King Arthur: Knight’s Tale, anteprima
Il ciclo arturiano in un rpg strategico assai promettente, firmato Neocore Games
King Arthur: Knight’s Tale si pone come unione di vari generi diversi. Parliamo del combattimento a turni e alcuni aspetti gestionali che ricalcano la formula presentata anni orsono dal superbo X-COM: Enemy Unknown. Il tutto viene unito a un’impostazione rpg classica, non lontana dallo standard impostato da Bioware. Ovvero personaggi con cui interagire e scelte morali capaci di stravolgere l’intera esperienza. L’opera di Neocore Games uscirà nella sua versione completa tra poco più di un mese.
Questo dopo un gran supporto attraverso Kickstarter e una fase di accesso anticipato in cui, grazie ai feedback della community, sono stati apportati numerosi miglioramenti. Nella versione attualmente disponibile i giocatori possono completare il primo atto del gioco, che basta e avanza per farsi un’idea del prodotto. Di seguito la nostra anteprima di King Arthur: Knight’s Tale. Vi ricordiamo che il gioco uscirà dall’accesso anticipato su Pc il prossimo 29 marzo, mentre in seguito approderà anche su PS5 e Xbox Series X/S. Buona lettura.
UN INEDITO CAPITOLO DEL CICLO ARTURIANO
Così come altri celebri titoli indie (per esempio il recente Pendragon), King Arthur: Knight’s Tale riprende la leggenda di Re Artù e dei suoi Cavalieri della Tavola Rotonda, declinandola in sala dark fantasy. Il gioco inizia là dove il ciclo arturiano termina, con lo scontro tra Artù e il cavaliere nero Mordred. In questa versione del racconto, il duello si conclude con la morte di entrambi, raggiunti ciascuno dal colpo mortale dell’altro.
Mordred viene riportato in vita dalla Signora del Lago, la quale ha altresì rianimato Re Artù per condurlo ad Avalon, perdendo però le sue tracce. Starà quindi al redivivo Mordred prendere posto allo scranno della Camelot in rovina per governarla come nuovo sovrano, circondandosi di cavalieri al suo servizio. L’incipit è allo stesso tempo interessante e confusionario.
Durante le prime ore di gioco guideremo il nostro Mordred attraverso una serie di missioni, apparentemente slegate dalla ricerca affidatagli dalla Signora del Lago. Oltretutto faremo la conoscenza di alcuni personaggi, i primi a entrare tra i ranghi del nostro neonato esercito.
Il tutto attraverso brevi linee di dialogo, capaci di delineare brevemente le loro ambizioni e aspirazioni senza però sottolineare la loro posizione nei riguardi del protagonista. L’infamia che Mordred si porta addosso dalla vita precedente sembra avere poche conseguenze in questo nuovo mondo.
SCELTE DI VITA
Durante i vari dialoghi è possibile decidere come far evolvere il nostro protagonista attraverso alcune scelte, le quali hanno conseguenze tanto nello svolgimento quanto nell’economia del gioco. A seconda del nostro comportamento, Mordred può agire come sovrano giusto o come spietato tiranno, secondo i dogmi del Cristianesimo, o appoggiando le antiche credenze pagane.
Gli spostamenti dell’ago della bilancia possono essere tenuti sotto controllo in un apposito menù, nel quale sono elencati tutti i bonus ottenibili seguendo i vari percorsi che queste scelte possono donare. Questa meccanica permette di ricompensare qualsiasi stile di gioco, mentre punisce chi cerca di mantenere una linea più neutrale.
Inoltre, i nostri compagni di avventura possono risentire di alcune delle nostre scelte, disapprovando la nostra linea d’azione. Il favore dei cavalieri al nostro servizio è importante tanto in battaglia quanto per il lato gestionale. Oltre a ricostruire Camelot dotandola di nuovi edifici, ciascuno con i propri bonus e funzioni, bisogna assegnare diverse mansioni ai nostri compagni. Questo in modo da soddisfarli e ricevere importanti effetti benefici.
Una volta preparati è quindi ora di affrontare le missioni che il gioco offre. Attraverso la mappa dei territori attorno Camelot si può scegliere se affrontare la quest principale o imbarcarsi in avventure secondarie. Durante le prime ore di gioco l’overworld non è mai risultato troppo affollato. Ma è da confermare se ciò varrà anche per i successivi atti del titolo. Una volta scelta la formazione della propria squadra e l’equipaggiamento, sarà tempo di scendere in battaglia.
ALLA PUGNA!
Durante le missioni ci verrà chiesto di esplorare ambientazioni abbastanza contenute, nelle quali dovremo affrontare diversi nemici in una serie di scontri. Il sistema di combattimento invece è mutuato da quello dei più recenti capitoli di X-COM. A ogni turno potremo muovere i cavalieri attraverso la scacchiera, facendo attenzione al loro posizionamento e alla loro stamina. È possibile intraprendere un limitato numero di azioni, dato che ciascuna di esse costa punti preziosi legati a ciascun personaggio.
È possibile anche risparmiare questi punti per programmare una serie di mosse più elaborate per il turno successivo. Non mancano abilità speciali legate a ciascuna classe di personaggi, sbloccabili attraverso l’avanzare del livello di ciascuno di essi. Inoltre si potranno mettere in guardia i personaggi in modo tale da attaccare i nemici che dovessero entrare nella zona d’azione nel turno successivo, proprio come nel già citato X-COM.
Allo stesso modo la morte dei membri della squadra è permanente, e richiede che il giocatore si prenda cura di ciascun personaggio. Durante le missioni è possibile che il nemico infligga serie ferite ai vari cavalieri. Queste vanno trattate nell’infermeria di Camelot, ma per un po’ di tempo il cavaliere in cura non può essere portato in battaglia. Le prime ore di gioco raccontano di un sistema di combattimento solido, ed è chiaro che con il tempo le possibilità cresceranno a dismisura.
Graficamente King Arthur: Knight’s Tale sa difendersi molto bene. Nonostante la visuale isometrica non lo dia a vedere le ambientazioni sono ricche di dettagli. Peccato per le animazioni un po’ legnose. Il sonoro invece vede da una parte una buona colonna sonora d’atmosfera, dall’altra un doppiaggio non così stellare. Fortunatamente non sono stati riscontrati bug o glitch degni di nota. È da sottolineare, purtroppo, la mancanza di localizzazione italiana.
PROMETTENTE
Ciò che già si può giocare di King Arthur: Knight’s Tale racconta di un titolo davvero solido, capace di stupire i fan del genere. Nonostante alcuni dubbi sul lato narrativo del titolo, tutte le meccaniche sembrano davvero ben pensate e, una volta in movimento, il gioco regala grandi soddisfazioni. Neocore Games ha saputo produrre un titolo solido, e dunque non resta che aspettare il rilascio ufficiale dell’avventura completa.