Destiny 2: La Regina dei Sussurri ha finalmente debuttato sulle varie piattaforme nelle scorse settimane, portando con sé molte novità e cambiamenti. E dire che anche “all’esterno” le acque si sono mosse parecchio, dato che i primi di febbraio è stata resa nota l’acquisizione di Bungie da parte di Sony, per circa 3,6 miliardi di dollari. La software house statunitense ha poi reso noti con un tweet alcuni termini dell’accordo, che non va a toccare in nessuna misura né il presente né il futuro di Destiny 2.
Bungie continuerà ad avere la totale libertà creativa e di pubblicazione multipiattaforma, oltre al mantenimento del crossplay inaugurato negli scorsi mesi. Nessun pericolo per gli utenti Pc e Xbox quindi, che potranno continuare a seguire l’evoluzione dell’acclamato fps–mmo fino alla fine. La quale, specifichiamo, si farà attendere ancora per qualche anno. Conosciamo già il nome della prossima espansione, Lightfall, alla quale inoltre ne seguirà un’altra, attualmente nota come The Final Shape.
Non c’è quindi dubbio sul fatto che i Guardiani dovranno darsi da fare ancora per un bel pezzo. Oltretutto questa espansione, nota anche come The Witch Queen, ha ottenuto più di un milione di pre-ordini prima delle release. A dimostrazione dell’acceso interesse della community, che ora può gettarsi a capofitto con ciò che lo studio con base a Bellevue (Washington) ha da offrire. Di seguito la recensione della versione Steam di Destiny 2: La Regina dei Sussurri.
Ricordiamo che, alla pari del gioco (free-to-play, di base ndr), essa è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Stadia. Buona lettura.
A CACCIA DELLA MEGERA REGINA
Quella di Destiny è senz’altro una delle lore più ricche e variegate del panorama videoludico. Tra eventi narrati via cutscene e tantissimi approfondimenti divisi tra testi in-game e molte altre chicche, l’universo nel quale vivono i Guardiani ha una storia lunga e complessa. Fatta di scontri planetari tra razze, entità divine e poteri incommensurabili.
E nonostante gli alti e bassi sul fronte della narrazione, anche le espansioni precedenti hanno permesso ai giocatori di vivere autentici momenti di pura epicità. Ciò detto, diciamo fin da subito che Destiny 2: La Regina dei Sussurri rappresenta un po’ il culmine di un processo di maturazione, da parte di Bungie, che prosegue da quasi 8 anni. Da quando, nel settembre del 2014, venne lanciato lo storico primo capitolo.
Un processo di maturazione che oltretutto riguarda diversi aspetti. Dallo storytelling alla realizzazione di contenuti in grado di mantenere vivo l’interesse dei giocatori nel corso delle numerose stagioni che si sono susseguite. In questo caso ci troviamo nella Stagione dei Rinati, la prima del ciclo annuale della nuova espansione. E ciò che ci si dispiega davanti non ha precedenti nella storia del franchise.
Anche a livello narrativo Destiny 2: La Regina dei Sussurri costituisce il punto di arrivo di trame e sotto-trame che si trascinano da molto tempo. Primo fra tutti lo scontro con la sorella di Oryx, Savathun, detta anche la Megera Regina. Dea dell’astuzia e della menzogna alla guida dell’Alveare. Un esercito che adesso sembra in grado di usare il potere della Luce. Lo stesso che i GuardianI hanno usato per tutto questo tempo, nell’atto di difendere la Terra…
UNA CAMPAGNA LEGGENDARIA
Come da tradizione, non vogliamo dilungarci sulla trama per far sì che tutti i giocatori possano trarne il massimo godimento. Sappiate solo che rappresenta il punto più alto finora raggiunto dalla saga, assieme all’espansione dei Rinnegati. Espansione che oltretutto è stata archiviata nel cosiddetto “Destiny Content Vault” per far spazio proprio a Destiny 2: La Regina dei Sussurri.
Anche nella mappa delle destinazioni infatti si noterà subito, oltre all’aggiunta del Tronomondo di Savathun, la rimozione della Riva Contorta. Tutte le imprese esotiche (e relative armi) dei Rinnegati saranno disponibili in un nuovo pacchetto, destinato a tutti i non-possessori. I quali, dallo scorso 7 dicembre fino a qualche settimana fa, hanno potuto giocare gratuitamente la suddetta campagna.
Tornando a parlare di una delle principali novità introdotte in questa nuova espansione, abbiamo la campagna di gioco che per la prima volta è giocabile a due difficoltà diverse. Oltre a quella tradizionale (e, diciamocelo, parecchio semplice), è stata introdotta la modalità Leggenda. Che prevede campioni, modificatori aggiuntivi e in generale una sfida sensibilmente maggiore. Si tratta di un’aggiunta che rende finalmente stimolante, ludicamente parlando, la progressione nella storia principale.
