È stato un anno incredibile per le uscite sulle retro piattaforme. Centinaia di titoli (letteralmente) sono usciti su Amiga, Commodore 64, Amstrad, Sega Megadrive, Nes e compagnia bella. Titoli realizzati con cuore e tecnica da una nuova generazione di amanti di queste tecnologie arcaiche. E mentre quest’anno volge al termine ecco l’uscita, a sorpresa e clamorosa, di Sonic the Hedgehog per… Commodore 64. Un vero e proprio regalo di natale. Vi lasciamo quindi alla recensione del nostro Carlo Nithaiah Del Mar Pirazzini.
Sì, avete letto bene: il veloce porcospino fa il suo debutto (non ufficiale) sulla macchina a 8 bit che ha debuttato nel lontano 1982, grazie all’intrepido lavoro di un team di programmatori e demomakers.
Lo sviluppatore Mr SID e il suo team, hanno preso la versione Game Gear / Master System di Sonic the Hedgehog e l’hanno fatta funzionare, dall’inizio alla fine, sul vecchio hardware Commodore 64. È un’impresa incredibile grazie anche all’utilizzo della Reu (Ram Expansion Unit), una espansione creata da Commodore per espandere il suo computer.
UNA CONVERSIONE LABORIOSA
Sebbene il gioco sia radicato in un’epoca più semplice sia per il software che per l’hardware di gioco, il porting è stato una vera sfida. Il Commodore 64 utilizza una Cpu MOS 6510, che ha poco in comune con le Cpu Zilog Z80 delle console SEGA.
Ma il risultato finale è eccellente, specialmente la musica che ha davvero un fascino tutto nuovo quando processata attraverso il Sid, il meraviglioso chip audio del Commodore 64. E sicuramente dal punto di vista visivo ha il suo fascino con le ambientazioni rese molto bene e con qualche chicca degna di nota considerando pur sempre un hardware che paga dazio rispetto alle controparti SEGA. E non manca neppure la velocità, tratto distintivo di Sonic.
I puristi hanno storto un po’ il naso, certo necessita di una Reu e questa periferica non era e non sarà mai a buon mercato. Ma il gioco gira su macchine reali anche grazie alle moderne cartucce come la Ultimate, gira perfettamente su THEC64 e THEC64 Mini e in emulazione.
Ne vale la pena? Si. È gratis e un gioco divertente anche in questa incarnazione ed è un nuovo inizio per gli sviluppatori.
Da questo punto in avanti si potrà aprire una nuova strada per realizzare nuovi giochi di questo genere sul “biscottone”. Chi volesse, può scaricarlo gratuitamente a questo link.
SULLA REU
La Reu è un’espansione di memoria che permette di accedere velocemente ai dati perché “Ferma” la cpu durante le sue “operazioni”. Sfruttata a dovere (dato che il VIC e il SID sono coprocessori) permette di gestire la grafica (lo scrolling nel caso di Sonic) in maniera più fluida. Le Reu sono state messe sul mercato nel 1985 da Commodore e da allora si possono utilizzare (come fa ad esempio il Geos) a questo scopo. Offrono espansioni da 128 kbyte, 256kbyte a 512kbyte. Per Sonic, ad esempio, sono raccomandate quest’ultime.
DA AVERE ASSOLUTAMENTE
La conversione per Commodore 64 di Sonic The Hedgehog è una delle sorprese più grandi in ambito retro del 2021. Il lavoro svolto da questo team di appassionati è pregevole, è gratuito e soprattutto sa quasi di miracoloso portando un titolo che quando uscì ad inizio anni ’90 sembrava impossibile.
In effetti in quel periodo era impensabile dato che l’8 bit di casa Commodore era sulla via del tramonto commerciale. In pochi avrebbero pensato di poterlo giocare 30 anni dopo sulla stessa macchina uscita nell’iconico 1982. Sonic The Hedgeheog è la riprova vivente che il Commodore 64 è immortale.
Probabilmente i puristi potrebbero non essere d’accordo con l’utilizzo dell’espansione Reu. Rimane tuttavia un gioco per C64 e potrebbe aprire le porte per ulteriori titoli che sfruttano Reu dando ulteriore linfa ad una macchina leggendaria.
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