Rover Mechanic Simulator, recensione PS4

Rover Mechanic Simulator è un altro simulatore che si aggiunge ai suoi colleghi pari-genere pubblicati sempre sotto l’egida di PlayWay. Editore polacco sempre molto attivo, specie quando si tratta di simulatori, anche stravaganti. In questo caso però ci troviamo di fronte a qualcosa di “serio” e originale, oltre che unico nel suo genere. Grazie al lavoro dello studio indipendente Pyramid Games ecco qui un titolo nel quale vestiremo i panni di un meccanico al lavoro su complesse unità rover. Attive direttamente sulla superficie di marte.

Il gioco, che ha debuttato inizialmente su Pc lo scorso anno, è giunto recentemente su PS4 e Xbox One. In attesa della versione Switch (in lavorazione ndr), andiamo quindi a scoprire Rover Mechanic Simulator attraverso la prospettiva della console di casa Sony. Buona lettura.

UN PICCOLO PASSO PER L’UOMO…

Rover Mechanic Simulator ci introduce senza troppi fronzoli a quello che sarà il nostro luogo di lavoro, un hangar accessoriato di tutto il necessario per la manutenzione dei rover. Avanzatissime unità robotiche telecomandate, il cui compito è da sempre quello di esplorare e raccogliere campioni in ambienti per l’uomo ancora difficilmente raggiungibili.

Un forte vento ulula incessante mentre osserviamo la spoglia e rocciosa vista del panorama marziano. Siamo soli nel nostro ambiente pressurizzato. Dopo un breve ed efficace tutorial saremo pronti e indipendenti, privi ormai di ogni timore verso quello che sembrava essere un titolo complesso, destinato solo agli appassionati. Fortunatamente non è stato così.

Il titolo di Pyramid Games offre al giocatore una progressione lenta ma graduale. Varie saranno le richieste da gestire attraverso il nostro tablet, prima linea di interazione passiva con i nostri colleghi. I quali non faranno altro che offrirci lavoro. A volte basterà soffiare via della sabbia, altre volte invece ci verranno recapitati rover con parti danneggiate, che andranno prima di tutto analizzate per conoscerne lo stato.

Rover Mechanic Simulator ci incoraggia a riparare le piccole parti che compongono i pezzi danneggiati, invece di sostituire l’intero set. “Sporcarsi le mani” con piccole componenti è sempre il modo più conveniente per progredire, ma anche il più artificioso. Basterà un po’ di impegno iniziale per accumulare velocemente una discreta quantità di Risorse. Queste costituiscono la valuta del gioco e saranno necessarie per stampare tutto l’occorrente dalla nostra fidata stampante 3D.

MECCANICI ALL’OPERA

La maggior parte degli incarichi prevedono una diagnosi del problema o della parte danneggiata, accompagnata da un messaggio dell’ordinante. Tra le molte commissioni di natura tecnica si confonderanno i messaggi dei nostri colleghi più presenti. Questi, talvolta con note spiritose, fungeranno da “missioni progresso”, e viaggeranno in parallelo rispetto alle altre richieste di riparazioni quotidiane.

Progredendo nei ranghi a suon di esperienza, sbloccheremo ordini sempre più importanti, passando per i più conosciuti rover spaziali. Sojourner, Serenity, Opportunity, Spirit e Ingeniuity saranno alcuni dei modelli disponibili. Ognuno di questi, con la loro complessità crescente, ci faranno ripercorrere i passi dell’umanità nell’esplorazione extra-terrestre.

Il rover che ci ha colpito di più è indubbiamente Curiosity. Il più grande, complesso e impressionante rover dei nostri tempi. Emozionante, soprattutto per quei tanti appassionati e sognatori che magari, fino a quel momento, non l’avevano mai visto così da vicino e nel dettaglio.

MI SERVIREBBE ENTRO OGGI…

In Rover Mechanic Simulator le unità su cui lavoreremo saranno smontabili pezzo per pezzo, vite dopo vite, fino allo scheletro interno. Molti pezzi saranno ulteriormente smontabili sul banco da lavoro. Sostituendo le piccole componenti danneggiate, infatti, potremmo riportare la “durabilità” del pezzo ad un livello necessario per soddisfare i requisiti di completamento. Gli ordini variano principalmente in base alla complessità, sempre graduale e ben calibrata.

