Tales of Arise, la nostra recensione Pc
La celebre serie Tales of targata Bandai Namco torna con un nuovo e avvincente capitolo; ecco come è andata
Tales of Arise è un’altra importante uscita che si aggiunge alle svariate che si sono susseguite (e in parte si susseguiranno ancora) durante questo 2021. Stiamo parlando di un nuovo capitolo originale della celebre serie Tales of, iniziata nel 1995 con Tales of Phantasia. Tolta invece la parentesi costituita da Tales of Vesperia nel 2019 (uscito in una Definitive Edition in quanto riedizione di un capitolo già uscito in passato), la storia riprende quindi da dove eravamo rimasti. Ovvero da quel Tales of Berseria rilasciato invece ben 4 anni fa, nel 2017.
Oggi siamo dunque qui a parlarvi del più recente capitolo di questa storica serie di jrpg targati Bandai Namco. Di seguito la nostra recensione della versione Pc di Tales of Arise, curata dal nostro Claudio Szatko. Vi ricordiamo che il gioco è inoltre disponibile su PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S. Buona lettura.
300 ANNI DI GUERRE E TIRANNIA
Tales of Arise è ambientato nel mondo di Dahna. Un giorno il potente esercito di Rena decide di invaderlo per saccheggiarne le risorse, mentre i suoi abitanti vengono ridotti in schiavitù. Tale fase dura da ormai 300 anni, e nel frattempo i diversi regni del pianeta sono diventati cinque. Ciascuno di essi è governato da uno dei leader di Rena, i quali competono tra loro per ottenere più potere.
La situazione nel frattempo è giunta a un punto di non ritorno. Buona parte della popolazione sarebbe pronta a morire piuttosto che continuare a vivere in schiavitù. Ma nonostante tutto vi è chi decide di opporsi ai soprusi perpetrati da Rena, e così nasce un gruppo di ribelli che cercherà di ribaltare la situazione. Tra di essi figura Alphen, un ragazzo che indossa una maschera di ferro e che non ricorda nulla del suo passato.
Noi vestiremo i suoi panni, e nel viaggio che lo porterà anche a scoprire di più su se stesso verremo accompagnati da Shionne. Una ragazza originaria proprio di Rena, ma che per ragioni che arriveremo a conoscere decide di ribellarsi contro la sua patria. Nel corso del gioco altri personaggi si uniranno al nostro gruppo, ognuno con i propri obiettivi.
La trama ci catturerà lungo il suo intero corso, mantenendo costante l’interesse a scoprire sempre più sul magico e vibrante mondo di Dahna. Un pianeta reso ancora più stupefacente dall’utilizzo dell’Atmospheric Shader, che fonde l’estetica tipica dei titoli “anime” con bellissimi paesaggi che sembrano disegnati con degli acquerelli. Il tutto farà sfondo alle svariate tematiche alla base degli eventi della storia, come l’odio, la schiavitù e la salvezza dei bisognosi.
UN RITMO ANIMATO
Se dovessimo evidenziare una prima, lieve criticità, diremmo che lo spostamento attraverso la mappa è fin troppo lineare. Durante il passaggio attraverso gli scenari spesso ci limiteremo ad andare dal punto A al punto B, senza traccia di punto d’interesse o aree segrete che nascondono oggetti. Ciò nonostante il ritmo durante la progressione in Tales of Arise viene gestito molto bene.
Esplorazione, combattimento e storia (attraverso cutscene, dialoghi ecc) sono ben equilibrati, senza nessuno che va a predominare sugli altri. Inoltre molte cutscene, alla pari dell’intro del gioco, ci hanno piacevolmente colpito a tal punto da farci desiderare un anime dedicato.
Proprio come accaduto recentemente con Scarlet Nexus, sul quale è stata prodotta una serie animata ufficiale. In ogni caso tali fantastici “spezzoni” potremo riguardarli a piacimento da uno dei tanti campi situati nel mondo di gioco, dove potremo altresì recuperare le forze perdute. Il doppiaggio è disponibile in inglese e giapponese.
