Humankind, la nostra recensione
Ripercorriamo la storia dell'umanità, dall'era neolitica alla conquista della luna, con la creatura di Amplitude Studios
Annunciato per la prima volta due anni fa, Humankind è l’ambizioso e più recente progetto di Amplitude Studios. Una software house francese fondata nel 2011 da ex-impiegati della Ubisoft, che negli anni si sono fatti conoscere principalmente grazie a titoli come Endless Space ed Endless Legend. Tutti strategici di ottima fattura. Ma ora il team con base a Parigi ha deciso di alzare l’asticella, andando sostanzialmente a proporre un’alternativa all’intramontabile saga di Civilization.
L’intenzione è quella di “modernizzare” la formula dello strategico 4X, rendendo i giocatori delle vere e proprie divinità in grado di determinare il futuro dell’umanità intera. Questo eseguendo tutti i tipi immaginibili di imprese belliche, commerciali e scientifiche per accrescere la fama, ritagliandosi un posto nei libri di storia. Ma passiamo ora alla nostra recensione della versione Pc di Humankind, curata dal nostro Claudio Szatko. Vi ricordiamo che il titolo è disponibile anche su Stadia. Buona lettura.
UN POPOLO MUTEVOLE
Il meccanismo alla base di Humakind è piuttosto semplice. Inizieremo una partita nei panni di una piccola tribù, con la quale dovremo esplorare i territori limitrofi nella cornice di un mondo generato casualmente. Una volta cacciato qualche animale e raccolto abbastanza risorse potremo scegliere la nostra prima civiltà. Ognuna di esse ha le sue specialità.
C’è chi si focalizza sulla scienza, chi sul commercio, chi sull’espansione del territorio e così via. Una volta fatta la nostra scelta otterremo diversi obiettivi da raggiungere sulla base delle specialità della civiltà in questione. E dopo aver conquistato una serie di stelle (elargite sulla base di obiettivi raggiunti) avremo la possibilità di avanzare di epoca…
… Il tutto con la facoltà di scegliere una civiltà completamente diversa dalla prima. Di fatto sarà possibile “adattare” di volta in volta la scelta della civiltà sulla base delle esigenze del momento. L’obiettivo tanto sarà sempre il medesimo: far sì che il nostro villaggio diventi quello maggiormente ricordato nella storia dell’umanità. Per esempio potremo iniziare una partita con una civiltà focalizzata sull’espansione.
E dopo aver accumulato un buon numero di risorse da sfruttare o da vendere, passare di epoca scegliendo una civiltà focalizzata sul commercio. Compiere questo genere di scelte strategiche costituità la strada per la vittoria, determinata appunto dal giocatore che avrà ottenuto la maggior quantità di “fama” (completando una serie di pietre miliari nel corso della storia).
GUERRA, DIPLOMAZIA E COMMERCIO
Come abbiamo detto, in Humankind dovremo avanzare attraverso le diverse epoche realizzando una serie di obiettivi che varieranno a seconda della civiltà che sceglieremo in un dato momento. Nel frattempo però dovremo anche gestire i vari tipi di risorse per far crescere il nostro popolo. Il tutto mantenendolo unito e commerciando o combattendo con i rivali che accompagneranno questo viaggio nell’umanità attraverso la storia.
L’equilibrio tra gestione delle risorse e azione è piuttosto buono. Nel caso in cui non dovessimo avere un “profilo” molto bellicoso gli avversari tenderanno a lasciarci abbastanza tranquilli. Giocando invece in maniera aggressiva, alla conquista di territori (che possono essere oggetto d’interesse di altri popoli), attireremo inevitabilmente attenzioni più e meno indesiderate.
A seconda del nostro approccio alla partita, naturalmente cambieranno anche le strategie da adottare. Puntando su un profilo “pacifista”, diventerà fondamentale mantenere buone relazioni con gli altri popoli. Questo sarà possibile offrendo patti commerciali e aprendo le frontiere. Entrambe azioni che alla lunga potrebbero permetterci di diventare quantomeno il popolo più ricco della storia dell’umanità. Da questo punto di vista nel gameplay non troviamo eccessive sorprese nel genere degli strategici 4X.
La più grande novità è data dalla possibilità di scegliere i “pilastri culturali” del nostro popolo. I quali dovranno essere adattati man mano, a seconda della loro evoluzione e modernizzazione attraverso le varie epoche. Dovremo scegliere quali leggi applicare, se liberalizzare le imprese chiave della nazione, se concedere la libertà religiosa e così via. C’è da dire che in generale la fede, la religione e la cultura hanno un impatto decisamente basso nel corso di una partita. Una civiltà focalizzata sulla diffusione della sua religione (o magari cultura) o in generale un maggior peso a questi fattori sarebbe una notevole aggiunta a Humankind.
ALCUNE EVIDENTI MANCANZE
Un altro pilastro del gameplay è dato dalla gestione delle grandi città. Oltre a stabilire la base del nostro popolo, in esse potremo costruire quartieri o in generale aree dedicate alle coltivazioni, alle imprese, al commercio o alle aerti. Bisognerà accertarsi che ogni città abbia abbastanza cibo per i suoi abitanti. Così come un buon grado di soddisfazione, pena l’insorgere di rivolte che potrebbero inibire la crescita della nostra civiltà.
Le città saranno le fondamenta fisiche del popolo, poichè senza i loro quartieri commerciali, banche, coltivazioni ecc non potremo svolgere gli obiettivi necessari a compiere il passaggio tra le epoche. Senza contare la funzione di reclutamento di unità da esplorazione e da guerra. Altro aspetto che a seconda dei casi potrà diventare assai importante per la nostra missione.
A livello tecnico Humankind presenta un buon livello sia di grafica che di sonoro. I problemi principali legati al lavoro di Amplitude Studios infatti li troviamo altrove. Dall’intelligenza artificiale un po’ deficitaria delle popolazioni nemiche a un’interfaccia che certamente sarebbe potuta essere un po’ più intuitiva. Inoltre abbiamo riscontrato un’evidenza limite sul fronte dei contenuti.
Vi è infatti una sola modalità “sandbox” per far crescere a nostro piacimento un popolo (sia affrontando l’IA che dei giocatori online). Per quanto ciascuna partita possa diventare molto diversa dalle precedenti, non c’è dubbio che delle modalità alternative avrebbero esteso ulteriormente la seppur buona longevità del titolo. Segnaliamo infine che per quanto il gioco tenda a girare fluidamente e senza intoppi, i tempi di caricamento sono piuttosto lunghi anche su SSD.
DA AVERE SENZA RISERVE
Humankind è un ottimo strategico che delizierà i fan del genere con diversi ottimi spunti. Non c’è dubbio che un po’ di concorrenza a un pilastro degli strategici 4X come la saga di Civilization sia cosa buona e giusta. In tal senso Amplitude Studios è sicuramente sulla buona strada, ma vi sono altrettanto sicuramente alcune criticità relative soprattutto al game design da sistemare. Magari anche tramite aggiornamenti futuri. E’ tempo di ritagliarsi un posto nella storia.
Pregi
Un approccio originale al genere degli strategici 4X. Le partite sono imprevedibili e richiederanno un grande spirito di adattamento strategico da parte del giocatore. Buon equilibrio tra gli aspetti bellici ed economici da gestire.
Difetti
L'interfaccia può essere un po' difficile da comprendere. Le meccaniche di fede/religione e cultura non hanno quasi alcun impatto sul gameplay. Mancanza di modalità alternative. Caricamenti un po' troppo lunghi.
Voto
8