Shovel Knight Dig, spin-off dell’ormai nota serie Shovel Knight, rappresenta la prima incursione nel terreno dei roguelike da parte dei ragazzi di Yacht Club Games. Studio indipendente americano che debuttò nel 2014, e che questa volta si sono avvalsi della collaborazione di un’altra software house, Nitrome. La serie tra grande ispirazione dal NES e dai platform bidimensionali a 8 e 16 bit che spopolavano ai tempi. Le cui filosofie di game design sono state tramandate fino a oggi in Shovel Knight.
Che si ricollega anche ai filoni di Mega Man e Castlevania, tra i quali si è inserito in veste di new entry. Otto anni di successi che hanno visto la serie espandersi, a suon di sequel e spin-off. Questa volta è dunque il turno di Shovel Knight Dig, che scopriremo in questa recensione della versione Pc curata dal nostro Alessandro Da Campo. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dagli stessi sviluppatori, è disponibile anche su Apple Arcade e Switch. Una versione per PS4 e Xbox One verrà invece rilasciata in seguito. Buona lettura.
NUOVA AVVENTURA, NUOVO GENERE
Possiamo considerare Shovel Knight Dig come una sorta di prequel della serie. Non a caso si svolge anche prima di Spectre of Torment, capitolo che dava la possibilità di vestire i panni di Specter Knight allo scopo di guidarlo a recuperare la sua umanità perduta. Se ricordate la prefazione introduttiva di quel gioco, essa recitava “tanto tempo fa, le terre erano selvagge e attraversate da leggendari avventurieri”.
Ebbene, questa nuova opera di Yacht Club Games ci riporterà proprio a quei tempi, quando Shovel Knight e Shield Knight si sfidavano, combattevano contro i cattivi e cercavano tesori. Gli appassionati della serie avranno dunque motivo di interessarti a questo prequel, poichè fa luce su una parte non trascurabile di lore della serie. La trama si adatta facilmente a un gameplay che, come vedremo, si sviluppa perlopiù in verticale.
Tutto avrà inizio quando Drill Knight e la sua squadra di scavatori entrano in scena fra molto trambusto, arrivando a rubare il prezioso bottino di Shovel Knight dal suo accampamento. A quel punto il nostro paladino-scavatore afferra la sua fidata Shovel Blade e inizia a scavare dietro di loro, per riprendersi ciò che gli appartiene.
Durante l’esplorazione del sottosuolo potremo conoscere preziosi alleati che ci ritroveremo poi anche in superficie, dove ci offriranno oggetti utili alla nostra crociata contro il male. Quale miglior opportunità di addentrarsi in un platform “verticale”, se non dalla prospettiva di un protagonista scavatore?
SCAVANDO SI IMPARA
In termini di genere Shovel Knight Dig si configura come un action platform roguelike, che mostra una personalità simile a quella di titoli come Exit The Gungeon e Downwell. Il movimento infatti è calibrato per muoversi orizzontalmente, con facili cambi di direzione e la possibilità di saltare sopra ai nemici. Anche i comandi d’attacco sono disposti per poter sferrare colpi a destra, sinistra e in basso. Attenzione quindi, non sono presenti attacchi dall’altro. In fin dei conti si tratta di un’avventura che ci porterà sempre più verso il basso, attraverso percorsi randomizzati contraddistinti da percorsi multipli.
Alcuni più sicuri da attraversare, altri più ostici ma con in serbo una maggior quantità di gemme. Queste ultime (delle quali si potrà mantenere solo una percentuale) rappresentano la valuta in-game, che ci permetterà di acquistare dei potenziamenti che potranno capitare nelle run successive. I suddetti potenziamenti però non si riveleranno particolarmente incisivi, poichè la maggior parte di essi prevederà l’utilizzo limitato di poteri secondari. Già dalle prime battute quindi noteremo come la raccolta di questi power-up non sia così essenziale per la vittoria.
O meglio, c’è da notare come il gioco incentivi un sistema di avvicendamento. Invece di poter contare su combinazioni di abilità in grado di innescare sinergie permanenti (almeno per la partita che stiamo giocando) in stile The Binding of Isaac, Shovel Knight Dig punta viceversa un un continuo ricambio di abilità dagli utilizzi limitati.
Precisiamo inoltre che eliminare ogni singola minaccia da una sezione per poterla poi esplorare liberamente (prendendo tutti i vari oggetti disseminati) rimarrà un’azione sconsigliata. Questo perchè se passeremo troppo tempo in una data area comparirà una gigantesca trivella dall’alto, in grado di ucciderci con un solo colpo. Verremo quindi incoraggiati ad andare avanti lungo i livelli nel modo più veloce ed efficiente possibile.
