In primo pianoRecensioniMulti

The House of the Dead: Remake, recensione Pc

Un vero colpo al cuore, anche se è meglio mirare alla testa

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




In tempi a oggi sempre più remoti, molti ricordano con nostalgia quei luoghi leggendari chiamati “sale giochi”.  Dove tempo e denaro non bastavano mai a saziare la nostra voglia emozioni. Riuscire ad arrivare alla fine di quei videogiochi cabinati dalla difficoltà estrema era il nostro obiettivo di vita. Sparatutto con nazisti, rider pizzaioli, taxi pazzi, cabinati con fucili da cecchino ma, soprattutto, quelle due pistole rosse e blu alla base del leggendario…The House of the Dead.

La software house polacca nota come MegaPixel Studio ha però rivitalizzato con passione l’originale arcade horror su binari pubblicato per la prima volta da Sega nel 1996. Ad aspettarci troveremo tante diverse aggiunte, una mostruosa grafica e una spassionata nostalgia di altri tempi. Di seguito la recensione della versione Pc di The House of the Dead: Remake. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Forever Entertainment, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, Switch e Stadia. Buona lettura.

INSERT MORE COIN(S)

The House of the Dead: Remake si presenta proprio come tutti lo ricordavamo. Per quanto risulti arricchito di nuovi contenuti che, fortunatamente, non ne hanno alterato la formula. La breve trama di contorno è rimasta perlopiù invariata in un titolo che fa del suo fulcro lo shooting “su schermo”. Attraverso un classico mirino libero in sovraimpressione, massacreremo orde di zombi come fossimo su un carrello da miniera. Da qui il nome “sparatutto su binari”, per l’appunto.

Mentre tenteremo di difenderci da svariati mostri intenti ad “attaccare lo schermo”, avremo modo di scegliere la strada da percorrere, anche se non sempre in modo semplice o scontato. Attivare (o meno) interruttori, salvare (o uccidere) scienziati così come sparare su punti precisi farà procedere il nostro eroe attraverso vie alternative. I vari snodi della campagna assicurano una certa rigiocabilità. Cosa fondamentale se consideriamo i 30 minuti circa necessari al completamento formale dei quattro stage disponibili.

Presente anche una modalità foto

Se i risvolti di trama, i tre finali diversi e tutti i segreti da trovare non vi fossero bastati, sappiate che c’è la possibilità di affrontare l’esperienza della campagna in modalità orda. I fanatici di The House of the Dead: Remake avranno carne per i loro denti in quanto la difficoltà, in questo caso, sarà folle. E potrà diventarlo ancor di più se combinata con la difficoltà “Arcade”. Quella che prima era una passeggiata tra i non morti diventerà così un caotico massacro con decine di zombi famelici su schermo.

Non poteva mancare nemmeno la modalità cooperativa e competitiva che, anche se solo offline con entrambi i mirini su schermo, regalerà ore di divertimento tra sopravvivenza, caccia ai segreti e nuove (seppur non troppo esaltanti) sequenze scriptate di coppia. Anche la modalità con cui vengono segnati i punti è stata modernizzata, ma per i puristi della serie sarà sempre possibile selezionare la modalità classica. Il tutto per uno stile visivo più fedele al titolo originale.

“RELOAD, RELOAD, RELOAD”

Però spesso se le cercano eh

In The House of the Dead: Remake è possibile giocare anche con una pistola ottica, a discapito della presenza del mirino su schermo. Usando il mouse, tuttavia, abbiamo voluto approcciare il titolo come uno sparattutto alternativo. Per quanto non sia stato emozionante come usare una periferica a forma di arma, ci siamo comunque divertiti. In difficoltà arcade e in modalità orda, dopo 20 minuti di frenesia tra click del mouse sinistro (sparo) e destro (ricarica), vi potreste ritrovare senza dita.

