C’era una volta, prima di The Darkest Tales, un titolo noto come Slaps and Beans (da noi recensito sia nella versione Pc che in quella Switch). Gioco rilasciato a 2018 inoltrato in seguito a un periodo di accesso anticipato, che si fece conoscere al grande pubblico. Si trattava di un picchiaduro a scorrimento orizzontale che andava a omaggiare i mitici Bud Spencer & Terence Hill. E che riuscì non solo a rendere tributo a questi due mostri sacri del cinema nostrano. Ma anche a convincere critica e pubblico circa la propria natura di beat ’em up bidimensionale ben fatto e rifinito.
Un progetto di cui prossimamente dovremmo anche riuscire a vedere il sequel, visto che quest’estate Slaps and Beans 2 è riuscito a finanziarsi tramite Kickstarter. Circa 3.600 sostenitori infatti hanno creduto nel progetto di Trinity Team offrendo quasi 260.000 euro a fronte dei 220.000 fissati come obiettivo. Un gran bel risultato per la software house indipendente con sede a Bologna, che nel 2020 annunciò un altro progetto, The Darkest Tales, di cui tratteremo oggi.
Si tratta di un’avventura che è stata già ribattezzata come “l’Hollow Knight all’italiana”, e che risulta fisiologicamente più ambiziosa dato il maggior impiego di budget realizzativo. Andiamo quindi a scoprire The Darkest Tales in questa recensione della versione Pc, curata dal nostro Alessandro Da Campo. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da 101XP, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.
C’ERA UNA VOLTA…
Come ci suggerisce il titolo, The Darkest Tales ci conduce all’interno di una storia di stampo fiabesco, ma a tinte horror. La tenerezza che si potrebbe istintivamente provare per l’orsetto protagonista, chiamato (ironia della sorte) Teddy, verrà subito messa alla prova dall’oscura avventura che dovrà affrontare. Verosimilmente a come potrebbe iniziare un Toy Story alternativo, un giorno un orsetto giocattolo di nome Teddy viene “svegliato” da una fata di nome Lighty.
Essa è in cerca di aiuto per destare Alicia, la padroncina che un tempo giocava proprio con noi e che ora è condannata a soffrire incubi in un sonno senza fine. Per raggiungere il proprio obiettivo, la fata Lighty incarica Teddy di combattere contro quegli stessi incubi. Per farlo lo equipaggia con un paio di forbici che, grazie alla magia, vengono trasformate in due lame magiche.
Le cause dietro a tutto ciò dovranno essere scoperte nel corso dell’avventura. Tuttavia ci sembrerà subito evidente che all’interno di questi “mondi” da incubo troveremo classici personaggi fiabeschi come Peter Pan o Cappuccetto Rosso. Sia pure distorti in chiave malvagia. Di conseguenza anche le ambientazioni ne risentiranno, trasmettendo costantemente un sentore sinistro all’esplorazione.
Dal canto suo Teddy verrà mosso anche da un senso di riscatto personale, per via del fatto di essere stato abbandonato per lungo tempo nella cassa dei vecchi giocattoli. Nel tentativo di fare ordine nel disordine, causato da questo mashup di incubi e fiabe, l’obiettivo dell’orsetto giocattolo rimarrà comunque semplice. Sconfiggere tutti coloro che si metteranno sul suo cammino per far risvegliare la padrona Alicia dal suo tormentato sonno.
TEDDY VS IL MONDO DEGLI INCUBI
The Darkest Tales si delinea come un tipico action platform bidimensionale, con piccole influenze del sottogenere dei metroidvania. Negli ostili ma suggestivi scenari di gioco avanzeremo in maniera piuttosto “procedurale” tra nemici di vario tipo e numerose insidie presenti negli scenari. L’apprendimento di nuove capacità, come il classico doppio salto o lo scatto in avanti, permetteranno l’accesso a zone prime non raggiungibili.
Questo tipo di progressione risulta gestita piuttosto bene da Trinity Team, che riesce quindi a conferire alla sua opera un ritmo di gioco incalzante. Cominciando con delle lame magiche e la sola facoltà di saltare, arriveremo a destreggiarci tra numerose armi e abilità. Ogni nuova aggiunta aprirà ad approcci differenti, che permetteranno di variare tanto lo stile di gioco quanto la progressione in sé. Gli scenari saranno collegati tramite una sorta di specchi in frantumi sospesi in aria, che fungeranno da punti per gli spostamenti rapidi.