Oltretutto è consigliabile giocare la campagna a Leggenda per vari motivi. Primo fra tutti, il fatto che alla fine di ciascun livello ci saranno doppie ricompense. In secondo luogo, una volta arrivati in fondo verremo premiati, tra le altre cose, anche con un set di armatura al 1520. E visto e considerato che il nuovo livello di potere iniziale è 1350 (con il cap fissato al 1560, senza bonus artefatto)…. Si tratta di un gran bel boost che ci sarà utile a raggiungere velocemente il livello necessario per affrontare, successivamente, le attività più impegnative.
FORGIA DOLCE FORGIA
No, non stiamo parlando dell’omonimo evento del vecchio dlc dedicato all’Armeria Nera, bensì di una feature totalmente inedita nella serie. In Destiny 2: La Regina dei Sussurri, presso un’area del Tronomondo di Savathun (l’Enclave, che fungerà da hub principale della destinazione), potremo accedere alla Forgia. Una struttura che ci consentirà di forgiare delle armi decidendo ogni singola caratteristica.
Prodigio, tipo di canna, caricatore/proiettili e ovviamente i due classici perk, che si aggiungeranno alle nuove “peculiarità originali”. Per farlo però bisognerà prima sbloccare i “modelli” delle armi interessate, completando tramite l’utilizzo il processo di “armonizzazione” necessario ad estrarre dei materiali. Che poi ci serviranno per forgiare (o riforgiare, a seconda dei casi) una determinata arma.
Sia pure con una selezione (ahimé) limitata di armi, la Forgia ci consentirà quindi di scongiurare la tradizionale “caccia al god roll” . Sarà dunque possibile creare da noi l’arma con le caratteristiche più adatte alle nostre esigenze, che siano di natura PvP o PvE. Tra gli strumenti di morte realizzabili presso tale struttura ne figura una tipologia totalmente inedita: il falcione.
Si sa che nell’fps-mmo di Bungie il lancio di un nuovo archetipo di arma costituisce un evento molto raro. Prevalentemente per ragioni di equilibrio e bilanciamento, le stesse che rendono spesso un disastro (sul fronte PvP in particolare) l’arrivo di nuove sottoclassi o armi esotiche. In questo caso tuttavia ci troviamo dinanzi a un’interessante arma ibrida, con cui potremo sia attaccare corpo e corpo che a distanza, tramite proiettili energetici.
VUOTO 3.0
Quando Destiny 2: La Regina dei Sussurri venne annunciata per la prima volta, nella community giravano molti rumor a proposito di una nuova sottoclasse, che avrebbe avuto come protagonista una sorta di “elemento veleno”. I piani di Bungie tuttavia si sono poi rivelati ben diversi. Come sappiamo, una nuova sottoclasse (quella della Stasi ndr) fu effettivamente introdotta con l’espansione Oltre la Luce.
Una sottoclasse che per giunta venne lanciata con un nuovo sistema di personalizzazione. Il quale, grazie alle Nature e ai Frammenti, consente di scegliere la combinazione di abilità attive e passive più adatta alle esigenze del momento. Ebbene, quello stessa sistema è stato applicato alla sottoclasse del Vuoto, che ora presenta un’interfaccia similare a quella della Stasi.
La nuova sottoclasse del Vuoto “3.0” non prevede più una scelta fra tre rami distinti (con le rispettive peculiarità) come in passato. Ora potremo stabilire a monte la nostra personale configurazione di poteri e bonus. Inutile dire che sia Titani, Cacciatori e Stregoni hanno beneficiato in egual (?) misura di alcune nuove capacità…. Che si sono rivelate, neanche a dirlo, assai “rotte” in ambito PvP.
Per esempio i Titani possono contare su un sovrascudo istantaneo ogni volta che decidono di usare la loro abilità di classe, la barriera. I Cacciatori si sono visti potenziare sia l’invisibilità che la capacità di stordire/accecare gli avversari tramite i fumogeni… Mentre gli Stregoni possono contare, tra le altre cose, su delle nuove “anime del vuoto”. Una sorta di sfere che inseguiranno i giocatori nemici fino ai confini della mappa arrecando danno continuato nel tempo.
RAID MNEMONICO
Il lancio di un’espansione così importante non poteva non essere accompagnato dall’aggiunta di un’incursione nuova di zecca. Stiamo parlando della Promessa del Discepolo, lanciato alle 19 di sabato 5 marzo con l’annessa corsa al primo completamento. Storica competizione su scala mondiale che ha visto trionfare, per la seconda volta consecutiva (dopo il raid Volta di Vetro ndr), il clan Elysium. Dove tra i sei Guardiani protagonisti di tale epica impresa figura ancora una volta un nostro connazionale, Saltagreppo.
