Gravity Chase, la nostra anteprima
Un nuovo racer antigravità si prepara a raggiungere i blocchi di partenza
Gravity Chase si prepara a unirsi a una sempre più folta schiera di titoli, pronti a raccogliere l’eredità lasciata da Wipeout. La nicchia dei cosiddetti “antigrav racer“ infatti viene costantemente rifornita, con giochi che cercano di fare propria la formula originale.
Lo studio indipendente Repixel8 vuole dunque proporre una sua lettura del genere con questo nuovo titolo, pur riprendendo molto da “colleghi” già conosciuti. Di seguito la nostra anteprima della versione Pc di Gravity Chase. Il gioco debutterà il prossimo 21 gennaio su Steam e Xbox One. Buona lettura.
CORRERE A 360 GRADI
La rivoluzione che Gravity Chase è intenzionato a presentare ruota attorno ai tracciati tipici del genere. Diciamo “ruotare” non a caso, perché la creatura di Repixel8 propone tre tipi di piste diverse. Ci troviamo quindi a correre sia all’interno di un tubo sia all’esterno di esso, a seconda del tracciato. In entrambi i casi è possibile percorrere la superfice del tubo sfidando la gravità e sorpassando gli avversari anche passando loro sopra, a testa in giù.
Infine, alcuni percorsi più classici si svolgono all’interno di una pista dai bordi ben definiti. Si tratta di un’idea, sulla carta, molto interessante. Purtroppo, emergono subito i limiti di questa scelta. I tracciati infatti sono fin troppo semplicistici, con curve assai blande che non richiedono affatto un sapiente dosaggio della velocità per essere affrontate. Anche esteticamente non sono così gradevoli all’occhio, immersi in ambientazioni piuttosto banali e poco definite.
È pur vero che il modello di guida non prevede l’uso di aerofreni laterali, presenti in tanti altri titoli del genere. L’attenzione è posta viceversa sull’uso del boost e di alcune piattaforme blu e rosse disseminate lungo il percorso. Le prime regalano una spinta in più, le seconde invece rallentano drasticamente la corsa,al pari dello scontrarsi con i bordi all’interno dei tracciati più classici.
Alcuni gettoni sul percorso permettono invece di accumulare il boost di cui sopra per liberarlo indiscriminatamente lungo la gara. Anche il feeling alla guida delude presto. Il peso del veicolo è quasi inesistente, con questo che sembra “scivolare” sul percorso. Le collisioni con gli altri veicoli sono pressoché inesistenti, al punto da rendere la loro presenza quasi inutile. Ben presto la gara si riduce a una corsa ad ostacoli nella quale il nemico più grande si rivela essere la capricciosa fisica del titolo.
FUGA DAL FUTURO
Gravity Chase propone un sistema di progressione atipico. Appena avviato il gioco saranno disponibili solo alcuni tracciati, mentre gli altri andranno sbloccati accumulando punti. Questi ultimi possono essere guadagnati completando più corse. La scelta tra tre livelli di difficoltà andrà a stabilire quanti punti verranno assegnati di volta in volta.
Ciascun tracciato può essere giocato nelle tre modalità disponibili: Arcade, Combat ed Elimination. La prima è la classica gara senza power up al di fuori del boost, mentre la seconda introduce l’uso di armi da fuoco per sbaragliare la concorrenza. L’ultima, infine, è la classica corsa ad eliminatore, nella quale l’ultimo del gruppo a turno viene eliminato man mano che la gara procede.
Di queste tre la pecora nera è senza dubbio la combat race. Di fatto l’unica arma disponibile in queste corse è una raffica di colpi da scaricare sui nemici dopo averli agganciati con il mirino dell’arma. Ne bastano veramente pochi, sia per eliminare che per essere eliminati, senza nessuna possibilità di difendersi. Il sistema di puntamento automatico il più delle volte è “ubriaco”, e senza di esso è impossibile sparare. Insomma, va completamente rivisto.
I veicoli proposti invece si dividono in alcune categorie e hanno diversi attributi, potenziabili spendendo i soldi guadagnati gareggiando. Purtroppo, né la divisione in categorie né le statistiche sembrano avere una vera conseguenza sul gioco stesso. Il design dei veicoli è, oltretutto, sia poco vario che poco ispirato.
LUCI ACCECANTI
Anche sotto il profilo tecnico Gravity Chase non se la passa benissimo. In primis, la versione Pc sembra essere una sorta di pigra trasposizione della controparte per console, dato che il titolo presuppone sempre che il giocatore stia giocando tramite controller. Infatti, nelle schermate di caricamento, i controlli mostrati sono sempre quelli della versione Xbox One. La colonna sonora non ha tracce di rilievo, se non quella della schermata principale. La quale oltretutto sembra un palese plagio di Blinding Lights di The Weekend. Sentire per credere.
Il gioco, almeno per ora, pare sprovvisto di una modalità multigiocatore online. È possibile giocare assieme a quattro altri giocatori in locale, anche se ciò risulta assai macchinoso. Una volta avviato il gioco, questo porta in una schermata nella quale altri giocatori possono unirsi. Ciò vuol dire che ogni volta che un nuovo giocatore desidera entrare o uscire dalla partita il gioco va riavviato completamente. Non è nemmeno presente un modo per poter scegliere liberamente i parametri della corsa. In ultima istanza, va almeno evidenziata l’assenza di bug e glitch evidenti.
POCO CONVINCENTE
Data la quantità e la qualità dei suoi concorrenti diretti, è difficile consigliare Gravity Chase anche ai giocatori più appassionati di racing antigravità. La realizzazione tecnica lascia molto a desiderare, e le scelte di gameplay di Repixel8 sono più interessanti nella teoria piuttosto che nella pratica. Al di là di questi aspetti quasi “di contorno”, il gioco non propone un modello di guida soddisfacente, cosa che riteniamo debba essere una base imprescindibile per un titolo sui generis. Speriamo che al debutto le cose possano migliorare.