King’s Bounty II, recensione Pc

1C Entertainment porta alla serie una decisa ventata di novità; vediamo quante di queste sono riuscite

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King’s Bounty II è il sequel diretto del primo capitolo originale, lanciato nell’ormai lontano 1990. 18 anni dopo venne invece rilasciato King’s Bounty: The Legend, il primo di una piccola serie di spin-off. Ma ora vediamo di fare un breve riassiunto per coloro che non dovessero avere familiarità con il franchise.

L’idea alla base della serie è quella di proporre un’interessante combinazione tra il gioco di ruolo e la strategia a turni. I giocatori controllano un eroe scelto all’interno di un mondo fantasy, il quale trascina con sé in battaglia soldati e creature d’ogni tipo. Nella fattispecie l’eroe lascia che l’esercito combatta al posto suo, con nuove truppe che possono essere poi reclutate nelle città e nei paesi del mondo.

Andiamo ora a scoprire le novità e in generale le caratteristiche di King’s Bounty II, il tutto in questa recensione della versione Pc curata dal nostro Claudio Szatko. Ricordiamo che il titolo, sviluppato e pubblicato da 1C Entertainment, è altresì disponibile su PS4, Xbox One e Switch. Buona lettura.

UN NUOVO PUNTO DI VISTA

La storia di King’s Bounty II racconta del Blight, una corruzione incessante che minaccia di inghiottire la terra di Nostria. Essa porta con sé gli Hallowed, inquietanti mostri che possono corrompere ogni sorta di creatura. Nel corso di una cerimonia un profeta noto come Scryer scioccherà la folla con una rivelazione. Il giocatore, nei panni dell’eroe protagonista, è l’unico che potrà salvare Nostria.

Tutti rimangono sconvolti, e noi verremo gettati in prigione. La campagna di gioco inizia, propriamente, sei mesi dopo la rivelazione di tale profezia. Dopo essere stati rilasciati di prigione, dovremo tornare nella capitale di Marcella per scoprire cosa sta succedendo. Cospirazioni e presagi di sventura si annidano dietro ogni angolo. Starà a noi scavare più a fondo per arrivare a conoscere la verità riguardo tutte queste minacce.

La partita inizierà ufficialmente dopo che avremo scelto uno dei tre eroi protagonisti, ciascuno appartenente a una classe specifica: Aivar il guerriero, Katharine la maga ed Elisa la paladina. Ognuno di loro avrà inizialmente i propri ideali, ma a seconda delle nostre scelte essi potranno essere irrimediabilmente modificati.

Mentre i titoli precedenti erano realizzati su una base bidimensionale con visuale isometrica (al netto del motore di gioco tridimensionale), King’s Bounty II opta per un approccio differente. La prospettiva durante il free-roaming infatti è in terza persona, nella cornice di vero e proprio open world. Il combattimento invece è a turni con visuale dall’alto, come da tradizione.

UN RITMO MENO INCALZANTE

L’esplorazione del mondo di gioco avviene in tempo reale, con tesori e missioni che potranno essere raccolte all’interno di mappe abbastanza lineari, ma comunque aventi percorsi nascosti. A prima vista, sembrerà quasi di trovarsi all’interno di un titolo della serie Gothic. Questo nuovo approccio porta con sé i suoi alti e i suoi bassi. Da un lato le città e i paesi sono ora vivaci e pieni di vita come non mai, al pari dei loro inquilini.

Dall’altro però la progressione nel gioco appare sensibilmente più lenta. Avremo infatti un gran numero di dialoghi e cutscene che spezzeranno il ritmo. La ricerca dei tesori in giro per le mappe inoltre è abbastanza inutile, visto che nelle casse e nei barili troveremo quasi sempre dell’equipaggiamento spazzatura, buono solo per essere venduto ai mercanti. Denaro, incantesimi e buoni equipaggiamenti saranno difficili da trovare.

Ciò detto, il frutto del lavoro di 1C Entertainment riesce a divertire piuttosto bene. Come abbiamo anticipato pocanzi, le battaglie sono sempre a turni e si svolgono similmente a quanto visto nel primo capitolo. Esse non saranno “casuali”, ma invece risulteranno collocate sulla mappa: noi potremo decidere se e quando prendervi parte. Qualora uno scontro dovesse rivelarsi troppo difficile, avremo la possibilità di ritirarci e prepararci da capo.

