Si chiama Anna Belfiore – L’Intreccio dei qanat ed è il videogioco in realtà virtuale che ha come protagonista il Palazzo Reale di Palermo.
Il titolo, nato da una intesa tra D-Service Italia, una start-up, nata nel 2012, e la Fondazione Federico II, uscirà a dicembre su Oculus Quest 2, Htc Vive ed Oculus Rift con una versione preliminare che sarà distribuita su Oculus Store e su Steam.
Una versione fisica, invece, sarà venduta esclusivamente a Palermo al bookshop di Palazzo Reale. Il prezzo annunciato è di 29 euro. La presentazione a Palazzo Reale, nel cuore del capoluogo siciliano, è stata accompagnata anche dal trailer che vi proponiamo.
Il titolo si propone di essere il primo di una serie di giochi ambientati nel territorio siciliano. Potrebbe, infatti, avere ulteriori parti: si parla di 6 o 7.
SVILUPPATO DA ALPHAOMEGA 42
Nel 2019 D-Service Italia apre uno studio interno, AlphaOmega42 (una citazione che omaggia il romanzo Guida galattica per autostoppisti), specializzato nello sviluppo di giochi per dispositivi di telefonia mobile e per la realtà virtuale e aumentata.
Ed è proprio alla realtà virtuale che Anna Belfiore – L’Intreccio dei qanat guarda. Un’avventura – tecnicamente punta e clicca – ma dedicata alla Vr per puntare alla maggiore immersività possibile.
REALIZZATO CON L’UNREAL ENGINE
D-Service Italia ed AlphaOmega 42 hanno realizzato il gioco in circa sette mesi avvalendosi dell’Unreal Engine 4. Da quel poco che si è visto durante la presentazione stampa e la dimostrazione, si tratta di un lavoro promettente.
Il team guidato da Arduino Romano è composto da 20 giovani sviluppatori di età media tra i 25 ed i 30 anni.
Il gioco promette una longevità che oscilla tra le 6 e le 8 ore.
ANNA BELFIORE – L’INTRECCIO DEI QANAT RACCONTA UN VIAGGIO
La storia vede un’antropologa Anna Belfiore (nome di fantasia), un Palazzo, una novella ricca di enigmi e segreti da svelare sono le fondamenta di questo gioco.
La protagonista vivrà un viaggio d’avventura immaginario e immaginifico attraverso leggende, cultura popolare, ricordi onirici e luoghi dal fascino secolare. Le scene sono ambientate a Palazzo Reale. La nostra antropologa si ritrova a viaggiare tra i ricordi confusi di entità che tramano nell’ombra. Un gioco didattico ma anche emozionante, dall’alto impatto sensoriale. Così si propone.
La logica e il ragionamento sono i protagonisti assoluti in un susseguirsi di indizi da scovare, enigmi da risolvere recuperando dati storici e artistici da riscoprire ed utilizzare per realizzare ulteriori step del gioco. La protagonista si ritrova a viaggiare per scorci temporali e a confrontarsi con gli spettri e le creature di altri tempi imparando molto anche sul suo passato.
SULLA PROTAGONISTA DEL GIOCO
Edgardo Castellini, sviluppatore del team AlphaOmega42, ha spiegato il perché la protagonista del titolo sia un’antropologa anziché un’archeologa (alla Lara Croft per dirne una).
“Abbiamo preferito che Anna fosse un’antropologa per poter poi valutare quanto scoperto a Palazzo Reale da un punto di vista culturale e non solo come se si trattasse di un bene culturale. Dare una ulteriore visione di quanto scoperto”.
UNA WIKIA INTERNA
Il titolo avrà anche una Wikia interna. Superando determinati segmenti cruciali del gioco, si sbloccheranno schede con testo, filmati e video che offriranno un ulteriore approfondimento su questo o quel luogo visitato, scoperto e conosciuto attraverso l’avventura in realtà virtuale.
