Dinkum, la nostra anteprima
Andiamo a scoprire una versione fantasy dell'Australia, con tanto di casuari malvagi, coccodrilli e tantissime altre attività
Tra gli indie che hanno debuttato in accesso anticipato nelle ultime settimane, Dinkum è un titolo che si sta facendo notare non poco. Ciò che colpisce è innanzitutto il fatto che si tratta di un progetto nato e portato avanti negli anni da un solo sviluppatore indipendente, James Bendon. Che ha scelto oltretutto di lanciarsi in un genere, quello dei cosiddetti “simulatori di vita”, che vede in Animal Crossing: New Horizons il principale esponente.
Diversa è la situazione su Pc, dove al netto della presenza di molti validi prodotti, nessuno è mai riuscito veramente a spiccare sugli altri. Di conseguenza non mancano le nuove proposte (più e meno coraggiose), alcune delle quali veramente molto promettenti, come Hokko Life (qui la nostra anteprima). La cosa veramente difficile tuttavia è distanziarsi dal colosso targato Nintendo, offrendo qualcosa di più di un semplice rifacimento.
James Bendon prova quindi a offrire qualcosa di originale e ispirato, partendo da un’ambientazione che si rifà al suo paese d’origine, l’Australia. Lo sviluppatore però specifica che pur essendosi basato alla flora, alla fauna e ai costumi australiani, Dinkum non rappresenta affatto l’Australia “indigena”. Come ha chiarito lui stesso su Twitter, Bendon non si identifica come indigeno australiano, ed è per questo motivo che ha scelto di non includere nel gioco elementi di tale cultura.
Senza ulteriori indugi andiamo quindi a scoprire Dinkum in questa anteprima, curata dal nostro Claudio Szatko. Ricordiamo che il gioco è disponibile in accesso anticipato su Pc, via Steam. Buona lettura.
TANTE BUONE IDEE..
Come abbiamo avuto modo di specificare, al pari della stragrande maggioranza dei titoli di questo genere Dinkum deve molto ad Animal Crossing. Dal quale la creatura di James Bendon riesce comunque a distaccarsi, offrendo meccaniche e in generale un gameplay che, update dopo update, si sta rivelando decisamente (r)affinato.
Cucina, agricoltura, pesca, aviogetti e la speleologia sono solo alcuni degli elementi che rifletteranno questa tendenza alla crescita e al miglioramento. Ogni giornata all’interno del gioco può essere affrontata nel modo che più si preferisce. Le ore passano attraverso “lunghi minuti”, e andando a dormire si “resetta” la giornata. Una libera gestione dello scorrere del tempo quindi, che ci consentirà (per esempio) di “accelerare” la realizzazione degli edifici.
Dopo aver cominciato i lavori per la creazione di un negozio o di un museo nella nostra città, potremo semplicemente andare a dormire consecutivamente e far così trascorrere i giorni necessari al completamento dei suddetti lavori. Nulla a che vedere con il franchise di Nintendo, dove invece i giorni presentano un “ritmo” decisamente più lento, in quanto sincronizzato con il mondo reale.
Certo, nulla vietava/vieta agli utenti di andare sulle impostazioni della console e cambiare data e ora manualmente…. Ma resta comunque un procedimento che va a “forzare” un sistema che può sì essere affascinante, ma che di certo non può definirsi “libero”, come invece è quello di Dinkum.
.. E UN COLOSSO DA CUI PRENDERE LE DISTANZE
Proprio come abbiamo accennato, i nostri giorni in Dinkum potranno trascorrere nel modo che più ci aggrada. Sarà possibile scoprire nuovi oggetti, estrarre minerali o semplicemente cercare di raccogliere e catalogare tutti i pesci presenti nell’enciclopedia del gioco. La quale, come ha specificato Bendon, si arricchirà anche di nuove creature con il proseguimento dello sviluppo.
Proprio la pesca si rivelerà un’attività abbastanza complessa, almeno per gli standard dei giochi di questo tipo. Bisognerà tendere la lenza e aspettare che il pesce smetta di lottare per poi acciuffarlo. Ci saranno anche degli elementi di pericolo, come coccodrilli in agguato e casuari pronti ad aggredirci. Per chi non lo sapesse si tratta di una specie di uccelli di grandi dimensioni tuttavia incapaci di volare, alla pari di struzzi ed emù.
Sono perlopiù conosciuti con l’appellativo di “uccelli più pericolosi del mondo”. Questo perchè pur essendo tendenzialmente timidi e ritrosi verso gli esseri umani, non esitano ad attaccare se minacciati o persino disturbati. Oltre a diventare molto aggressivi in questi frangenti, il pericolo sta nei loro artigli, che negli esemplari adulti possono arrivare anche a 10 cm di lunghezza. Insomma, dei veri e propri pugnali.
Anche su Dinkum dovremo quindi prestare attenzione, e magari ricorrere a una lancia o a un martello per difenderci. Il sistema di combattimento è assolutamente semplicistico, ma rappresenta comunque un’altra sfida durante l’esplorazione del mondo di gioco. Altre attività assai utili oltre che interessanti sono l’estrazione di minerali, la ricerca di manufatti (lettori CD, cuffie ecc), il completamento di ricerche scientifiche e la possibilità di allevare animali da fattoria.
Quest’ultima funzione, alla pari dell’agricoltura, andrà però sbloccata giocando. Catturando pesci, estraendo minerali e vendendo tali prodotti nel negozio della città sbloccheremo nuovi strumenti e meccaniche, oltre ad acquisire nuove abilità. Per sbloccare ciascuna tipologia di edificio invece dovremo investire migliaia di Dinks (valuta in-game ndr), che potranno essere guadagnati cacciando creature, scavando minerali e rinvenendo altri oggetti ogni singolo giorno.
Va da sé che a inizio gioco dovremo trascorrere diverso tempo “grindando”, al fine di sbloccare/acquisire tutto il necessario a realizzare la città e/o l’avventura dei nostri sogni. Pur rendendo maggiormente stimolanti molte attività e componenti tradizionali del genere dei simulatori di vita, questa necessità di grinding può per l’appunto rivelarsi eccessiva, almeno a tratti. Bisogna perciò vedere come James Bendon gestirà la cosa nel corso dello sviluppo, che si preannuncia ancora lungo. Non dimentichiamoci che, per quanto indubbiamente capace, è pur sempre uno sviluppatore solitario.
PROMETTENTE
A dispetto del faticoso “ciclo” di gioco, Dinkum è un titolo molto promettente. Anche essendo in accesso anticipato, appare nel complesso piuttosto rifinito. Ci sono infatti molte attività da svolgere, così come intelligenti modifiche e introduzioni che aiutano ad alleggerire (almeno in parte) la “fatica” della vita quotidiana all’interno di questo ambizioso simulatore di vita. L’arrivo di nuovi visitatori in città ogni giorno per esempio è una delle ottime idee che James Bendon ha avuto per intrattenere i giocatori.
Senza contare che anche la progressione è strutturata bene, con nuove scoperte e conquiste a ritmo costante. Non c’è dubbio che continuando a lavorare sulla sua creatura lo sviluppatore aggiungerà sempre più contenuti e migliorerà ciò che è già presente. Tuttavia il successo del gioco dipenderà probabilmente dalla sua capacità di differenziarsi da un colosso come Animal Crossing. Una sfida in cui tutti coloro che realizzano un gioco di questo tipo incappano, e che Dinkum ha comunque buone probabilità di superare. In bocca al lupo.