Batora: Lost Haven è un titolo che fino a oggi ha già fatto parlare parecchio di sé. Lo studio nostrano Stormind Games ha sicuramente ottime possibilità di farsi largo, con il proprio progetto, in un genere popolato da nomi veramente altisonanti. Parliamo infatti di un action rpg, che mescola elementi hack ‘n’ slash e twin-stick shooter. A cui si aggiunge una visuale isometrica alla Diablo, diversi elementi ibridati e un’interessante narrazione “astrale” a bivi, dal riuscito peso decisionale.
Il gioco, che verrà pubblicato da Team17, vedrà la luce presumibilmente nei prossimi mesi su Pc, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Nell’attesa (e a parecchi mesi dalla closed alpha) torniamo a parlare del gioco, dopo aver provato su Steam la versione più aggiornata del titolo in sviluppo. Vi auguriamo una piacevole lettura.
DUPLICE POTENZIALE
Grazie a questa nuova versione di prova, siamo riusciti a scoprire nuovi e succosi dettagli sulla trama di Batora: Lost Haven. Per certi versi ci ha ricordato la storia di conflitti tra entità superiori vista nella serie Darksiders. In questo mistico sci-fi isometrico impersoneremo una ragazza di nome Avril. La quale, dopo una misteriosa catastrofe che ha distrutto metà della Terra, si ritrova sola e senza la sua famiglia, rimasta vittima nella distruzione.
Sul pianeta Gryja , Avril e la sua amica Mila hanno rinvenuto due entità chiamate Sole e Luna. Queste, per qualche motivo, hanno eletto la nostra protagonista come Custode dell’Equilibrio, fornendole i poteri “mentali” della luna e quelli “fisici” del sole. La nostra missione sarà quella di assorbire il cuore elementale del pianeta e sconfiggere un antico guardiano, salvando così la terra. Una premessa con i fiocchi, che non ha fatto altro che aumentare il nostro hype per il titolo.
Batora: Lost Haven si è mostrato come un titolo che si definisce “storytelling”, ovvero dalla forte componente narrativa. Non solo avremmo i dialoghi a fumetto, classici del genere, ma anche un vero potere decisionale in grado di influenzare l’universo di gioco e le creature che ne fanno parte. Le scelte, inizialmente indifferenti, solo più avanti mostreranno i prepotenti risultati delle nostre scelte. Oltretutto queste ultime non si limiteranno semplicemente a essere solo “buone” o “cattive”.
Non avremo quindi scelte divise in due “strade nello stesso corridoio”, ma vere svolte anche di trama, in grado di far sentire il loro peso e deviare il percorso degli eventi. Caratteristica degna di nota che non ci aspettavamo, vista la comune ed estrema linearità nel genere in questione. La demo ci ha inoltre fatto conoscere di sfuggita le due tribù del pianeta. I Costruttori e i Distruttori, due fazioni opposte con cui sicuramente avremo a che fare.
SENTIRSI BIPOLARI
La peculiarità di Batora: Lost Haven è sicuramente il dualismo di gameplay con il quale ci troveremo a “menare le mani”. La capacità di Avril di passare dai poteri solari a quelli lunari è istantanea, e permette di dominare i nemici dei rispettivi elementi. A volte essi avranno anche un barra della vita mista, contro la quale dovremo usare sia gli attacchi fisici che quelli mentali. La presenza delle rune invece sarà utile per acquisire vari bonus alle statistiche, una volta ottenute ed equipaggiate.
Oltre i combattimenti “chiusi” e non evitabili, ci saranno anche frequenti sezioni puzzle, nelle quali dovremmo cambiare spesso i poteri di Avril per procedere. A volte basterà semplicemente colpire degli interruttori. Altre volte, invece, servirà un po’ più di inventiva; in quelli che potremmo definire dei veri rompicapi elementali.
Graficamente parlando, il titolo di Stormind Games ci ha ricordato un mix di titoli, dal quale però riesce comunque a distinguersi grazie al suo forte carattere “animato” ed eccentrico. La grafica, a metà fra un cell shading e uno stile fumetto, pone il titolo fra le linee di un Borderlands e lo stile di un Battle Chaser: Nightwar. Uno stile che apprezziamo, anche perché ci ha dato l’idea di giocare dentro a un film d’animazione, le cui meccaniche si avvicinano a quanto visto nell’ultimo Darksiders: Genesis.
Batora: Lost Haven comprende diversi elementi distintivi, che in un mercato così agguerrito saranno fondamentali per emergere. Anche gli spettacolari filmati e le animazioni generali ci sono piaciute, anche se, almeno per il momento, ci basiamo su quello che la demo ci ha mostrato per fini narrativi. Curate anche le sezioni di dialogo, dalle quali si percepisce un’attenzione che definiremmo “casalinga”, come la qualità che troviamo in quella accogliente trattoria fuori città, se capite cosa intendiamo.
NON FISSARE L’ECLISSI
Attualmente il titolo made in Italy ha ancora qualche piccolo difetto tecnico, ma i pregi coprono ampiamente questi dettagli. Ricordiamo inoltre che il gioco è ancora in sviluppo, così come ci viene mostrato nella schermata iniziale, con un avviso riguardo l’eventuale presenza di imperfezioni. Complessivamente non vediamo l’ora di provare questa perla nella sua versione finale e completa.
Se nei primi momenti può risultare un gioco vagamente piatto, è solo proseguendo che si aprirà un baratro che saprà tentarci e divertirci con la sua originalità. Attendiamo quindi l’uscita ufficiale, a cui speriamo di assistere al più presto. Ci auguriamo anche che, per allora, il progetto di Stormind Games venga perfezionato al meglio, così da poter colpire il mercato con determinazione. Allo stesso modo della sfacciata protagonista.
MOLTO PROMETTENTE
Uno spiraglio di ispirazione nostrana con un carattere da non sottovalutare. Batora: Lost Haven ci fa ha fatto ben sperare già da questa versione di prova, con la quale abbiamo scatenato non solo i poteri di Avril, ma anche la nostra curiosità verso il titolo di Stormind Games. Certo, sarà con ogni probabilità una battaglia in stile Davide contro Golia, dove quest’ultimo rappresenta il mercato. Tuttavia siamo certi che attraverso l’ottimo gameplay e la sua trama avvincente, questo coraggioso indie saprà ritagliarsi un posto importante nelle librerie di tanti giocatori. Le carte in tavola ci sono, perciò non resta che fare il tifo per gli sviluppatori.