Noi abbiamo ovviamente optato per quest’ultimo. Esso si è rivelato molto efficace nel trasmettere, attraverso i doppiatori, tutti i momenti di gioia, tristezza, rabbia ecc dei vari personaggi. Gli ottimi sottotitoli in italiano ci hanno infine permesso di seguire il tutto senza alcuna difficoltà.
UN’IA CHE SI FA RISPETTARE
Dal punto di vista del gameplay Tales of Arise fa compiere alla serie un deciso balzo qualitativo. Abbiamo infatti un eccellente cocktail fatto di colpi d’arma, magie, abilità speciali e altro ancora. Le battaglie saranno in tempo reale, frenetiche e avvincenti, e avranno inizio una volta entrati in “contatto” con un nemico durante l’esplorazione.
Generalmente avremo il controllo diretto su Alphen, ma in qualsiasi momento potremo mettere in pausa l’azione e selezionare sia il nemico da attaccare che un altro dei nostri compagni. Del quale controlleremo poi i movimenti al posto dell’IA, che viceversa subentrerà sul personaggio da noi “lasciato scoperto”. Se non altro non dovremo preoccuparci circa le sorti dei nostri alleati.
Essi infatti non saranno dei semplici “pupazzi”. Oltre a difendersi perfettamente venderanno cara la pelle contro i nemici, senza dimenticare di schivare quando possibile. Inoltre avremo la possibilità di configurare il loro “approccio” agli scontri, se più offensivo o difensivo, o qualcosa di più specifico. I compagni manovrati dall’IA potranno infine contare su un vantaggio non da poco, che i fan del franchise certamente ricorderanno.
Stiamo parlando dei set di arti, ovvero le abilità speciali di ciascuno degli eroi. Con noi ne potremo portare sei alla volta, assegnandone tre da usare a terra e tre “in aria”. Ciascuna di esse consumerà una certa quantità di punti energia, i quali si ricaricheranno in autonomia. Le suddette arti copriranno una buona gamma di elementi, e colpiranno gli avversari in modi diversi.
L’IMPORTANZA DI UN BUON APPROCCIO
L’IA di buon livello presente in Tales of Arise non “varrà” solo per i nostri alleati. Anche le creature che affronteremo non andranno prese alla leggera. Ci faranno mangiare la polvere se saremo troppo negligenti o se attaccheremo senza un minimo di strategia. In combattimento non dovremo esitare a far ricorso alle schivate e ai contrattacchi, specialmente contro i boss finali e in generale i nemici di grossa taglia.
Le basi potranno essere imparate durante i primi scontri, dove per forza di cose avremo pochissime arti e attacchi speciali. Proseguendo nella storia e salendo di livello invece sarà possibile sbloccare nuovo equipaggiamento e nuove funzioni. Tra di esse figura la capacità di eseguire degli attacchi “caricati”, e delle combo in cui una coppia di personaggi si unirà in una strabiliante sequenza di attacco.
A livello di difficoltà ci siamo cimentati con quella più difficile, spinti dai bonus aggiuntivi rilasciati a fine battaglia. Una scelta del genere può rivelarsi rischiosa, soprattutto a inizio gioco (visto che si potrà andare K.O con un paio di colpi); tuttavia la crescita dei personaggi sarà veramente rigogliosa. In alternativa gli appassionati potranno optare per la difficoltà facile, utile per godersi appieno la storia senza dare troppo peso agli scontri.
RICETTE VINCENTI
La relazione tra i vari personaggi è un altro importante aspetto su cui Tales of Arise pone particolare enfasi. Soprattutto nella collaborazione (e contemporaneamente nell’attrito) che ci sarà tra Alphen e Shionne, due personaggi con origini e ideali ben differenti. Tuttavia il loro legame avrà modo di rafforzarsi nel corso del viaggio, come quello con il resto dei protagonisti.
