Quando lo scorso marzo Monster Hunter Rise debuttò in esclusiva temporale su Switch, tanti cacciatori su Pc continuarono imperterriti a cacciare su World/Iceborne. In attesa del momento in cui il più recente capitolo del celebre franchise di Capcom sarebbe approdato su Steam. Ebbene, quel momento è finalmente arrivato.
Nuovo villaggio, nuove mappe, alcuni nuovi mostri e soprattutto una nuova meccanica, quella degli insetti-filo, che evolve il gameplay a livelli mai visti finora nella serie. Ma ora bando alle ciance e andiamo a scoprirne di più in questa recensione della versione Steam di Monster Hunter Rise. Vi auguriamo una piacevole lettura.
RITORNO ALLA TRADIZIONE…
Chi come il sottoscritto sgomina mostri (al fine di raccattare i materiali necessari a creare ulteriore equipaggiamento con cui sgominare altri mostri) fin dagli albori della serie, lo sa bene. Al netto della presenza di una lore più che rispettabile, all’interno del franchise di Monster Hunter la trama è sempre stata un pretesto. Uno sfondo contestuale su cui svolgere decine, centinaia se non migliaia di missioni di caccia.
Ciò tuttavia non ha escluso la nascita di “esperimenti” vogliosi di alterare questo trend. Un po’ come World/Iceborne, in cui vi è stata, da parte di Capcom, una cura insolita in termini di sceneggiatura. Nulla di particolarmente eclatante, sia chiaro, ma comunque una trama strutturata con criterio. Che fosse in grado di risultare ben più di un mero “sfondo” per il gameplay vero e proprio.
Monster Hunter Rise viceversa segna (anche per altri motivi che poi vedremo) un ritorno alla tradizione “originale”. Il titolo è ambientato a Kamura, un tranquillo e suggestivo villaggio di montagna. Esso però viene ciclicamente colpito dalla Furia, un evento catastrofico che consiste nell’assalto al villaggio da parte di orde di mostri. Si dice che 50 anni prima Kamura fosse stato a un passo dal completo annientamento.
Nel corso del gioco potremo quindi prender parte a queste missioni Furia, che introducono alcuni elementi mutuati dal genere tower defense. Per difendersi da questa storica minaccia, Kamura ha approntato una “Fortezza” nella quale noi stessi dovremo guidare la resistenza. E anche qui, come sempre, potremo decidere se contare sull’aiuto di altri giocatori (fino a tre). In caso contrario, saremo noi e la gente del villaggio contro i mostri.
… SEPPUR CON NOVITÀ CONSIDEREVOLI
Certo, l’atto di usare particolari strumenti di caccia per frenare l’avanzata di un mostro su di un percorso non costituisce di per sé una novità. I veterano ricorderanno sicuramente le epiche missioni in cui bisognava bloccare il gigantesco Lao-Shan Lung, più precisamente in Monster Hunter Freedom Unite e Monster Hunter Generations Ultimate. Tuttavia qui in Monster Hunter Rise troviamo comunque diversi elementi originali. Innanzitutto dovremo fronteggiare l’assalto di più mostri contemporaneamente, che avranno come obiettivo quello di sfondare i tre grossi cancelli che li separeranno da Komura.
Se dovessero riuscirci, sarà game over. Starà a noi, lungo il percorso, approntare la difesa più adatta. Per farlo potremo naturalmente combattere in prima linea… Per quanto sarà impossibile non fare ricorso alle varie torrette a disposizione. Esse, rappresentate da delle “carte”, potranno essere posizionate su punti specifici del percorso. Si dividono in tre tipologie: manuali, automatiche e “speciali”. Le prime dovranno essere azionate da un cacciatore, altrimenti saranno inutili. Nel caso di quelle automatiche invece saranno gli abitanti di Komura (e quindi l’IA) ad usarle, garantendo quindi un fuoco sostenuto sui mostri invasori.
