GRID Legends, la nostra recensione Pc
Sotto l'egida di Electronic Arts, Codemasters torna in pista con il quinto capitolo della serie; ecco come è andata
Dopo il reboot del primo capitolo (risalente a tre anni fa), GRID Legends si propone di far compiere un balzo significativo alla serie. La quale esordì con Race Driver: GRID nell’ormai lontano 2008. In seguito all’acquisizione finalizzata l’anno scorso da parte di Electronic Arts, il popolare team di Codemasters prova quindi a mantenere intatto lo spirito del franchise, facendo però sì di introdurre delle consistenti novità.
La modalità Driven to Glory, un gameplay cross-platform e un potente Race Creator sono solo le principali frecce a disposizione di questo nuovo quinto capitolo. Andiamo quindi a scoprire cosa bolle nel motore in questa recensione della versione Pc di GRID Legends. Ricordiamo che il gioco è altresì disponibile su PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.
VERSO IL SUCCESSO
Protagonista di GRID Legends è certamente la modalità Driven to Glory, nella quale impersoneremo il fantomatico “Pilota 22” che correrà per Seneca Racing. Una squadra di corse fittizia sull’orlo della rovina che in vista del GRID World Series si è trovata senza un pilota, di cui noi prenderemo il posto dopo qualche gara di “prova”. Questa sorta di campagna, che si sviluppa lungo 30 capitoli circa, si ispira alla popolare serie Netflix Formula 1: Drive to Survive.
Da parte di Codemasters infatti vi è un intento assai simile, ovvero quello di offrire una sorta di documentario/dietro le quinte strutturato su una narrazione vera e propria, con colpi di scena e momenti sia epici che un po’ drammatici. Per questo motivo anche le numerose cutscene sono realizzate in stile FMV, con la partecipazione di attori in carne e ossa. C’è pure qualche grande nome (cit). Corsa dopo corsa la storia si sviluppa, introducendo nuovi personaggi e approfondendone altri.
Dalla nostra collega Yume Tanaka (pilota di punta di Seneca Racing) ai corridori della scuderia rivale Voltz Racing. Tra i quali spiccherà Valentin Manzi, con cui ci capiterà di duellare non di rado in pista. La sceneggiatura si attesta mediamente su un buon livello, anche se a far storcere il naso è il fatto che proprio a noi, il Pilota 22, non viene dedicato quasi alcuno spazio o approfondimento. Giusto un po’ sul finire della storia, ma nulla di che.
In generale la modalità Driven to Glory si pone come un esperimento (complessivamente riuscito) atto a offrire gli appassionati qualcosa di diverso rispetto alla tradizionale modalità Carriera. Da sempre fulcro dell’esperienza della serie di Codemasters, che anche in GRID Legends fa il suo ritorno offrendo circa 250 eventi in cui gareggiare. Questo al volante di oltre 100 veicoli, suddivisi in più classi da corsa e dove oltre alle classiche muscle car, auto GT ecc figurano anche auto elettriche, camion e altro ancora. Veicoli che oltretutto potranno essere potenziati individualmente, man mano che ci si correrà.
TRA RITORNI E NOVITÀ
Tra le tipologie di gara presenti in GRID Legends abbiamo le tradizionali gare multi-classe, su circuito e le prove a cronometro. Vi è inoltre il ritorno della modalità Drift e di quella a Eliminazione, che aggiungeranno quel pizzico di pepe in più che non guasta mai. La varietà di location oltretutto è rilevante, visto che potremo correre in oltre un centinaio di tracciati diversi, situati lungo 22 diverse località globali.
Pur non mancando alcuni circuiti reali come quelli di Suzuka e Indianapolis, la maggior parte comprende tracciati cittadini piuttosto stretti, nei quali faremo spesso a sportellate con gli avversari. Veramente interessante è invece l’introduzione del già accennato Race Creator, che ci consentirà di realizzare le nostre personali configurazioni di gara.
Con questa funzione potremo impostare svariate variabili che andranno a caratterizzare la nostra esperienza. Non solo elementi “banali” come il numero di giri e le classi di veicoli consentite, ma anche la presenza o meno di rampe e boost, l’ordine di partenza dei veicoli, il loro livelli di danno ecc. Per quanto riguarda il modello di guida, quello di GRID Legends risulta dichiaratamente arcade.