Tanto affascinante quanto complesso, questo nuovo raid è da subito entrato nel cuore di tantissimi giocatori, che non hanno esitato a eleggerlo il migliore mai rilasciato finora. Questo a dispetto della difficoltà delle meccaniche, che richiedono ancor più che in passato un’ottima coordinazione con i propri compagni di squadra. Come nel terzo encounter, che si basa su una corsa a tempo, attraverso varie stanze, dove i Guardiani dovranno alternare l’utilizzo di tre diversi manufatti.
Due dei quali arrivano direttamente dal passato, visto che si parla dello scudo della Volta di Vetro e la “pallina corrotta” presente in Ultimo Desiderio. La maggior parte delle meccaniche di Promessa del Discepolo ruota però intorno a 26 simboli diversi, che richiamano molti elementi del gioco e della sua lore. Dal momento che dal loro apprendimento dipenderanno le sorti di diversi encounter, fondamentale sarà mettersi d’accordo con i compagni di squadra su come chiamarli. Per esempio ce n’è uno che mostra l’immagina stilizzata di un volto mostruoso avente tre occhi.
Inutile dire che tale simbolo richiama Savathun, antagonista al centro delle vicende in Destiny 2: La Regina dei Sussurri. Tuttavia tale simbolo viene chiamato sia “Alveare” che “tre occhi”… Insomma, l’importante è capirsi ed essere sicuri che anche gli altri facciano altrettanto. Oltre a una sfilza di nuove armi e armature, come drop raro di questo raid vi è inoltre, come da tradizione, una nuova arma esotica. Si tratta di Obbligo Collettivo, un’interessante fucile a impulsi che oltretutto possiede un’abilità peculiare che lavorerà in forte sinergia con le nuovo sottoclassi del Vuoto.
QUALCHE FLEBILE LUCE DI SPERANZA
Dubitiamo che l’acquisizione di Sony abbia già avuto qualche ripercussione (cosa che ci auguriamo, soprattutto sul fronte dei server di Bungie). Tuttavia segnaliamo che il lancio di Destiny 2: La Regina dei Sussurri è stato meno problematico rispetto a quello di altre espansioni. Come nel caso di Oltre la Luce, dove nei primi due giorni fu quasi impossibile loggarsi senza dover fare code più o meno lunghe.
Lo stesso però non si è potuto dire nel caso del lancio del raid Promessa del Discepolo. Dove l’inaspettato picco di giocatori collegati ha causato numerosi fenomeni di disconnessione ed errori, che ha poi costretto Bungie a estendere di un giorno la tradizionale corsa al primo completamento. Così da permettere a più persone possibile di ottenere l’emblema dedicato.
Sul fronte tecnico Destiny 2: La Regina dei Sussurri conferma la direzione intrapresa dalla software house statunitense con la precedente espansione (che segnò oltretutto il debutto su next-gen del gioco). Grandissima qualità tecnica, che ha accentuato il fascino e in generale l’art design della nuova destinazione, in ogni sua sfaccettatura. Ottimo lavoro anche sul fronte della colonna sonora.
La quale, ancora una volta, accompagnerà in maniera epica le avventure dei Guardiani. In questo caso impegnati contro la più grande e oscura minaccia mai gestita dalla Terra e dai suoi difensori… Con una temibile figura, quella del Testimone, pronta a monopolizzare la scena nei futuri avvenimenti della serie. Permangono però diversi problemi sul fronte ottimizzazione, con cali di framerate quasi sempre inspiegabili.
DA AVERE ASSOLUTAMENTE
Difficile non eleggere Destiny 2: La Regina dei Sussurri come miglior espansione mai rilasciata finora (nel peggiore dei casi, a pari merito con i Rinnegati). Ad attendere i Guardiani vi è infatti un’avventura impareggiabile, che rappresenta il punto più alto di un lungo processo di crescita da parte di Bungie. Che ha saputo capitalizzare in un’unica soluzione ciò che aveva seminato con cura da diversi anni. Basti pensare al fatto che in questa magistrale espansione non figura alcun personaggio inedito.
Per generare hype è bastato mettere a frutto nel migliore dei modi lo spessore, tra gli altri, di un personaggio come quello di Savathun. La quale può essere considerata a mani basse come la più affascinante villain (?) della serie. Al comando di fortissimi cavalieri, in grado anch’essi di usare i dirompenti poteri della Luce…. Come quella che ora albeggia nei nostri cuori, in attesa di sapere ciò che accadrà in futuro. All’interno dell’universo di Destiny e non solo.
Pregi
Averle fatte prima, le campagne a Leggenda: semplicemente eccezionale. Narrazione al top, che segna la piena maturità raggiunta da Bungie in fatto di storytelling. Direzione artistica sublime, che eleva all'ennesima potenza la bellezza della nuova destinazione. La scelta di "reworkare" un insieme di sottoclassi pre-esistente invece di lanciarne una nuova si è rivelata vincente.
Difetti
Sussistono i problemi di ottimizzazione che la serie si trascina da tempo. Maggiori armi craftabili presso la Forgia sarebbero state gradite.
Voto
9,5