Uomo avvisato…In questo remake targato MegaPixel Studio si ha l’impressione che qualche colpo non vada a segno, complice forse le hitbox di alcuni non morti non proprio ben delineate. In altri momenti invece, in particolare durante le fasi di salvataggio degli scienziati, un colpo ben piazzato non avrà sempre lo stesso risultato, compromettendo l’intera fase.

Freddy, sei tu?

Come nell’originale, in The House of the Dead: Remake avremo a schermo un basilare HUD per tenere d’occhio colpi rimanenti, vite e punteggio. La voce che ci ricorderà ogni volta di ricaricare sarà la nostra banale salvezza. A meno che non siate tra quelli che, cliccando ricarica come forsennati, trasformeranno la pistola in un mitra dai colpi illimitati. Nonostante questi scaltri trucchi però il titolo resta molto impegnativo e, almeno nella prima run, ci siamo trovati a esaurire i 10 gettoni iniziali.

Per i perfezionisti del completamento, oltre ai segreti sbloccabili legati agli scienziati e alle rare armi segrete, ci saranno anche delle medaglie. Che altro non sono se non i trofei di gioco in forma “fisica”. Nulla di rivoluzionario da questo punto di vista, ma di certo non guasta alla longevità avere un motivo in più per spingersi al collezionismo.

UN OMAGGIO DI SANGUE

Poco dopo questa scena di solito si finivano i gettoni

Tecnicamente The House of the Dead: Remake è un titolo completamente rielaborato, come se fosse uscito oggi nelle sale giochi. Un titolo che, ricordiamo, si porta ben 26 anni sulle spalle. Il lavoro degli sviluppatori polacchi è stato un atto d’amore che nessuno si sarebbe aspettato di vedere. Qualche dettaglio meno curato e di stampo arcade può saltare all’occhio, ma soffermarci su questi limiti sarebbe come sparare sull’ambulanza, per fare un’analogia.

Sorprendentemente il comparto sonoro sembra essere il lato meno curato, con musiche che più che svecchiate, sembrano rifatte e invecchiate male. Anche alcuni effetti sonori non sono sempre allineati agli eventi su schermo. Non ci si dà troppo peso nel generale, ma sicuramente delle attenzioni maggiori sarebbero state apprezzate.

L’ottimo lavoro nelle texture

Ai giorni nostri,The House of the Dead: Remake non può non avvertire il peso della longevità media nel confronto con un normale videogioco. E per questo alcuni potrebbero non apprezzare a pieno l’ottimo “restauro” del titolo. L’aggiunta di nuovi contenuti (anche se pochi) danno più valore alla produzione, aumentando però solo di poco la longevità generale. Laddove quest’ultima si regge in piedi con il solo divertimento, ancor di più se in compagnia di un amico.

Nonostante tutto, il lavoro di MegaPixel Studio ci ha fatto tornare giovani. Abbiamo riscoperto il piacere di un classico arcade direttamente sul nostro Pc di casa, proprio come fossimo in sala giochi. Purtroppo giocato con un mouse alla lunga diventa faticoso, mentre affrontato con un controller non risulta abbastanza immediato. Ai possessori di pistole ottiche invece, auguriamo buona caccia.

E buonanotte

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

I ragazzi di MegaPixel Studio sono riusciti nel difficile intento di portare, attraverso The House of the Dead: Remake, una vera e propria reliquia del passato. Il tutto svecchiandola con poche ma vincenti mosse. Il lavoro svolto trasuda passione e nostalgia, e queste ci si attaccano addosso come le maledette rane mutanti del gioco. Certo è un titolo non esente da difetti e non così tecnicamente “attuale”, ma un colpo al cuore è un colpo al cuore. E su questo, hanno fatto indubbiamente centro.

Pregi

La magia del cabinato a casa nostra. Nuova veste, stesse emozioni. Un gioco senza tempo, piacevolmente rigiocabile.

Difetti

Longevità su carta molto ridotta. Si poteva fare meglio nel comparto sonoro. Qualche dettaglio grafico meno curato.

Voto

7,5

Tags

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




Commenta questo articolo