Come nei capitoli precedenti infatti vi è un grande focus sullo spettacolo e sulla reattività dei comandi. Auto che “rimbalzano” sulle barriere e sulle fiancate delle auto avversarie, curve da imboccare derapando alla massima velocità possibile… Insomma, di certo non un modello di guida capace di soddisfare i palati avvezzi a titoli simulativi quali Assetto Corsa Competizione. I giocatori alla ricerca di un modello senza particolari pretese e improntato al divertimento, invece, si troveranno nel posto giusto.
SOGNARE IN GRANDE
Come in Forza Horizon, figura inoltre un tasto di “riavvolgimento” che ci permetterà di tornare indietro di alcuni secondi. Un aiuto che però sarà limitato ad appena tre utilizzi per gara: indubbiamente un buon compromesso. L’obiettivo principale di GRID Legends però resta, come abbiamo detto, quello di dare spettacolo. E in tal senso entra in gioco anche il sistema Nemesis, revisionato e potenziato in questo quinto capitolo. Scopo di tale feature infatti è quello di rendere unica ciascuna gara, “creando” delle rivalità (con annesse conseguenze) sulla base delle nostre azioni.
Finire fuoripista dopo essere stati spinti da un avversario che in precedenza avevamo urtato più o meno inavvertitamente? Ecco, questo è un esempio di ciò che potrebbe capitare, anche tra gli stessi piloti controllati dall’IA. Ai quali viene in qualche modo conferito un modello comportamentale più “umano”, fatto anche di errori veri e propri in pista. In certi momenti sembrerà di trovarsi quasi a uno spettacolare demolition derby, per quanto lo scopo sia sempre quello di tagliare per primi il traguardo e non di causare danni alle altre vetture.
Passando invece al comparto tecnico, GRID Legends risente inevitabilmente delle uscite di Gran Turismo 7 e Forza Horizon 5. I quali, su fronti diversi, hanno indubbiamente settato nuovi standard sia dal punto di vista grafico che ludico. Ciò detto, il motore proprietario EGO Engine svolge diligentemente il proprio dovere. Mentre i modelli delle auto risultano davvero convincenti, lo stesso non si può dire degli assets relativi agli scenari. Essi infatti appaiono inevitabilmente datati, soprattutto se comparati ai viceversa ottimi effetti di illuminazione e ombreggiamento. Non ci troviamo ai livelli mostrati dal più recente titolo di Playground Games, ma aiutano comunque a regalare dei bei colpi d’occhio.
Decisamente meglio il lato prestazionale, con il framerate che si è mantenuto granitico anche nelle situazioni più caotiche. Che come abbiamo detto, durante le corse tendono tendono ad accadere (un po’ troppo) spesso. Menzione d’onore finale per il comparto multigiocatore, che oltre a essere cross-platform presenta un sistema che consente non solo di unirsi a qualunque gara in corso, ma anche di farlo in qualsiasi momento. Nel farlo si prenderà automaticamente il posto di uno dei piloti controllati dall’IA. Non mancano inoltre eventi settimanali e diverse altre attività a tenere alto un ritmo che, Driven to Glory e modalità Carriera a parte, si sarebbe altrimenti esaurito troppo presto.
DA AVERE SENZA RISERVE
GRID Legends si lancia sul mercato in un periodo contraddistinto da una concorrenza, sul fronte dei racing videoludici, particolarmente agguerrita. Dopo il reboot di tre anni fa serviva tornare in pista con qualcosa di nuovo; e Codemasters lo ha fatto, inserendo parecchia carne sull’infuocata griglia (di partenza). Certo, il modello di guida spiccatamente arcade potrebbe non incontrare i gusti di tutti. Senza contare che sul fronte tecnico il titolo esce piuttosto malconcio dallo scontro con i concorrenti. Ciò detto a nostro avviso si pone comunque come il capitolo più ricco e divertente della serie, dove oltre all’ottima modalità Driven to Glory (comunque migliorabile) emerge la quantità e varietà di competizioni e tracciati. Vedremo cos’altro verrà inserito con aggiornamenti e pacchetti futuri.
Pregi
Nonostante qualche limite, l'introduzione della modalità Driven to Glory si è rivelata vincente. C'è tanto su cui correre, e molti luoghi e modi per farlo, anche grazie al nuovo Race Creator. L'ottimo comparto multigiocatore prolunga notevolmente la longevità del titolo. Comparto tecnico tra alti..
Difetti
... E bassi, soprattutto in relazione ad altri racing rilasciati negli ultimi mesi. Il modello di guida così marcatamente arcade potrebbe far storcere il naso a diversi appassionati.
Voto
8,5