La saga di Crysis è sempre stata molto chiacchierata. Il primo capitolo di Crytek è stato per anni il banco di prova per gli utenti Pc, dato che il gioco premeva a fondo sulle prestazioni grafiche. Con il secondo capitolo e, soprattutto, con il terzo, la saga ha voluto alzare il tiro, dedicandosi anche a un comparto narrativo di tutto rispetto.
Dopo l’arrivo di Crysis Remastered (qui la nostra recensione), accolto in maniera un po’ tiepida, Saber Interactive ha rilasciato l’intera trilogia rimasterizzata, omettendo però la componente multigiocatore. Tutti i titoli sono quindi rigiocabili per le console di Sony e Microsoft, oltre che ovviamente su Pc. Vi abbiamo già parlato di Crysis 2 Remastered (potete leggere la recensione qui). In questa recensione, invece, vi parleremo di Crysis 3 Remastered. Il titolo è stato giocato su Xbox Series X sfruttando la retrocompatibilità. Buona lettura.
NEW YORK, ANNO 2047
La trama di Crysis 3 Remastered ha luogo 24 anni dopo gli eventi narrati nel secondo capitolo. Con la quasi estinzione degli alieni grazie al virus di Alcatraz, la CELL è riuscita a prendere il comando del governo sottomettendo tutta la popolazione ad una dittatura militare. Prophet, che ha assorbito completamente il corpo di Alcatraz, è stato messo in stasi in attesa della disattivazione. Sarà Psycho, suo vecchio compagno ai tempi degli avvenimenti del primo Crysis e ora privato della nanotuta, a liberarlo insieme al suo team. Insieme, dovranno cercare di eliminare le forze CELL. Ma Prophet sa bene che il pericolo è molto più grande di così: i Ceph sono ancora una grossa minaccia. Nel lasso di tempo in cui il protagonista è stato “addormentato”, New York è stata completamente distrutta e modificata. Dimenticatevi, quindi, passeggiate all’interno di grattacieli che compongono il classico skyline della Grande Mela e preparatevi ad affrontare un level design più ispirato e mutevole.
La componente narrativa di questo terza capitolo è probabilmente la più convincente della trilogia. Seppure tutto in prima persona, i vari eventi avranno un taglio molto più cinematografico del predecessore, con scene che rimangono sbalorditive anche ad 8 anni di distanza. Inoltre, Prophet nella versione italiana parla con la voce di Marco Balzarotti, che ha fatto uno splendido lavoro nel dare una personalità convincente al protagonista. Tutte le interazioni fra i personaggi hanno aiutato ad eliminare quel sapore insipido che lasciava la trama di Crysis 2, soprattutto nella fase centrale.
APRIAMO LA STAGIONE DELLA CACCIA
Come per i vecchi capitoli, anche in questo Crysis 3 Remastered potrete decidere il totale approccio con cui affrontare i vostri nemici. L’enfasi, però, questa volta è su tutta la componente furtiva. A riprova di questo, avrete a disposizione una nuova arma: l’arco. Quest’arma vi permetterà di uccidere i nemici senza allertare nessuno e senza consumare l’energia dalla nanotuta, particolarità che vi permette di utilizzare l’arco mentre siete invisibili con maggiore efficienza. Questo approccio è quello ideale a superare le zone piene di alieni. Infatti, probabilmente in questo terzo capitolo è ancora più evidente quanto sia più difficile tenere a bada i Ceph rispetto agli agenti CELL. Spesso ci siamo trovati con le spalle al muro di fronte alle orde di alieni che ci sparavano, nonostante i poteri della nanotuta.
Per il resto, il gameplay rimane quasi invariato dai predecessori, con piccoli miglioramenti nel gunplay e nell’utilizzo della nanotuta. Infatti, questa volta la corsa non andrà a consumare l’energia della nostra seconda pelle e i salti potenziati sono stati migliorati. Giustificato dal fatto che Prophet ha ormai assorbito completamente il dna alieno, potremo finalmente utilizzare anche le armi degli alieni, cosa che aggiunge ulteriore varietà agli scontri. Come sempre, le armi umane saranno personalizzabili nei vari accessori. La modifica delle abilità dalla nanotuta questa volta non passano dal raccogliere DNA alieno, ma dovremo trovare nella mappa alcuni oggetti che ci permettono l’aumento dell’efficienza del dispositivo. E, finalmente, è stato migliorato anche il sistema di guida dei veicoli.
LA MASSIMA ESPRESSIONE DI CRYTEK
Dal punto di vista tecnico, Crysis 3 Remastered è sicuramente il prodotto migliore della trilogia. Di certo, il peso dell’età influisce meno sul capitolo finale essendo uscito nel 2013. Il compito di restauro fatto sull’epilogo, quindi, è meno invasivo ma non per questo meno pregevole. Per tutta la durata della campagna non abbiamo mai percepito di star giocando un titolo con 8 anni di anzianità.
Giocato su Xbox Series X, il frame rate non si è mai mosso dai suoi 60 frame. Il comparto sonoro è, come al solito, di alta qualità. Peccato solo alcuni problemi di mixaggio. Infatti ci siamo trovati costretti ad attivare i sottotitoli perché spesso gli effetti ambientali coprivano completamenti le voci.
DA AVERE SENZA RISERVE
Crysis 3 Remastered è di certo il prodotto migliore di tutto il pacchetto. Va detto che il peso degli anni è stato ovviamente minore su questo capitolo, ma già in partenza l’epilogo era un prodotto di pregevole fattura. Finalmente la trama ha un ruolo centrale e vi saprà tirare dentro al suo plot, con anche qualche gradevole colpo di scena. Dal lato tecnico, tutto gira come dovrebbe con un framerate stabile e una risoluzione che gli dà giustizia. Questo epilogo è tutto ciò che serviva per terminare una saga di questo calibro. Buonissimo lavoro da parte di Crytek e Saber Interactive.