Torniamo ancora una volta nel mondo dei videogiochi per adulti con College Kings, la corroborante visual novel interattiva frutto del lavoro di Undergrad Steve. Uno sviluppatore indipendente con base nel Regno Unito che assieme ad altri collaboratori continua a operare sulla sua creatura, ora giunta all’Atto III. Come consuetudine degli sviluppatori di giochi a luci rosse, anche Undergrad Steve si avvale principalmente di Patreon per finanziare il suo progetto.
Esso, realizzato e rilasciato su Pc, è tuttavia disponibile anche su Steam. Dove l’Atto I è gratuito per tutti, mentre il II e III sono acquistabili in forma di dlc. Di seguito la nostra recensione di College Kings, dove copriremo appunto questi tre atti. Il quarto (attualmente in sviluppo) verrà rilasciato nei prossimi mesi. Ricordiamo che si tratta di un titolo raccomandato al solo pubblico adulto. Buona lettura.
L’INIZIO DI UNA NUOVA VITA
Alzi la mano chi non ha mai visto un American Pie o una qualunque altra opera dedicata alla glorificazione dell’istituzione educativa anglofona per eccellenza: il college. In questo caso parliamo, come è facile desumere, del “modello americano”. Dove il college, al quale ci si iscrive una volta terminata la high school, rappresenta in tutto e per tutto quella che per noi è l’università. Questo perchè, negli Stati Uniti, per university si intende invece il corrispettivo di un nostro master, dottorato o in generale specializzazione avanzata.
College Kings ci proietta esattamente in quella che vuole essere il perfetto prototipo di esperienza universitaria americana. Tra compagni di dormitorio, rivalità tra confraternite e ovviamente interazioni con l’altro sesso. La storia ha inizio con il nostro protagonista (predefinito, a cui però potremo dare il nome); un ragazzo prossimo a entrare nel fittizio college di San Vallejo nelle vesti di matricola. Siamo inoltre freschi di rottura con la nostra fidanzata storica, Emily, che a quanto sembra ci ha tradito con un altro (seppur da ubriaca).
Giovani, di belle speranze (e tutto sommato, anche di bella presenza) e soprattutto single. Sicuramente il punto di partenza ideale per entrare al college, dove ci aspetteranno tante nuove conoscenze. Nel bene e nel male. Infatti avremo a che fare con una buona varietà di individui.
Da Autumn, la tipica ragazza impegnata nella lotta per i diritti civili a suon di manifestazioni, a Cameron. Un ragazzo con cui ci scontreremo inavvertitamente al nostro primo ingresso nell’edificio scolastico, e che ci farà rendere conto di ciò che principalmente regola l’insieme di relazioni all’interno del college. Le confraternite.
OLTRE LA VISUAL NOVEL
All’interno di College Kings, o più nello specifico in quel di San Vallejo, troviamo due confraternite rivali: gli Apes (“scimmie”) e i Wolves (“lupi”). Ciascuna con i suoi valori, e con la propria volontà di incidere il proprio nome nella storia. E’ infatti tradizione del college eleggere il “campione di lotta” attraverso una serie di match che vengono disputati tra i membri di ciascuna delle due confraternite.
Starà a noi decidere se immischiarci o meno in tutto ciò, fermo restando che arriveremo comunque a dover scegliere, necessariamente, se unirci agli Apes o ai Wolves. Questo tuttavia ci porta a parlare di un’interessante meccanica “accessoria” presente in College Kings. Ovvero quella di lotta propriamente detta, dove il nostro protagonista dovrà, in tempo reale, parare e portare a segno i propri colpi.
Possiamo riassumere questa meccanica come una sorta di QTE (Quick Time Event ndr), dove però saremo noi a scegliere quale parata e attacco effettuare. Il tutto in base alla situazione. Questo perchè quando verrà il momento di portare a segno un colpo, potremo decidere se utilizzare un jab, un calcio laterale o qualche altra mossa. Tra parentesi, potremo impararne di nuove allenandoci con amici/compagni lottatori più esperti.
Allo stesso modo dovremo scegliere in che modo parare il colpo in arrivo. La difficoltà settata per gli incontri di lotta stabilirà il tempo a disposizione per decidere come reagire all’attacco avversario. Fermo restando che potremo saltare ogni scontro semplicemente selezionando l’opzione “auto-win”. In questo modo i giocatori interessati solamente alla storia (e a tutto il resto..) avranno la possibilità di saltare questa sorta di minigioco.
GESTIONE DELLE RELAZIONI UMANE
Similmente a Lust Theory e ad altri titoli sui generis, College Kings si pone principalmente come visual novel. La storia presenta una struttura che prevede una serie di tappe “lineari”. L’ingresso in una confraternita, il viaggio in Europa con la classe e in generale altri avvenimenti chiave. Ciò detto, ci sono tantissime variabili che possono entrare in gioco, sulla base di ciò che decideremo di fare/dire in un gran numero di occasioni.