FACILITAZIONE SINONIMO DI DIFETTO?
All’interno di un gameplay tutto sommato ostico, dobbiamo evidenziare come l’inquadratura della telecamera possa dare dei problemi, talvolta. Soprattutto in riferimento a colpi e proiettili nemici provenienti “dall’esterno”, di cui faremo quindi molta più fatica a predire la traiettoria e quindi a schivarli. Se per esempio dovessimo passare oltre a un nemico in grado di sputare gocce di fuoco a mò di fontana, dovremo comunque fare attenzione anche una volta usciti dal suo campo visivo.
Ad alleviare la frustrazione derivante dalla suddetta telecamera troveremo una meccanica tipica dei metroidvania, ovvero le scorciatoie. Le quali ci faciliteranno non poco il ritorno o in generale il transito in aree precedentemente scoperte. Dopo che avremo pagato per il loro sblocco, sarà possibile utilizzarle per viaggiare tra i sei distinti biomi presenti in Shovel Knight Dig.
Ogni livello presenta gruppi di nemici tematici, dei quali dovremo imparare le capacità e i movimenti. Come le melme di fuoco che potranno incendiare un’intera area, o nemici-spora che saranno ingrado di rimpicciolirci. Cosa, comunque, che talvolta ci tornerà utile per accedere a determinate stanze segrete. I combattimenti con i boss invece saranno divertenti e moderatamente impegnativi.
Un giusto compromesso visto e considerato che le maggiori difficoltà deriveranno, per l’appunto, dai percorsi che dovremo superare per trovarci al cospetto dei suddetti boss. Lungo la nostra “discesa” nel mondo di gioco non mancheranno delle zone franche in cui sarà possibile tirare un attimo il fiato, valutando in quale direzione proseguire. Qui potremo anche ricevere dei potenziamenti o cure per la salute in base agli ingranaggi dorati che saremo riusciti a raccogliere nella sezione precedente.
8 BIT ALL’ENNESIMA POTENZA
Nel combattimento il nostro fedele paladino potrà avvalersi della sua pala per colpire i nemici a distanza ravvicinata, implicando però anche una certa precisione nell’atto di prendere le distanze. Oppure, in onore dell’idraulico italiano più famoso del panorama videoludico, esso potrà saltare in testa agli avversari. Questa meccanica sarà particolarmente importante da sfruttare.
Soprattutto se saremo intenzionati a raggiungere zone o oggetti sullo schermo situati in punti altrimenti fuori dalla nostra normale portata. Tecnicamente parlando Yacht Club Games ci offre ancora una volta un prodotto di qualità, che onora gli standard ai quali ci hanno ormai abituati. Sprite, fondali, animazioni e colori sono di prim’ordine, alla pari della gradevole colonna sonora curata da Jake Kaufman.
L’intento di voler ricostruire un’esperienza da arcade classico degli anni ’90 traspare da ogni singolo pixel. Oltretutto ciascun bioma si distingue dagli altri sia a livello estetico che sonoro. Anche gli elementi che si susseguiranno sullo schermo risulteranno sempre gestiti con una fluidità che, ahimè, i platform di una volta non potevano avere.
Le mappe non fanno eccezione, nella loro sapiente costruzione tra nemici da sconfiggere, ostacoli da superare e segreti da scoprire. In un certo senso la leggerezza del level design aiuta a sopportare meglio le “leggerezze” commesse in Shovel Knight Dig, che pad alla mano rimane un titolo certamente memorabile per gli appassionati..
CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
L’ormai rodato team di Yacht Club Games ha provato a darci la loro personale interpretazione di roguelike, riuscendo a tirar fuori una buona esecuzione quale è Shovel Knight Dig. Un titolo divertente e ben sviluppato che tuttavia non manca di qualche ingenuità. Sia nel suo DNA roguelike, sia in termini di longevità a causa dei contenuti complessivi non così numerosi, anche a fronte del prezzo del gioco. Il quale può comunque vantare un proprio intrigante fascino grazie all’azione in verticale, che offre un livello di sfida equilibrato che farà la gioia di tutti gli appassionati di action platform.
Pregi
Esperienza leggera e spensierata offerta nella cornice di un action platform roguelike. Pixel art sublime. Ottima varietà in termini di biomi e nemici offerti.
Difetti
Qualche problema con la telecamera, che terrà fuori dall'inquadratura parecchi colpi nemici. Pochi contenuti complessivi se si considera il prezzo di vendita.
Voto
7