In altri punti di salvataggio invece potremo equipaggiare le abilità extra che sbloccheremo nel corso del gioco. La storia possiamo definirla “frazionata” tra i veri mondi che Teddy dovrà esplorare. Memorabile il capitolo dedicato alla Bella Addormentata, che risulterà impazzita a causa di una maledizione che, per paradosso, le impedisce di addormentarsi. In The Darkest Tales avremo spesso modo di conoscere e affrontare storie simili, dove i ricordi della nostra infanzia saranno contaminati da un certo lato oscuro.
Per quanto riguarda invece il sistema di combattimento, Teddy potrà contare su capacità di tutto rispetto. Nei suoi panni potremo eseguire combo sia a terra che in aria. Inoltre potremo disporre sia di armi pesanti per nemici di grossa taglia, che di armi a lungo raggio per le creature volanti. La riserva di potere che invece sarà possibile accumulare durante gli scontri si potrà destinare all’auto-guarigione o all’impiego di vari tipi di incantesimi. I punti esperienza guadagnati infine potremo spenderli per acquistare nuove mosse o migliorare quelle già in possesso.
THE 3D TALE
Il level design di The Darkest Tales è accattivante ma comunque piuttosto equilibrato. Nel senso che al giocatore viene comunque offerto un livello di sfida complessivo ragionevole. Abbiamo invece riscontrato dei problemi nella fase platform, dove a causa di alcuni appigli “non funzionanti” il superamento di certe sezioni si è rivelato molto più ostico del previsto.
La mancanza a nostro avviso più evidente è però quella di una minimappa. Perchè se è vero che Trinity Team propone, specie agli inizi, una direzionalità abbastanza evidente… Con l’addentrarsi in scenari più profondi e articolati i giocatori faranno fatica a orientarsi. In tal senso anche la mancanza di un obiettivo specifico da seguire finirà con il disorientare più del dovuto. Il risultato è che la fase di backtracking, tipica dei metroidvania e anche in questo caso volta al recupero di oggetti e potenziamenti prima irraggiungibili, sarà fortemente scoraggiata.
Il risultato è che la fase di backtracking, tipica dei metroidvania e anche in questo caso volta al recupero di oggetti e potenziamenti prima irraggiungibili, sarà fortemente scoraggiata. Tecnicamente parlando infine ci troviamo dinanzi a un prodotto più che valido, dove l’estetica e in generale il design scelto mettono bene in risalto l’atmosfera horror deliberatamente ricercata.
Ogni scenario sortirà concretamente del terrore, senza contare la buona ottimizzazione complessiva. Al netto dei requisiti hardware di base (tutt’altro che esosi), il framerate si è mantenuto costante in quasi tutte le circostanze. Qualche problemino anche con l’animazione dei modelli, che a tratti sono risultati meno fluidi e “sinuosi” del previsto.
CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
The Darkest Tales si presenta come un titolo sì derivativo dalla lunga tradizione degli action platform bidimensionali, ma comunque in possesso di una propria anima. Davvero interessante infatti è la proposizione delle vecchie fiabe che hanno accompagnato la nostra infanzia in una rivisitazione distorta, spaventosa. Menzione d’onore inoltre per il doppiaggio del protagonista, l’orsetto Teddy. E per lo “stile” con cui vengono proposte le scene di intermezzo (tramite un libro fiabesco). Un modo accattivante per portare avanti una narrazione capace di reggersi sulle proprie gambe, e che fa da sfondo a tanta bella azione. Al netto di qualche problema tecnico Trinity Team ha fatto sicuramente centro, offrendo una gran bella storia adatta a tutti gli appassionati di fiabe, vecchi giocattoli e avventure con un livello di sfida moderato.
Pregi
Ottima narrazione a sostegno di una pregevole idea di base. Progressione del gioco ben strutturata. Livello di sfida bilanciato.
Difetti
L'assenza di una minimappa si fa sentire. Qualche problemino tecnico.
Voto
7+