Un marchio di fabbrica del franchise è dato proprio nei dialoghi tra i personaggi durante il proseguimento della trama. Nei capitolo precedenti venivano mostrate delle semplici righe di testo con le immagini dei volti dei personaggi. Adesso invece avremo modo di vedere una sorta di vignette animate, che ci permetteranno di apprezzare molto meglio le reazioni e in generale i comportamenti dei vari interlocutori.
La possibilità di interagire con i nostri alleati sarà un punto chiave, poichè prima di andare “a far riposare” il nostro personaggio potremo scegliere qualcuno con cui avere un dialogo. Il tutto allo scopo di approfondire il legame con l’interessato. Certo non saranno sempre rose e fiori: pensiamo infatti ai diverbi che ci saranno proprio tra Alphen e Shionne. Tuttavia ne varrà sempre la pena.
Oltre a riposare e chiaccherare, negli accampamenti sarà possibile mettere alla prova le abilità culinarie dei personaggi. Nel corso del tempo impareremo delle ricette che ci permetteranno di realizzare molte pietanze utili, aventi diversi effetti bonus. E’ interessante notare che ciascun personaggio avrà le proprie “specialità”. Proprio come in combattimento, dove le abilità potranno essere potenziate (nell’apposito “skill tree”) tramite i punti di battaglia guadagnati in seguito ai combattimenti.
UN AUTENTICO GIOIELLO
Lungo il nostro cammino incontreremo diversi cittadini che chiederanno il nostro aiuto per delle missioni secondarie. Esse consisteranno prevalentemente nell’eliminazione di certe tipologie di nemici o della raccolta di particolari oggetti. Non una grande varietà dunque; tuttavia le ricompense varranno sempre lo sforzo, e ci permetteranno di migliorarci in vista del completamento degli obiettivi principali della storia.
A livello grafico Tales of Arise risulta un prodotto magistrale frutto dell’utilizzo dell’Unreal Engine 4. L’introduzione del già citato Atmospheric Shader ha contribuito sensibilmente a rendere il tutto molto più bello e accattivante. Durante la nostra prova in 1080p con le impostazioni settate al massimo abbiamo inoltre potuto constatare una grande cura per i dettagli da parte di Bandai Namco.
Un gran bel figurone fa anche la colonna sonora, composta dal maestro Motoi Sakuraba, che si occupa del franchise fin da Tales of Phantasia. Grande lavoro, infine, è stato svolto anche sul fronte dell’ottimizzazione. Il framerate è risultato assai solido in ogni circostanza.
DA AVERE ASSOLUTAMENTE
Tales of Arise ci ha sinceramente e piacevolmente appassionati. Se dovessimo pensare a un (video)gioco di ruolo ideale, lo immagineremmo proprio così. Mondi e storie fantastiche, personaggi complessi e ben strutturati con le loro relazioni interpersonali e tanti altri aspetti che, miscelati, producono qualcosa di unico e irripetibile. Il nuovo capito della serie targata Bandai Namco è uno di quei titoli capaci di mantenere alto l’interesse anche dopo 100 ore di gioco, tra un combattimento e un dialogo. Impossibile da parte nostra non considerarlo quantomeno come uno dei candidati ai GOTY di quest’anno.
Pregi
Una storia epica e appassionante che tiene incollati dall'inizio alla fine, con diverse e importanti tematiche alla base. Il gameplay relativo al combattimento è così approfondito e divertente che sarà difficile stancarsi presto di esso. I paesaggi appaiono come delle vere e proprie opere d'arte; per quanto i modelli dei personaggi ecc non siano da meno. Pregevole colonna sonora, curata come da tradizione da Motoi Sakuraba.
Difetti
Gli incarichi secondari mancano di originalità, risultando quasi sempre ripetitivi. L'esplorazione appare fin troppo lineare, senza alcuno stimolo al di fuori delle battaglie.
Voto
9,5