Da qualche tempo è comparso sulla scena Infernax. Un gioco d’azione e avventura di indubbio stampo metroidvania, date le caratteristiche esplorative e le meccaniche di progressione. Un titolo altresì dal sapore anni ’90, con una grafica pixelata bidimensionale a scorrimento laterale, grazie alla quale Berzerk Studio ci riporta un po’ alla nostra infanzia di giocatori.
Senza dimenticare nel contempo di brutalizzarci con una curva di difficoltà che ci ha fatto pensare inevitabilmente ai prodotti di From Software. Andiamo quindi a scoprirlo in questa recensione della versione Pc, curata dal nostro Davide Immobile. Vi ricordiamo che il gioco, pubblicato da The Arcade Crew, è disponibile anche su PS4, Xbox One e Switch. Buona lettura.
INIZIA IL VIAGGIO
In Infernax impersoneremo Alcedor, un duca di ritorno dalle crociate al suo paese natio, che però avrà una brutta sorpresa. Difatti un anno prima dell’acclamato ritorno in patria, un libro malvagio scritto da un uomo folle è stato portato a Upel.
Questo diabolico oggetto ha quindi scatenato il suo potere, ed ha contagiato le terre di Alcedor portando demoni e fantasmi, che ora tormentano la popolazione. Il nostro compito, in quanto signore e protettore del Ducato di Upel, sarà dunque quello di proteggere e liberare il popolo tormentato.
SOULS IN 2D
Nel corso della vostra avventura per liberare il regno di Alcedor finirete con il morire. E anche parecchie volte. Data la difficoltà nell’affrontare sia i dungeon che alcuni boss, il titolo di Berzerk Studio ricorda parecchio le meccaniche della serie Dark Souls. Se poi a questo si aggiunge il fatto che a ogni morte si ricomincerà dall’ultimo checkpoint perdendo esperienza e denaro, la similitudine sarà ancora più inevitabile.
Gli altari però non fungono solamente da punti di respawn, ma permettono anche di salvare la partita e potenziare Alcedor. Una delle meccaniche proprie di Infernax è legata proprio alla morte del personaggio. Sia all’inizio della partita (che dopo ogni decesso), ci verrà chiesto di scegliere tra la modalità Classica e la modalità Svago.
La prima prevede la perdita di tutti i progressi compiuti dopo la morte, con la rinascita presso l’ultimo altare visitato. La seconda invece permette di mantenere parte dei punti esperienza e del denaro accumulati. In più avremo la possibilità (sia pure una soltanto) di rinascere nel punto in cui siamo stati sconfitti, a mò di ultima chance. E’ interessante notare come la scelta fra le suddette modalità ci verrà proposta sì a ogni morte, ma solo nel caso in cui si abbia stabilito, dall’inizio, di optare per la modalità Classica.
Se inizieremo a giocare fin da subito in modalità Svago, infatti, non sarà più possibile cambiarla in seguito. Nel corso del gioco viene inoltre proposta un’alternanza tra fasi diurne e notturne. Ciò inciderà sulla nostra avventura poichè la tipologia di nemici cambierà in base alla fase del giorno. Inutile dire che nelle ore buie essi saranno più difficili da battere.
8 BIT CHE PASSIONE
La progressione di Alcedor non segue strettamente i dettami di un rpg. Esso infatti non salirà propriamente di livello, ma le sue caratteristiche (vitalità, mana, potenza d’attacco ecc) potranno essere potenziate spendendo punti esperienza. Il nostro eroe sarà in grado di equipaggiare diverse tipologie di armamenti e incantesimi, che ci permetteranno di facilitare la progressione nella storia. Man mano che i nemici si faranno sempre più brutti e cattivi.
Va specificato che migliorare Alcedor nel corso della modalità Classica sarà decisamente più difficile e tedioso rispetto alla modalità Svago. Questo perchè la richiesta di punti esperienza risulterà decisamente maggiore, senza contare il rischio di perdere punti a ogni morte. Durante la storia di Infernax potremo inoltre compiere delle scelte, che influiranno sul corso degli eventi e sul comportamento di chi finiremo con incontrare.
Uccidere determinati personaggi (o aiutarne altri) aprirà diversi filoni narrativi, che alla fine potranno condurre a due finali differenti. Di cui uno “buono” e uno “malvagio”. La contea di Darsov (villaggio natio del nostro eroe) invece costituirà l’hub centrale, dove sarà possibile far rifornimento di armi, pozioni e missioni secondarie. Come abbiamo anticipato nell’introduzione, sotto l’aspetto tecnico Infernax di riporta indietro agli anni ’90, quando erano i giochi in 8 bit a far da padrone.
Un periodo in cui la grafica o in generale il lato tecnico passava quasi sempre in secondo piano, a favore della narrativa e/o del gameplay. Ciò detto, il titolo di Berzerk Studio ha il suo fascino. I colori sono vivaci e le animazioni (al netto dei limiti della grafica bidimensionale) curate, oltre che divertenti. Questo grazie agli ottimi intermezzi che si cureranno di informarci circa gli avvenimenti attorno ad Alcedor.
CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
Infernax è un titolo di chiaro stampo nostalgico, che grazie alla grafica bidimensionale e alla musica in 8 bit saprà riportare all’infanzia i giocatori della vecchia guardia. Il tutto per poi riportarli alla realtà con un livello di sfida piuttosto sorprendente. La trama sa divertire e coinvolgere, mentre la progressione risulta stimolante grazie alla possibilità di effettuare delle scelte aventi ripercussioni sull’andamento degli eventi. Apprezzabile il fatto di poter scegliere tra modalità Classica e Svago, così da poter accontentare una platea virtualmente infinita. Ben fatto Berzerk Studio.
Pregi
Grafica e musiche nostalgiche. Progressione ben strutturata con scelte che influenzano la trama. Due modalità di gioco che consentono di accontentare qualunque giocatore. Il ciclo giorno-notte, ben implementato, influenza l'ambiente e i nemici.
Difetti
Tendenzialmente ripetitivo. La modalità Classica risulta talvolta frustrante. Comandi da tastiera non ottimali.
Voto
7,5