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Golf Club Wasteland, recensione Pc

Un pianeta condannato a campo da golf per ricconi, che tra una buca e l'altra passano il tempo tra le rovine di un'umanità spazzata via

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Golf Club Wasteland si affaccia su una “nicchia” videoludica, quella dedicata allo sport che ha sempre visto in Tiger Woods l’atleta simbolo, che comunque ha una sua storia. Una storia principalmente portata avanti dalla serie di PGA Tour (qui la nostra recensione dell’ultimo capitolo).

Il titolo realizzato dalla software house indipendente Demagog Studio possiede però tutt’altra anima. Malinconica e riflessiva, sviluppata attraverso un gioco di golf a scorrimento orizzontale che vuole fare della narrazione il suo punto di forza.

Andiamo quindi a scoprire Golf Club Wasteland in questa recensione della versione Pc. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Untold Tales, è disponibile anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Vi auguriamo una piacevole lettura.

UN GOLF PLANETARIO

La storia di Golf Club Wasteland viene narrata attraverso la prospettiva di un solitario ex abitante della Terra, sopravvissuto a una grande apocalisse. Quest’ultima sembra aver costretto l’umanità (almeno quella rimasta, e tutta particolarmente abbiente) a rifugiarsi su Marte, dove vivono principalmente in una città chiamata Tesla City. Gestita da una multinazionale con lo stesso nome (ogni riferimento a Elon Musk sarà casuale? Chissà).

Come passatempo questi ricconi sono soliti tornare sulla Terra, per giocare a golf tra le rovine di una civiltà per l’appunto scomparsa. Gli oltre 30 livelli in cui dovremo cercare di mandare la palla in buca saranno il pretesto per scoprire di più, un colpo alla volta, circa questo contesto. Desolante ma allo stesso tempo suggestivo. A portare avanti la narrazione sarà principalmente Radio Nostalgia.

Golf Club Wasteland
Le uniche forme di vita rimaste sulla Terra sembrano essere alcuni animali, come questa particolare giraffa albina

Una stazione la cui trasmissione, direttamente dal pianeta rosso, accompagnerà il nostro giocare a golf attraverso molti scenari diversi. Il casco del protagonista si riempirà quindi di un mix di ottimi brani musicali, che ogni tot verranno alternati con delle testimonianze. Brevi storie di vita raccontate dagli abitanti di Tesla City, che in qualche modo faranno capire quanto, in fondo, la vita su Marte non sia poi un granchè.

Ciò detto resta un elemento molto interessante (e che non può essere saltato in alcun modo), che fa piacevolmente da sfondo ai nostri colpi di mazza. Che in termini di gameplay si fondano su una struttura molto semplice e intuitiva. Con l’ausilio del mouse sarà possibile impostare la traiettoria del colpo, in lunghezza e altezza. Da lì non dovremo far altro che eseguire lo swing, sperando di aver aver azzeccato i “calcoli”.

PIÙ RIFLESSIONE CHE GOLF

Golf Club Wasteland
Dopo essere riusciti a far atterrare la pallina su questo piccolo gommone, cerchiamo di non mandarla in acqua…

Fatta eccezione per i primi livelli, la sfida offerta da Golf Club Wasteland è comunque stimolante. Di fatto possiamo considerare il gioco alla stregua di un rompicapo, visto che per mandare la palla in buca dovremo spesso ragionare attentamente su dove indirizzare il colpo. Certe buche infatti saranno piazzate in punti irraggiungibili con uno “stile” di gioco tradizionale.

Perciò starà a noi riuscire nell’intento, sfruttando l’ambiente e tenendo conto della fisica della pallina. Demagog Studio offre inoltre una modalità specifica per i giocatori più temerari. Da una parte abbiamo la tranquilla modalità Storia, in cui potremo tentare all’infinito di mandare la palla in buca nella cornice di un livello. Dall’altra vi è, per esempio, la possibilità di cimentarsi con la Iron Mode.

Golf Club Wasteland
Piano piano, una piattaformina alla volta… Però sono rimasti solo 8 colpi

In quest’ultima avremo a disposizione un numero di colpi limitato per ciascun livello, dove l’esaurimento dei suddetti (o l’atto di mandare la pallina in acqua ecc) ci costringerà a ripartire dall’inizio. Una bella sfida quindi, che però risente di un’interfaccia di gioco non proprio al top. Di fatto non c’è una reale indicazione circa la potenza del colpo. Di conseguenza dovremo andare un po’ a intuito… Senza contare che l’impatto su una stessa superficie da parte della pallina non garantirà sempre lo stesso risultato.

Davvero un peccato, visto e considerato che lo studio con base a Belgrado ha viceversa curato notevolmente lo stile artistico. Luci al neon che si fondono con colori dalle sfumature tenui, che evocano un pianeta in rovina da cui traspare, fortemente, la critica al capitalismo. Monumenti decaduti a Elon Musk, scritte “Fuck Zuck” e così via. Possiamo considerare Golf Club Wasteland una miscela complessivamente riuscita tra golf, storia e attualità.

Golf Club Wasteland

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Golf Club Wasteland è sicuramente un prodotto coraggioso, al di là della forte critica (a nostro avviso un pelo troppo accentuata) al capitalismo e ai suoi protagonisti più o meno riconosciuti. Il punto forte rimane certamente lo stile artistico, dove la “performance” di Radio Nostalgia nell’atto di conferire spessore al contesto costituisce il punto più alto raggiunto dalla creatura di Demagog Studio. Dove però il golf finisce paradossalmente per passare in secondo piano, soprattutto a causa di un’interfaccia che sicuramente si sarebbe potuta progettare meglio. I fan di questo sport troveranno indubbiamente di meglio altrove. Per tutti gli altri, invece, raccomandiamo di passare per quest’esperienza. Sia pure di durata alquanto breve (circa 3-4 ore).

Pregi

Interessante mix in cui il golf viene proposto a mò di rompicapo sull sfondo di una narrazione intrigante, che si regge grazie alla magistrale Radio Nostalgia. Affascinante stile artistico, che valorizza il contesto in cui il giocatore cercherà di mandare la pallina in buca.

Difetti

L'interfaccia che gestisce il gameplay in termini di golf risulta superficiale e poco approfondita. Finisce un po' troppo presto.

Voto

7+

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