Tra le torrette in dotazione troviamo baliste, cannoni, trappole esplosive, artiglieria e persino una sorta di minigun. Senza dimenticare il tradizionale ammazza-wyvern (giganteschi spuntoni che potranno causare danni ingenti). Quest’ultimo però potrà essere usato un numero limitato di volte, al pari delle “carte speciali”. In questo caso a poter essere posizionate non saranno delle vere e proprie torrette, bensì dei supporti in carne e ossa. Dalla chef del villaggio Yomogi a Fugen l’anziano, queste carte (se giocate al momento e al posto giusto) potranno davvero ribaltare le sorti di uno scontro.
Molto interessante anche la meccanica del contrattacco, che entrerà in gioco casualmente durante la missione Furia (oppure si potrà azionare tramite una sorta di torretta-gong). Durante un limitato lasso di tempo le armi dei cacciatori potranno causare molti più danni del normale. Perciò, in quei frangenti, sarà meglio passare all’azione diretta. Per quanto riguarda l’obiettivo finale di una missione Furia, per vincere dovremo sconfiggere la cosiddetta “Grande minaccia”. Ovvero il mostro che guida l’orda.
VERSATILITÀ E DINAMISMO AL CUBO
Il rampino introdotto nell’espansione Iceborne di Monster Hunter World ha certamente rappresentato un punto di svolta per un gameplay fino a quel momento abbastanza “costante”, meccanicamente parlando. Tuttavia con il debutto degli insetti-filo in quel di Monster Hunter Rise assistiamo a una vera e propria rivoluzione. Tutto grazie a questa nuova meccanica, che aumenta la mobilità come mai prima d’ora e consente l’utilizzo di attacchi tutti nuovi.
Le 14 tipologie di arma in dotazione ai cacciatori potranno persino essere persino personalizzate nelle mosse eseguibili. In un modo che pur rimandando agli “stili” e alle “arti” presenti in Monster Hunter Generations, offre una libertà totalmente inedita. Una volta sbloccate le opzioni in questione, potremo scegliere quali attacchi impostare su ciascuna arma, personalizzando al massimo l’esperienza di combattimento durante la caccia.
A ciò si aggiungono gli attacchi con gli insetti-filo, che ci permetteranno di effettuare mosse uniche per ogni arma del nostro inventario. Il tutto senza dimenticare la sopracitata mobilità. Grazie agli insetti-filo non solo saremo in grado di schivare i colpi dei mostri in modi prima impensabili, ma potremo spostarci all’interno della mappa con un’agilità inaudita.
Impossibile non notare come, proprio rispetto a World/Iceborne, l’estensione complessiva delle zone di caccia sia obiettivamente diminuita. In compenso Capcom ha fatto in modo di sviluppare le varie mappe in altezza, in sinergia con la mobilità ora consentita dagli insetti-filo. Non a caso all’interno dei confini di una mappa sarà possibile arrampicarsi e scalare quasi tutti gli elementi dello scenario.
COMPAGNI PER TUTTI I GUSTI
Un altro segno tangibile di un ritorno alla tradizione da parte di Monster Hunter Rise riguarda il ritorno delle classi per i compagni felyne. I quali, proprio come in passato (senza tuttavia arrivare alla leggendaria modalità Cacciamiao, dove in Monster Hunter Generation si poteva cacciare nei panni di un felyne), saranno reclutabili sulla base di diversi fattori.
Ciascun felyne potrà appartenere alla classe Cura, Combattente, Assistenza, Raccolta o Bombardiere. Ognuna di esse include delle “mosse supporto” specifiche che ci saranno di grande aiuto durante la caccia. La quale potrà includere anche i nuovissimi compagni canyne, che a differenza dei colleghi felini potranno essere cavalcati per rendere ancora più veloce lo spostamento nelle zone di caccia.
Nessuna classe nel loro caso. Tuttavia saranno anch’essi personalizzabili in termini di equipaggiamento e “orientamento”. Ovvero potremo decidere di impostare la priorità dei loro attacchi (su mostri grandi, piccoli oppure un atteggiamento “bilanciato”). Giocando da soli avremo la possibilità di portare con noi fino a due compagni, di qualunque tipo.