Le battaglie in sé sono davvero ottime. I soldati possiedono delle abilità speciali, che a seconda della loro durata potranno essere usate una o due volte durante lo scontro. Anche gli incantesimi e le abilità degli eroi potranno essere usati una volta per turno. in generale abbiamo davvero apprezzato il fatto che strutturalmente le battaglie siano rimaste quasi del tutto invariate rispetto ai titoli precedenti del franchise.

UNA PUNITIVITÀ INASPETTATA

Tendenzialmente le battaglie in King’s Bounty II risultano diminuite di numero, ma aumentate in termini di difficoltà. La ritirata sarà un’opzione caldamente consigliata anche nelle prime ore di gioco, poichè orde di mostri potranno schiacciare in un istante l’eroe ignaro dell’entità della minaccia del momento.

C’è però un particolare di fondo abbastanza rilevante dietro tutto questo. Qualora dovessimo essere sconfitti in battaglia, il nostro eroe sopravvissuto dovrà raccogliere un nuovo esercito per combattere. Ma nel caso in cui avessimo terminato il denaro e completato le missioni attualmente disponibili, sarà sostanzialmente game over. Non saremo più in grado di proseguire.

Perciò, a patto di averne uno, l’unica scelta percorribile sarà quella di ricaricare un salvataggio precedente. Altrimenti ci ritroveremo costretti a ricominciare la partita dall’inizio, come è capitato a noi. La “squadra” era troppo debole per affrontare le battaglie che in quel momento bloccavano i nuovi percorsi da esplorare.

I soldi invece erano terminati senza possibilità di guadagnarne ulteriormente. Per quanto i giocatori più hardcore potrebbero finire con l’apprezzare tale feature (che rende il gioco un po’ “spietato” e punitivo), pensiamo che la possibilità di rimanere bloccati rappresenti un grosso limite.

PROBABILI LIMITI STRUTTURALI

Parlando invece dell’albero dei talenti del personaggio, esso sarà direttamente legato ai nostri ideali (Ordine contro Anarchia e Astuzia contro Potenza). Per esempio potremo denunciare un criminale al capo delle guardie (Ordine) o fare un accordo con il suddetto brigante (Anarchia).

In altri casi ancora sarà possibile attaccare immediatamente un castello con il nostro esercito (Potenza) oppure risolvere un puzzle magico per ottenere aiuti aggiuntivi (Astuzia). Le decisioni prese aggiungeranno “punti” a quel particolare ideale. In questo modo col tempo sarà possibile sbloccare sempre più talenti di quel ramo specifico.

Alcune missioni infine possono presentare conseguenze “a lungo termine”, il che ci darà l’effettiva sensazione che le nostre decisioni sono in grado di plasmare il mondo di gioco, che non è male. Questo nuovo punto d’incontro tra gdr a turni e open world presenta in King’s Bounty II alcuni limiti tecnici.

Graficamente il titolo risulta apprezzabile se spinto ai limiti massimi, ma complessivamente perde il confronto con la maggior parte dei colleghi più recenti. La sostanziale assenza di animazioni facciali degne di nota e una qualità di doppiaggio piuttosto discutibile fanno inoltre pensare che il budget dietro allo sviluppo del gioco non fosse proprio così abbondante.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

King’s Bounty II è un titolo ambivalente.Oltre a costituire un sequel diretto del primo capitolo rilasciato oltre 31 anni rimane da una parte fedele alla “tradizione”, offrendo un gameplay ad alto tasso di strategia. Dall’altra invece prova a portare una boccata d’aria fresca, trasformando Nostria in un mondo open world. Dove tuttavia la novella natura free-roaming risulta nondimeno rallentata da alcune scelte di design poco felici, come la distanza dai punti di interesse e la sostanziale lentezza negli spostamenti. Ciò detto il titolo di 1C Entertainment rimane consigliato a tutti gli appassionati del genere. Alcuni dei quali potrebbero considerare la malcelata punitività come un punto a favore.

Pregi

Battaglie coinvolgenti grazie al collaudato mix fra strategia a turni e gestione delle risorse. Tante unità da comprare e schierare sul campo. Graficamente accettabile...

Difetti

... Ma nulla che faccia gridare al miracolo rispetto ai concorrenti diretti. Mappe un po' troppo lineari, che con l'assenza di battaglie casuali e la lentezza negli spostamenti renderanno il tutto ripetitivo piuttosto alla svelta. Difficoltà non di rado eccessiva e nessun modo di "ripartire" in presenza di determinate condizioni.

Voto

7