Possiamo definire lo sviluppo (attualmente in corso) di Sir Galgano – A Medieval Tale come una sorta di tentativo di riscatto. Come sappiamo, dietro alla realizzazione di tantissimi titoli indipendenti si possono trovare retroscena legati a campagne Kickstarter di successo, o anche appoggio incondizionato di publisher di varia entità. Non è però il caso de la Fucina del Granducato, uno piccolo studio nostrano con base a Prato che ora sta tentando di ripartire.
Il tutto in seguito al fallimento della campagna Kickstarter di Impetus, uno strategico a turni ambientato durante la caduta dell’impero romano d’occidente, che lo scorso anno non è riuscito ad accaparrarsi il favore e il sostegno della community. E così la piccola software house toscana (formata da due sole persone) cerca ora riscatto con questo nuovo progetto, che consiste in un beat ’em up a scorrimento a tema medievale.
Di seguito la nostra anteprima di Sir Galgano – A Medieval Tale, atteso su Pc nel 2022. Buona lettura.
ALTRO CHE SINGOLAR TENZONE
Avviando Sir Galgano – A Medieval Tale, la mente è tornata diretta e senza indugi all’infanzia. O almeno a una parte di essa trascorsa, tra le altre cose, a farmi strada tra vari nemici in quel di Golden Axe, su Sega Master System. Una conversione piuttosto bizzarra del celebre titolo nato nel 1989, dove si poteva giocare esclusivamente da soli, per giunta controllando un unico personaggio. Il famoso Ax Battler, lì rinominato Tarik; che se non altro poteva utilizzare anche le magie degli altri due suoi storici colleghi, tuttavia assenti.
Il motivo di tale associazione è presto detto. Quello de la Fucina del Granducato è infatti un beat’em up a scorrimento, che allo stesso modo sfida il giocatore ad aprirsi la strada attraverso una moltitudine di avversari. Certo, in 30 anni le cose cambiano. E infatti qui troviamo un gameplay che, per quanto visibilmente ancora allo stato embrionale, si mostra decisamente tecnico. Gli “spammatori” compulsivi di tasti troveranno presto la morte nei panni del protagonista, Sir Galgano Guidotti.
Un po’ come abbiamo avuto modo di vedere lo scorso anno su Exanima, gli scontri dovranno essere affrontati in maniera lucida e ragionata. Non solo per il fatto che ogni finta, schivata o attacco consumerà irrimediabilmente parte della stamina. Quanto invece per l’IA nemica, che attraverso i nostri avversari farà ricorso a tecniche di combattimento HEMA (Historical European Martial Arts). Essi non ci caricheranno stupidamente e a testa bassa, ma saranno in grado di gestire la distanza, decidendo strategicamente se e quanto tentare un affondo con la lama.
A fare la differenza in combattimento sarà infatti il “timing”, e la relativa capacità, nondimeno, di effettuare parate e contrattacchi. Certo, in presenza di più avversari contemporaneamente… Saranno veramente i proverbiali uccelli senza zucchero. Il buon Sir Galgano potrà però contare anche su magie (compresa la possibilità di “infuocare” la propria lama) e potenziamenti vari, che tuttavia verranno implementati a dovere più avanti. Alla pari di una storia principale con annesse missioni secondarie, e molti altri elementi.
Tecnicamente Sir Galgano – A Medieval Tale è ancora molto acerbo. La grande cura posta nella realizzazione del protagonista (finemente curato tanto nell’aspetto quanto nelle animazioni) si scontra con la superficialità al momento dimostrata con il resto. Sia nel design dei guerrieri avversari, i quali per ciascuna tipologia (arcieri, guerrieri con spada e scudo ecc) saranno uguali tra loro…
Sia soprattutto per l’ambiente, che pur tentando di richiamare “un’ambientazione medievale” riesce al massimo a offrire delle rovine attraverso cui divincolarsi con fondali poco convincenti. Quella da noi provata è dichiaratamente una versione prototipo, ma almeno abbiamo verificato con certezza la presenza, quantomeno, di ottimi spunti. Ora non resta che rimboccarsi le maniche.
PROMESSA DA MANTENERE
Sir Galgano – A Medieval Tale è un progetto che pur guardando al passato, è all’attiva ricerca di un futuro. Possibilmente roseo e prospero. Dopo il mancato sostegno con Impetus, i ragazzi de la Fucina del Granducato provano dunque a far breccia nei cuori di chi, come chi vi scrive, è cresciuto anche grazie al fatto di essersi lasciato alle spalle orde di nemici decimati in un ambiente bidimensionale a scorrimento. Negli ultimi anni un numero sempre maggiore di titoli indipendenti nostrani ha raggiunto un buon e meritato successo. Vedremo se l’avventura di Sir Galgano Guidotti, acerba ma non per questo priva di buoni spunti, riuscirà a fare altrettanto. Ai posteri l’ardua sentenza.