Tainted Grail: Conquest, la nostra recensione

Dopo una gustosa anteprima, torniamo a visitare l'ispirata variazione sul tema delle terre di Avalon

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Tainted Grail: Conquest è un gioco di ruolo eclettico e incredibilmente profondo, che tuttavia non disdegna l’occhiolino a un pubblico meno impegnato. Ne abbiamo parlato l’anno scorso con un’anteprima, che ne ha evidenziato le indubbie potenzialità. Dopo un periodo di accesso anticipato il titolo del team indipendente Awaken Realms è approdato in forma definitiva su Pc, via Steam e GOG.

Ma senza ulteriori indugi addentriamoci in questa recensione di Tainted Grail: Conquest. Buona lettura.

IL CANTO DEL CORVO, IL PIANTO DI UNA SIRENA

Sebbene i romanzi ambientati nelle affascinanti terre di Avalon offrano un taglio incline all’ottimismo, le vicende in essi raccontate risultano spesso drammatiche. È probabilmente questa una delle ragioni che hanno spinto Awaken Realms a proporre un gioco dove il mondo di Avalon si tinge d’oscurità. La storia di Tainted Grail: Conquest narra di terre in orvina dove il male ultimo è stato l’uomo, in tutta la sua interezza.

Avidità, lussuria e ingordigia hanno portato alla distruzione del mondo stesso, e anche dei suoi abitanti. Prima di cadere nell’abisso o gioire tra i campi elisi, veniamo però riportati in vita dalla Morte, che per suo capriccio ci trasporta in un mondo dove passato e futuro si mescolano con esiti incerti. Il nostro obiettivo è quindi capire come tutto è iniziato e soprattutto impedire un fato così funesto. La componente narrativa risulta ricca di vicende e avvincente nella progressione, pur appesantendosi nella struttura.

NON SI NASCE EROI, MA SOLO PERSONE

La creazione del personaggio (esteticamente parlando) si snoda attraverso menu semplici e non troppo particolareggiati. Evidente è invece la volontà degli sviluppatori nel proporre ampia libertà a livello gameplay, con ben nove classi giocabili molto differenti tra loro. Alcune sono strutturate con il fine ultimo di garantire una progressione omogenea e semplice, altre invece arriveranno a soddisfare i giocatori alla ricerca della profondità. Tra queste, citiamo il Pathfinder, capace di offrire danni aggiuntivi su turni consecutivi.

E l’Apostata, con misteriose carte a doppia faccia che mutano ogni volta che vengono giocate. L’offerta, molto ampia, varia anche nell’interpretazione durante le quest, mettendo in luce una profondità non scontata. Il tutto senza tuttavia rendere Tainted Grail: Conquest un gioco di ruolo astioso e duro. I combattimenti forniranno l’esperienza necessaria al passaggio di livello, che permetterà di acquisire nuove carte e abilità passive. Alcune saranno decisamente potenti.

VICOLI BUI, STRADE INCERTE

Dopo aver creato il nostro alter ego, ci stabiliremo in un villaggio dove altri sopravvissuti troveranno rifugio man mano che la storia andrà avanti. Esso fungerà anche da base per le nostre operazioni, come l’acquisizione di nuovo equipaggiamento e lo sviluppo di alcuni dialoghi. La fase intermedia riguarda invece la parte deck-building, ma ne parleremo a breve.

Nel gioco dovremo avventurarci oltre l’energia mistica che circonda i confini dell’insediamento, il Wyrdness. La traduzione letterale di questo termine sottintende difficoltà, durezza, rigidità. Elementi che si innestano bene in una componente narrativa che tra personaggi sfortunati e vicende drammatiche ci vedrà impegnati nella caccia a quattro diversi “signori”. Che per portare a termine la trama dovremo sconfiggere.

Usciti dal nostro villaggio ci imbatteremo in gruppi di nemici da combattere e punti d’interesse dove saremo chiamati a prendere decisioni. Potremo fare ritorno solamente in caso di morte, o dopo aver eliminato un boss.

UN GRIMORIO MISTERIOSO..

Venendo al sistema di combattiimento di Tainted Grail: Conquest, troviamo delle meccaniche da gioco da tavolo “tradotte” in una componente a turni con carte da sfruttare. A ogni “mano”, useremo quante più carte possibili per far breccia nelle difese nemiche. Saremo limitati solamente dall’energia attualmente in nostro possesso. I combattimenti (sia quelli casuali nella mappa che contro i boss) potranno risultare punitivi, anche se spesso gli errori partono sempre da decisioni sbagliate.

Su di noi non graverà l’alone del dubbio sulle statistiche dell’IA o di suoi eventuali tentativi di “amministrare” lo scontro. Ogni nemico affrontato mostrerà ciò che intenderà fare durante il suo turno, dando al nostro alter ago la possibilità di pianificare le proprie azioni. Ci saranno varie icone atte a mostrare azioni quali cura, attacco, evocazioni. Al passaggio del mouse sopra una creatura nemica, otterremo invece delle importanti informazioni quali una breve descrizione, abilità e tattiche standard.

Questo pone l’onere di contrastare i nemici e bilanciare la difesa come azioni prioritarie per poter vincere un combattimento. La componente difensiva ci vedrà impegnati a costruire dei veri e propri blocchi, ciascuno dei quali impedirà al nemico di ferirci. Indipendentemente dal numero di danni sortito durante l’azione offensiva. Ovviamente è bene specificare che molte azioni saranno strettamente legate alla classe scelta in fase di creazione del personaggio.

Ciò potrà cambiare anche sensibilmente l’approccio a questa interessante fase di battaglia. In caso di fallimento, la durezza del Wyrdness risulterà ben più lieve, poichè il giocatore tornerà nuovamente al villaggio. Pronto per ripartire con una nuova caccia, mantenendo però npc sbloccati, inventario ed esperienza.

NEBBIE AL CHIARO DI LUNA

A livello artistico Tainted Grail: Conquest risulta ispirato e fortemente orientato a uno stile visivo gotico. I toni “dark” infatti sono preponderanti. Fattore che potrebbe tenere lontani quei giocatori in cerca di un’esperienza meno “rigida”. Buono il design delle mappe, capaci di restituire l’idea di ambientazioni minacciose, claustrofobiche e spettrali.

Di pregio anche i nemici, con animazioni forse un po’ legnosi ma resi con un aspetto particolare e grottesco. A parafrase il tutto, possiamo definire la creatura di Awaken Realms come l’incubo in Avalon. Di particolare effetto è anche la colonna sonora, purtroppo non molto varia nella quantità di tracce ma tuttavia capace di offrire un legante a tutta la struttura ludica.

DA AVERE SENZA RISERVE

Tainted Grail: Conquest è davvero un buon prodotto, seppur con evidenze tecniche e artistiche non adatte a tutti i palati. La difficoltà e l’atmosfera sono due elementi che primeggeranno preminanti per tutti i fan dei giochi di ruolo. Specialmente coloro che apprezzano i roguelike con meccaniche da deck-builder. Per loro, il titolo di Awaken Realms è raccomandato quasi a occhi chiusi. La nutrita ma non eccessivamente “verbosa” componente narrativa, unita a meccaniche che divertiranno per un buon numero di ore, rendono il gioco un’esperienza gratificante e longeva.

Pregi

Atmosfera catturata alla perfezione. Meccaniche di gioco profonde. Ampia libertà nella personalizzazione.

Difetti

I toni "dark" potrebbero non piacere a tutti. Per sua stessa natura, il titolo diventa facilmente ripetitivo.

Voto

8