Wildcat Gun Machine è una nuova proposta proveniente dal panorama indie, che si inserisce nel novero degli shoot ’em up. Un sottogenere degli sparatutto con oltre trent’anni di storia alle spalle, e che ha visto in questi anni tanti ottimi esemplari, quali il buon Enter The Gungeon.
In questo caso però parliamo del titolo d’esordio di Chunkybox Games, una piccola software house situata a Brisbane, in Australia. Senza ulteriori indugi andiamo a scoprire cosa hanno in serbo per noi in questa recensione della versione Pc di Wildcat Gun Machine.
Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Daedalic Entertainment, è disponibile anche su PS4, Xbox One e Switch. Buona lettura.
POCHE CHIACCHERE, TANTI PROIETTILI
Wildcat Gun Machine è un titolo estremamente concreto e che non va tanto per il sottile. Il motivo è presto detto. Narrativamente parlando non vi è assolutamente nulla. Non una cutscene o qualche intermezzo “contestualizzante”, né tantomeno un’introduzione. Anche la battagliera protagonista, propriamente, non ha un nome (ma per comodità la chiameremo Wildcat).
Una donna rappresentata in stile “chibi” che controlleremo attraverso quattro diversi atti. Ognuno dei quali si distingue per location, tipologie di avversari e perfino colonna sonora. Ciò che rimane costante è la progressione, che come ogni buon dungeon crawler avverrà “liberando” dai nemici tutte le stanze che avremo di fronte, una alla volta.
Non mancheranno alcuni scontri con i boss, che bisognerà sconfiggere per poter passare al “capitolo” successivo. Per riuscire nel suo (ricordiamo, ignoto) intento, Wildcat dovrà però ricorrere a un gran numero di bocche da fuoco, divise in primarie e speciali. Le prime avranno munizioni illimitate, e potranno essere acquistate presso i checkpoint in cambio delle ossa (valuta droppabile dai nemici ndr).
Le seconde, di gran lunga più potenti e differenziate, dovranno invece essere trovate esplorando, e in generale proseguendo nel gioco. Altro elemento da non sottovalutare è la possibilità di effettuare degli upgrade presso i sopracitati checkpoint. Grazie a essi saremo in grado di incrementare la barra della vita, potenziare le granate, effettuare schivate extra e via discorrendo.
DECISAMENTE POCO PERFOR(M)ANTE
Il gameplay è ciò che di fatto compone l’intero Wildcat Gun Machine. Un gameplay divertente e frenetico, che si regge su comandi assolutamente responsivi. Eppure sono tutti elementi che ritroviamo in un qualunque titolo sui generis. C’è dunque un qualcosa che permette nel concreto alla creatura di Chunkybox Games di distinguersi? Sfortunatamente, la risposta è no. La qualità migliore risiede certamente nel comparto artistico, che comprende colori vivaci e contorni molto ben delineati.
I quali danno vita a personaggi e mostri in stile cartone animato, graziosi ma non per questo innocui, anzi. Anche “l’elettrica” colonna sonora riesce a giocare un ruolo importante, armonizzandosi grandiosamente con il gameplay e accompagnando le nostre sparatorie in grande stile. Detto questo, Wildcat Gun Machine paga lo scotto di alcune scelte di design poco lungimiranti. No, non ci stiamo riferendo alla mancanza di un qualsivoglia background narrativo (che comunque male non avrebbe fatto).
Bensì alla “piattezza” che assumerà il combattimento man mano che procederemo lungo i livelli. Da molti anni ormai fior di titoli ci hanno abituato alla presenza di armi, potenziamenti ecc in grado di combinarsi fino a formare le cosiddette “build”. Una funzione che ritroviamo in videogiochi di ogni sorta, anche molto diversi tra loro; come possono essere Elden Ring e Borderlands 3. Nel titolo di Chunkybox Games non c’è nulla di tutto questo, a parte la possibilità di scegliere l’arma primaria e quella speciale da usare (dopo averle acquistate/trovate).
Persino i potenziamenti acquistabili in cambio di ossa si rivelano in tutto e per tutto ininfluenti per quanto concerne la varietà di gameplay. L’unica abilità veramente interessante è la “gun machine”, che ci permetterà di scatenare un fiume di pallottole contro i nemici. Ma ci ritroveremo a poterla usare così raramente da non farci neanche caso nell’economia globale del dps. A questo punto sarebbe bastato distribuire lungo gli atti lo sblocco delle granate, delle schivate ecc, invece di renderli disponibili da subito. Giusto per dare un senso di progressione alle poche ore necessarie per arrivare ai titoli di coda…
POTREBBE DARE SODDISFAZIONI
Wildcat Gun Machine è un prodotto solido e tutto sommato divertente… Il problema è che non riesce ad andare oltre a questo. A dispetto di un comparto artistico abbastanza grazioso, il titolo di Chunkybox Games non sfoggia nulla di caratteristico o particolarmente incisivo, in un fuoco incrociato che vede un mercato ricco di dungeon crawler/bullet hell di grande qualità. Per essere alla prima esperienza non si può certo giudicare negativamente quanto compiuto dall’esordiente software house australiana… Tuttavia per poter lasciare il segno serve parecchio di più. Là fuori,dopotutto, girano molte più pallottole. Oltretutto molto più veloci e letali.
Pregi
Stile artistico piuttosto originale, che si sposa con una colonna sonora assolutamente (in)calzante. Gameplay solido e frenetico. Buon numero di armi...
Difetti
... Che però, speciali a parte, peccano decisamente in varietà. Totale mancanza di un contesto. Senso di progressione inesistente, che alla lunga non riesce a dare alcuno stimolo.
Voto
6,5