LEONE “RACCONTIAMO I BENI CULTURALI”
Arduino Leone, amministratore delegato di D-Service Italia, sottolinea:
Tra i nostri obiettivi c’è quello di raccontare i beni culturali e le destinazioni turistiche attraverso soluzioni tecnologiche moderne ed altamente avanzate coma la realtà aumentata e la realtà virtuale. Condividere il patrimonio artistico e monumentale della nostra Sicilia attraverso un videogame in realtà virtuale è una logica nuova e dinamica: questa è la nostra mission. Anna Belfiore è un progetto della D-Service Italia che punta ad ampliare la riconoscibilità del brand Palazzo Reale attraverso un’esperienza videoludica. La Fondazione Federico II ha sin da subito accolto l’idea-chiave di questo nostro approccio e ha costruito un modello di collaborazione che può diventare una best practice.
POSSIBILI SBOCCHI A STELLE E STRISCE
Nel corso della presentazione alla stampa, lo stesso Leone ha detto che potrebbe esserci la possibilità di un interessamento di un publisher americano. “Sono molto interessati” ma, per ovvi motivi, è rimasto piuttosto abbottonato sui dettagli, né tano meno ha potuto dire il nome della software house.
Nondimeno, Anna Belfiore – L’Intreccio dei qanat potrebbe approdare anche su PS4 e PS5 per PlayStation Vr.
MICCICHÉ “UN CULTURE GAME PIÙ CHE SERIOUS GAMES”
Gianfranco Miccichè, presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II si è mostrato entusiasta del titolo. Queste le sue parole:
Palazzo Reale è una meraviglia che non finisce mai di stupire. Con la Fondazione Federico II siamo riusciti in tre anni a rendere fruibili spazi, prima inaccessibili al pubblico, attraverso una ricerca continua e una progettualità sempre viva. Con questo videogame sarà l’utente in prima persona a esplorare virtualmente lo spazio. Un modo per avvicinare le nuove generazioni alla storia del Palazzo e ai suoi contenuti culturali. Non un punto di arrivo ma l’inizio di un viaggio alla scoperta. Si tratta di un serious game, ossia di un gioco che spinge l’utente ad accrescere la propria cultura. Quindi non un gioco fine a se stesso.
LE PAROLE DI PATRIZIA MONTEROSSO
Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II, spiega:
“La Fondazione Federico II tiene in considerazione anche i linguaggi contemporanei per narrare Palazzo Reale come leva per suscitare curiosità conoscitiva su uno degli attrattori culturali della nostra Isola. In questo caso il videogioco diviene stimolo per approfondire la conoscenza per risolvere enigmi e per conoscere leggende e narrazioni della nostra tradizione. Il gioco elettronico non sostituisce i libri, i documentari ma contribuisce a suscitare l’interesse per la storia. L’arte e la cultura non sono confinati dentro le mura di Palazzo Reale ma si esprimono sotto forma di un’avventura coinvolgente ricca di enigmi e misteri e calata in luoghi suggestivi ricchi di storia e di bellezza”.
SICILIA ANCORA PROTAGONISTA NELLO SVILUPPO
Prosegue il momento d’oro della Sicilia in questo settore. Se Anna Belfiore – l’intreccio dei qanat è il primo titolo in realtà virtuale, ci sono altri che hanno già invaso il mercato nei mesi successivi.
Il primo è l’atteso Baldo, un gioco d’avventura ed azione che si ispira ai primi Zelda e, dal punto di vista grafico, ai lavori dello studio d’animazione giapponese Ghibli, sviluppato da Naps Team, software house di Messina, uscito poche settimane fa su Pc, via Steam, PlayStation 4, Xbox One e Switch. L’altro è Super Arcade Football, un gioco di calcio in stile retrò che si rifà ai classici quali Kick Off e Sensible Soccer, realizzato da OutOfTheBit.
Nondimeno arriverà prossimamente Batora, di Stormind Games, un gioco di ruolo e d’azione molto interessante e promettente anche a livello grafico.
ANCHE OCCULTUS RACCONTA PALERMO
Anna Belfiore – L’intreccio dei qanat è il primo videogioco in realtà virtuale made in sicily, ma c’è un altro titolo ambientato a Palermo ed è Occultus Cabala Mediterranea dello studio palermitano Sylphe Labs, diffuso da Microids anche su Steam e pubblicato per la prima volta nel 2016.
Si tratta di un’avventura punta e clicca del sottogenere hidden objects che ci riporta indietro in una Palermo reinventata (monumenti, strade e palazzi ricordano quelli reali, ricca di atmosfera ed esoterismo ma tutta in 2 dimensioni, per intenderci alla Monkey Island.