaciare le varie facce nei punti giusti.

Una volta padroneggiata questa meccanica noteremo che la discesa non tarderà ad arrivare. Per chi ama le sfide avvincenti, c’è poi la possibilità di sostenere nuovamente i vari scenari ad un livello di difficoltà più elevato. A nostro avviso tuttavia la difficoltà base sarà più che adeguata per la stragrande maggioranza del pubblico.

ROMPICAPO TECNICI

Per quanto concerne il comparto tecnico, premettiamo che con The Last Cube parliamo sempre di un titolo indie realizzato e proposto da una piccola software house. Nel complesso, il livello estetico raggiungo da Improx Games è di tutto rispetto, pur senza picchi di altissima qualità. Il team di sviluppo finlandese propone ambienti più che piacevoli puntando sulle suggestioni.

Ottenute grazie a un uso accorto dei colori che vanno ad accompagnarsi ai temi musicali, realizzati ad hoc per sottolineare e valorizzare le atmosfere di ciascun mondo. È infatti importante sottolineare quanto l’aspetto visivo sia in legato a quello sonoro, con tracce tipicamente sci-fi ed ispirate a musica ambient.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

The Last Cube è un puzzle game nudo e crudo, privo di orpelli. Ma che riesce comunque a stimolare e impegnare il giocatore. Quelli di Improx Games è un prodotto per sua stessa natura di nicchia, e dunque rivolto a un pubblico capace di apprezzarne le sfumature, anche grazie ad un’insospettabile lore. Molti sono gli scenari disponibili, dal bioma sempre diverso e ben realizzato. Il level design è ben concepito e la curva di difficoltà nel complesso accettabile, pur con qualche picco che, tuttavia, può essere superato grazie all’aiuto interno offerto dal gioco.

Pregi

Storia semplice ma funzionale. Davvero un buon rompicapo, con difficoltà variabile che si adatta a qualunque tipo di giocatore.

Difetti

A tratti frustrante. Finita la campagna, manca di mordente.

Voto

7,5