Un po’ come accade anche nei dating sim, il rapporto con le altre persone (e la possibilità di “andare fino in fondo” con le ragazze) dipenderà dalle relazioni che riusciremo a costruire nel corso del tempo. L’aspetto particolarmente interessante proposto da Undergrad Steve però è un “sistema” che di fatto va a determinare le possibili conseguenze della nostra vita da matricola.
Stiamo parlando del KCT (Key Character Trait), una sorta di classificazione che in qualunque momento ci informerà del nostro status di “considerazione” presso le altre persone. Le scelte che faremo andranno quindi a determinare il nostro essere Confident, Loyal o Popular. Certo, il KCT non è detto che rimanga fisso, e può tranquillamente cambiare scelta dopo scelta… A noi la scelta di rimanere “coerenti” o meno.
Tuttavia è bene evidenziare aquanto alcune persone decideranno di aprirsi e di approfondire il rapporto con noi solamente se saremo riconosciuti come popolari. Cioè sempre ben accetti in comunità, e pronti ad ascoltare e aiutare gli amici, quando non il prossimo. Altri individui invece preferiranno avere a che fare con persone più sicure di sé, che non si preoccupano della “reputazione” e che dunque possono essere percepiti anche come egoisti.
MENO SCONTATO DEL PREVISTO
Anche se il menu di gioco può apparire alquanto scarno, cominciamo col dire che College Kings è tecnicamente molto, molto curato. I modelli dei personaggi sono curatissimi, in ogni singolo dettaglio (potete crederci sulla parola). Non poca attenzione è stata riservata anche agli ambienti, dove persino durante le fasi di movimento (per esempio in auto o in bus) assistiamo a una schermata “dinamica”. La quale conferisce autenticamente un’idea di movimento.
Anche se, ovviamente, non sarà possibile “concludere” con tutte in un’unica run… Il nostro protagonista potrà interagire attivamente con oltre 10 ragazze diverse. Tutte ben differenziate per aspetto, carattere e persino background. Nel corso della storia infatti potremo conoscerle davvero intimamente, e non solamente nel senso meramente letterale del termine. Il tutto evidenzia una non trascurabile attenzione per la sceneggiatura, da parte di Undergrad Steve e del suo team.
E’ banale, per non dire scontato, far presente quanto la parte “sessuale” sia la più curata di tutte. Tanto a livello di animazioni quanto di varietà di approcci. Tuttavia è notevole riscontrare un oggettivo impegno anche su tutto il resto, che rendono College Kings appetibile per chiunque sia alla ricerca di una storia leggera e spensierata da seguire.
Peccato per la pressochè totale mancanza di doppiaggio (dove i dialoghi, invece, sono solo in inglese). Il comparto audio però si riscatta non poco grazie all’ottima colonna sonora, che prevede una limitata ma eccellente selezione di brani “contestuali”. I quali si adatteranno perfettamente alle varie situazioni. Gradita infine la presenza di una modalità “realistica” che impedisce di fare rewind sui dialoghi, in caso di sviluppi indesiderati.
DA AVERE SENZA RISERVE
Se dovessimo stabilire quale videogioco, al momento, è autenticamente in grado di offrire una buona rappresentazione del rito di passaggio americano noto come college, la nostra scelta ricadrebbe inevitabilmente su College Kings. Una visual novel atipica, che oltre a comprendere delle meccaniche interessanti extra-rapporti intimi (la cui attenzione per la cura e per i dettagli è indubbia) offre, obiettivamente, una storia interessante da seguire. Con molti possibili sviluppi e altrettante occasioni per voler fare rewind (o iniziare una nuova partita), allo scopo di scoprire quale altro corso avrebbero potuto prendere gli avvenimenti. Certo, a livello di scrittura la creatura di Undergrad Steve non è esente da difetti.
Ciò che in particolare ci ha fatto riflettere è il fatto che, nel corso del gioco, è effettivamente possibile avere una relazione stabile con una delle ragazze. E fin qui nulla da segnalare. Tuttavia, anche una volta instaurato il rapporto in maniera “ufficiale”, capiterà di vedere il nostro protagonista trascorrere intere giornate senza comunicare, neppure per messaggio, con la sua fidanzata. Uno scenario alquanto irrealistico che evidenzia alcuni limiti sul fronte della struttura globale dell’insieme “scelte e conseguenze”. Speriamo che già nell’Atto IV il team di sviluppo possa dimostrare di poter andare oltre a questi piccoli scivoloni… Che non cancellano, invero, la qualità globale di una delle migliori “visual novel erotiche” attualmente in circolazione.
Pregi
Qualità di scrittura sorprendente per questo genere di visual novel, con una storia ben strutturata che sa mantenersi accattivante a lungo. Presenza di meccaniche interessanti e originali, che conferiscono al gameplay una marcia in più. Comparto tecnico praticamente ineccepibile, al netto...
Difetti
... Dell'assenza di un vero e proprio doppiaggio. Nel novero dell'insieme "scelte e conseguenze" sono presenti alcuni buchi, che rendono poco realistici determinati comportamenti da parte del protagonista e delle persone che lo circondano.
Voto
8,5