Dune: Spice Wars è il nuovo progetto di Shiro Games, software house indipendente francese che già conosciamo per l’ottimo Northgard. Si tratta di un videogioco di strategia in tempo reale con elementi 4X, basato sul celebre romanzo Dune di Frank Herbert (e da cui l’anno scorso è scaturito un primo adattamento cinematografico ndr).
Come avremo modo di scoprire, ciò che principalmente colpisce del gioco è l’attenzione con la quale è stato sviluppato ogni fattore politico e strategico all’interno dell’universo cinematrografico di Dune. Dall’utilizzo delle risorse della propria civiltà alla corruzione dei mercanti. Fino ad arrivare ai tentativi di manipolazione delle assemblee politiche grazie a personaggi esperti scelti dal giocatore.
Tutte queste azioni avranno un grande impatto sul gameplay e sulle sue complesse dinamiche interne. Di seguito l’anteprima di Dune: Spice Wars. Ricordiamo che il gioco, pubblicato d Funcom, è disponibile in accesso anticipato su Pc, via Steam. Buona lettura.
QUATTRO FAZIONI IN LOTTA
Anche se si trova in accesso anticipato, Dune: Spice Wars ci consentirà da subito di giocare per una delle quattro fazioni presenti sul pianeta deserto di Arrakis. La prima è la fazione di Leto Atreides, che si caratterizza per un’accentuata diplomazia, grazie alla quale può espandere i propri territori annettendo quelli limitrofi in modo pacifico. Un metodo di espansione lento e costoso, ma che consente di non disperdere in maniera eccessiva le proprie forze militari.
La seconda fazione è invece gestita dal barone Harkonnen, che fa parte di una delle casate più importanti dell’Impero che governa questa parte dell’universo immaginato da Herbert. Harkonnen può utilizzare la propria manodopera per il reclutamento di truppe, al fine di opprimere e conquistare i villaggi vicini, aumentando anche la produzione di risorse preziose. Questa sua peculiarità tuttavia aumenterà l’inquietudine e i tentativi di ribellione, rendendo quindi la casata tanto temuta (a causa della ricchezza che la contraddistingue) quanto odiata.
Troviamo poi la fazione dei Contrabbandieri, desiderosi più di chiunque altro di mettere le mani sulle spezie. Per pura coincidenza si trovano sempre in prossimità di occasioni capaci di garantire profitti interessanti. Questa fazione può installare delle strutture sotterranee presso villaggi nemici, che vengono poi derubati delle loro risorse. In più possono conquistare e potenziare le unità locali amichevoli. Infine vi sono i Freeman, guidati da Liet Kynes.
Si tratta di una fazione di nativi del pianeta Arrakis, che sulla carta appaiono come i più deboli, incapaci di competere con la tecnologia e la forza delle altre tre fazioni. Rispetto a esse, tuttavia, conoscono il terreno di scontro meglio di chiunque altro. Questa loro specialità gli consente di guidare e “indirizzare” i famosi vermi della sabbia (gli esseri più temuti del pianeta ndr) contro chiunque. Arrivando a utilizzarli persino come mezzi di trasporto per le truppe. Di conseguenza possono contare su una mobilità inaudita, rispetto alle altre fazioni.
UNA LOTTA… PER LE SPEZIE!
Nel caso il nome del gioco non lo rendesse chiaro, nell’universo di Dune le spezie rappresentano la risorsa più preziosa di tutte. La “Spezia” (o Melange), presente sul pianeta Arrakis, è ricercata da parte di ciascuna fazione poichè sembra offrire un potere eccezionale a chiunque ne faccia uso. Oltre a prolungare la vita dell’utilizzatore, può espandere la coscienza e rende possibili i viaggi interstellari. Detto questo, risulta chiaro fin da subito il nostro obiettivo principale in Dune: Spice Wars. L’acquisizione di quante più spezie possibili, fulcro della narrativa e dell’economia del gioco, sarà fondamentale per vincere.
Il processo per il rinvenimento delle suddette è molto semplice. Bisognerà inviare dei particolari droni, chiamati ornitotteri, per rintracciarne i depositi. Poi dovremo conquistare i settori interessati e costruire delle raffinerie per eseguire la raccolta. Nel corso dell’estrazione delle spezie bisognerà fare attenzione ai temibili vermi delle sabbie. Sensibili al rumore delle trivelle degli estrattori, difenderanno il loro territorio senza alcuno scrupolo, e non si faranno problemi a distruggere le nostre strutture di raccolta. Molto resistenti e difficilissimi da eliminare, essi costituiranno una minaccia costante per tutti gli abitanti del pianeta Arrakis.