Anche accettando sempre servizi a tempo, raramente ci siamo trovati in situazioni complicate. Il gioco non spaventa certo per la difficoltà, che rimane sempre mediamente bassa. A metterci alla prova saranno invece alcune componenti, spesso interne, che per essere raggiunte richiederanno decine di minuti di lavoro. Fortunatamente, la cosa non diventa mai frustrante grazie ad un sistema di montaggio/smontaggio semplice, guidato e suddiviso in zone.

Mentre attendiamo che la stampante faccia il suo lavoro, possiamo dilettarci con il terminale, nel quale saranno scaricabili immediatamente alcuni giochi in versione bit. Pong, Invaders, Snake saranno alcuni dei classici che riempiranno le nostre brevi attese. Segnare punti e stabilire nuovi record ci farà anche guadagnare Risorse, così sarà impossibile rimanere bloccati e senza fondi.

Tutto quello che non usiamo finisce nel compattatore; macchinario utile a fare spazio nel magazzino, ma anche per recuperare Risorse, queste varieranno per quantità in base alla durabilità rimanente dei pezzi distrutti. Nell’hangar è presente anche un espositore dove collezioneremo dei trofei relativi alle nostre imprese come meccanici. Fondamentale la radio, che diventerà presto il nostro “Wilson” come nel film Cast Away (2000), senza la quale rischieremo di impazzire nel silenzio snervante del titolo Pyramid Games.

DALLE STALLE ALLE STELLE

Rover Mechanic Simulator permette ai giocatori di sviluppare un albero di abilità passive. Aumentare la velocità di montaggio, avere sconti sui pezzi, l’accesso alla stampante dal tablet e altri vantaggi utili a lavorare in modo più agile. Nulla di innovativo da questo punto di vista. Una volta acquisito ogni potenziamento si raggiunge una sorta di “End Game”, limite che affligge quasi tutti i simulatori di questo genere, rendendo futile il successivo accumulo di esperienza.

Ad incuriosire invece saranno gli ammiccamenti che riceveremo riguardo alcune sorprese… I giocatori più attenti noteranno piccoli dettagli, sfide sospettosamente facili e alcuni ester egg, senza i quali il titolo sarebbe piombato rapidamente nella monotonia. Seppur con infiniti ordini sempre nuovi.

HOUSTON, ABBIAMO UN PROBLEMA

Sul fronte tecnico Rover Mechanic Simulator mostra qualche pecca. Piccoli difetti in piena vista faranno percepire al giocatore l’essenza di un titolo low budget. Le pareti e i macchinari che useremo nel nostro hangar hanno delle texture poco rifinite, che stonano visibilmente con il resto. Anche nel movimento, alcuni suoni sono stati lasciati al caso. Il suono dei passi, ad esempio, si sente “registrato” a velocità massima, anche camminando con la levetta analogica al minimo.

I rover del titolo viceversa danno il meglio graficamente parlando. Sono curati nei minimi dettagli, anche nelle piccolissime componenti interne. Una marcia avanti (anche graficamente) il Curiosity, vera perla dell’intero gioco. Passabili alcune lievi difficoltà nell’entrare in modalità costruzione, in quanto è necessario interagire con il rover, ma solo con i pezzi e non con il “corpo”.

Risulta anche complicato riuscire a ruotare verticalmente alcuni oggetti nel banco da lavoro. Servono infatti vari tentativi anche puntando con precisione la levetta del controller. Fortunatamente, nulla di tutto ciò incide negativamente su un titolo che riuscirà facilmente a farci interessare ad un mondo raramente toccato dal mercato. Chissà, magari Rover Mechanic Simulator darà il via ad una nuova frontiera di riparazioni a tema spaziale? Staremo a vedere.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Rover Mechanic Simulator è un simulatore tutto sommato unico nel suo genere, che permette di avvicinarsi al caratteristico mondo dei rover e della loro meccanica. Il titolo di Pyramid Games pecca purtroppo in termini di contenuti, e la longevità ne risulta conseguentemente intaccata. Al netto di piccole carenze grafiche e tecniche, i protagonisti indiscussi restano i rover, realizzati con cura e resi sorprendentemente accessibili grazie a meccaniche complesse ma accessibili e intuitive.