Che si tratti di un felyne e un canyne o di due felyne, starà a noi decidere. Anche in base alle esigenze. Per quanto riguarda i compagni che invece verranno lasciati al villaggio, potremo impiegarli in varie attività. Sia un allenamento mirato volto a incrementare il loro livello (senza bisogno di portarli in missione), sia alcune missioni di esplorazione dove potranno raccogliere per noi delle risorse extra.
PROBLEMI DI TECNICA
Iniziamo subito col dire che ogni paragone grafico con World/Iceborne è e sarebbe improprio. In quel caso parliamo infatti di un titolo concepito e sviluppato per Pc e console “casalinghe”. Con Monster Hunter Rise, invece, ci troviamo di fronte a un porting della versione originale Switch. Perciò, al netto della presenza di texture ad alta risoluzione, framerate sbloccato e supporto a monitor ultrawide, il risultato rimane inesorabilmente inferiore.
Ciò detto, la versione Pc del titolo di Capcom si difende piuttosto bene, presentando oltretutto un livello di ottimizzazione persino migliore del previsto. Tuttavia va precisato che il gioco ha debuttato su Steam con problemi tecnici piuttosto gravi, riguardanti soprattutto crash continui e immotivati. Tanti giocatori hanno persino fatto presente l’impossibilità di creare un nuovo salvataggio. Nel nostro caso invece, abbiamo fatto esperienza dei “normali” (e quanto pare molto diffusi) crash al desktop.
Difficile dire se sia un problema del RE Engine o solamente del porting in sé. Tuttavia è impossibile soprassedere alle frequenti chiusure forzate dell’applicazione. Buona parte dei crash avvengono dopo le cutscene, ma molti giocatori hanno testimoniato (nei forum ndr) di aver fatto esperienza dei suddetti anche durante le normali missioni, in modo randomico. Si attendono dunque patch tempestive da parte di Capcom, al fine di risolvere questi gravi problemi.
Al momento ne è stata rilasciata una che sulla carta dovrebbe risolvere, quantomeno, il problema relativo alla creazione di un nuovo salvataggio. Se ne attendono quindi altre. Per il resto, facendo presente che la periferica consigliata per giocare rimane il pad, segnaliamo il buon lavoro svolto sul fronte dei controlli, ottimizzati anche per mouse e tastiera. Nel caso si dovesse decidere di giocare in questo modo (come noi ndr), è bene però sapere che per padroneggiare gli insetti-filo servirà un po’ più di pratica.
DA AVERE SENZA RISERVE
Monster Hunter Rise porta il gameplay della serie a un nuovo livello, aumentando la soglia di divertimento, personalizzazione e dinamismo come non era mai avvenuto prima. Capcom ha inoltre re-inventato e/o introdotto nuovamente meccaniche e feature particolarmente apprezzate in alcuni capitoli precedenti, dimostrando di saper fare tesoro di quanto riuscito in passato. A pendere sul capo di questo nuovo capitolo del franchise troviamo però un’ascia bipenne.
Una lama è simboleggiata dai seri problemi tecnici con cui questa versione Steam è stata rilasciata, e che mettono a repentaglio non poco la fruibilità complessiva del prodotto. L’altra lama è invece costituita da una quantità complessiva di contenuti abbastanza limitata, che si spera possa essere ampiamente rimpolpata dall’uscita di Sunbreak. La nuova espansione attesa su Pc e Switch quest’estate. Risolvere i problemi di crash e inserire un end-game serio sono quindi gli obiettivi che la casa nipponica dovrebbe porsi. Ad maiora.
Pregi
Insieme di scelte di design vincente, divise tra ritorni alla tradizione e consistenti novità. I nuovi insetti-filo sono un autentico sballo, e migliorano il gameplay a livelli inauditi. Ottimizzazione sorprendente sul fronte tecnico...
Difetti
... Ma i problemi di crash ripetuti su questa versione Pc restano gravi, e vanno risolti al più presto. Si sente la mancanza di un vero end-game, a cui si spera possa rimediare l'espansione Sunbreak.
Voto
8