L’unico modo per sfuggire alle loro incursioni sarà richiamare le proprie macchine operatrici non appena riceveremo “l’avviso” di attacco. Di buono c’è che sarà possibile automatizzare questa funzione, così da evitare di dover continuamente controllare ciascuna struttura sulla mappa. Altra cosa da considerare è il fatto che le spezie saranno soggette a una continua tassazione, il cui ammontare varierà in base alla disponibilità delle suddette risorse. Per questo motivo è presente una funzione che ci consentirà di decidere quante tasse pagare in un determinato lasso di tempo, e quante spezie distribuire nel nostro inventario.
Maggiore sarà la regolarità dei pagamenti, maggiori saranno i bonus di egemonia che otterrà la nostra fazione. Un aspetto fondamentale per poter raggiungere la vittoria “economica” nella campagna. Certo starà sempre a noi scegliere. Continuare a espanderci sfruttando al massimo le spezie in nostro possesso oppure gestire i guadagni con moderazione. In ogni caso, la “fame” di specie in Dune: Spice Wars non finirà mai, e saremo sempre costretti ad andare alla scoperta di nuovi giacimenti.
IL POTERE DELLE NOSTRE AZIONI
Ogni nostra azione avrà il suo peso in Dune: Spice Wars. Potremo concentrarci sull’esercito, sullo spionaggio, sulle infrastrutture o su altri aspetti. Facendo uso della nostra influenza e “credibilità economica”, sarà anche possibile far passare mozioni favorevoli alla nostra fazione presso il Consiglio imperiale del Landsraad. Pur avendo a disposizione delle leggi approvate dal suddetto organo, le opzioni di diplomazia all’interno del gioco restano tuttavia molto limitate.
Una mancanza non da poco all’interno di uno strategico di questo tipo. In un certo senso possiamo affermare quanto Shiro Games abbia deciso di puntare maggiormente sull’arte politica e sul commercio. Due pilastri della produzioni che comunque ci metteranno davanti a scelte complesse. Infine, potremo scegliere il tipo di tecnologia su cui investire per la nostra fazione. La scelta iniziale ricadrà su due rami: tattiche di guerriglia e tattiche di negoziazione. Le quali rispecchieranno l’approccio che decideremo di avere in partita, se più cauto o più bellicoso.
COMBATTIMENTO ABBASTANZA LIMITATO
In Dune: Spice Wars la conquista di avamposti e il combattimento contro le altre fazioni sarà fondamentale per allargare la nostra sfera di influenza, politica ed economica. Tuttavia è un peccato che tale aspetto sia sostanzialmente basato sui “numeri”.
A determinare l’esito delle battaglie sarà più il quantitativo di truppe che non l’utilizzo di tattiche militari. Fermo restando che ci sarà sempre la possibilità di ricorrere a unità specifiche, comprese quelle “stealth”. Nell’insieme il titolo di Shiro Games è semplice e intuitivo, soprattutto nelle sue fasi iniziali.
Infatti potremo espanderci molto rapidamente, creare eserciti e conquistare avamposti e miniere senza troppi problemi. Tuttavia il gioco risente della mancanza di tattiche belliche avanzante e opzioni diplomatiche che, a lungo andare, avrebbero potuto scongiurare la noia e la ripetitività di fondo. Inoltre, il solo obiettivo di possedere le spezie per poter completare la campagna è parecchio limitante per un videogioco strategico.
Poichè con il tempo le altre risorse finiscono con l’essere non più prese in considerazione. Ultimo ma non meno importante il fatto di poter scegliere solo quattro fazioni all’interno di uno scenario abbastanza limitato. Altro elemento che mina la longevità, e che obbliga il giocatore a una serie di scelte forzate che nel lungo periodo amplificano la sensazione di noia e la volontà di abbandonare il tutto.
MOLTO PROMETTENTE
Dune: Spice Wars è una produzione valida e rifinita in molti dettagli già in questo stato di accesso anticipato. Ciò significa che nel corso dello sviluppo non potrà che migliorare ulteriormente. La nostra speranza è che Shiro Games presti orecchio alle richieste della community, magari andando a rifinire meglio le meccaniche legate alla diplomazia e alla strategia bellica. Due pilastri di qualunque strategico degno di questo nome.