Hell Architect, la nostra recensione
L'inferno non è mai stato così irresistibilmente grazioso; scopriamo le torture che Woodland Games ha tenuto in serbo per noi
Costruire e gestire il proprio inferno personale, con tanto di gironi. Questo è Hell Architect, un gestionale in due dimensioni sviluppato da Woodland Games, uno studio indipendente con base in Polonia. Il gioco metterà i giocatori nei panni di un nuovo supervisore “infernale”, che dovrà massimizzare il rendimento dei “peccatori”.
Senza perderci troppo in chiacchere andiamo subito alla nostra recensione di Hell Architect, curata dal nostro Claudio Szatko. Ricordiamo che il titolo, distribuito da Leonardo Interactive, è disponibile solo su Pc, via Steam. Buona lettura.
CERCASI IMPIEGO ALL’INFERNO
In Hell Architect impersoneremo un piccolo “architetto” dell’inferno, che dovrà compiere un’autentica ascesa sociale durante l’esecuzione dei suoi compiti. Partendo dalla condizione di schiavo-stagista, dovremo guadagnarci la fiducia del re degl inferi, che ci affiderà la (ri)costruzione del suo regno. La progressione nella campagna di gioco avviene attraverso sette scenari diversi; dieci se includiamo i tre livelli tutorial.
Essi, divisi in base, intermedio e avanzato, saranno molto esaurienti ed effettivamente capaci di insegnarci tutto ciò che serve per diventare degli architetti provetti. Una dote che potremo sfoderare anche in una modalità sandbox separata dalla campagna, dove saremo liberi di dare sfogo alla nostra vena creativa (oppure sadica).
TORTURA E LAVORO
Il principale punto di forza della creatura di Woodland Games non è solo la peculiare grafica, ma il suo stimolante gameplay. Possiamo dire che quest’ultimo è diviso in tre “tronconi” principali: i peccatori, i materiali e la costruzione. I peccatori sono i piccoli lavoratori che ci verranno forniti per svolgere le varie mansioni nel nostro inferno personale. In ciascun livello inizieremo con circa quattro di loro.
A intervalli regolari ce ne verranno forniti di nuovi, e a tutti potremo dare ordini. Estrarre materiale, preparare cibo e acqua, lavorare alla costruzione di qualche struttura. Ma essi potranno anche essere torturati e uccisi al fine di ottenere alcuni materiali. Come abbiamo recentemente visto in Starmancer, anche qui i lavoratori possiedono degli attributi che ci indicheranno le loro specialità in termini di mansioni.
Tra i nosti subordinati potranno persino essercene di “leggendari”, con bonus extra che ci torneranno molto utili. Per quanto concerne invece i materiali da costruzione, abbiamo principalmente metallo, terra e carbone. Sarà possibile ottenerli con l’estrazione mineraria di base, ma non mancheranno anche materiali più rari quali cristalli verdi e blu. Questi ultimi ci aiuteranno a sviluppare ricerche per la costruzione di strutture più sofisticate ed efficienti. Non dimentichiamoci poi dei materiali prodotti dalle torture e uccisioni: la sofferenza e l’essenza.
Mentre la prima si ottiene semplicemente torturando i peccatori, la seconda richiede allo stesso modo di torturarli, ma in un luogo specifico. Parliamo del pozzo più profondo dell’inferno, dove il nostro subordinato poi non potrà più servirci in quanto “perso” per l’eternità. La costruzione di strutture sempre migliori, la produzione progressivamente maggiore di materiali ecc saranno il principale motore di Hell Architect. Passeremo da progetti di base a quelli più complessi, che ci permetteranno di realizzare strutture non solo molto efficaci, ma anche creative e divertenti.
URLA E SOFFERENZE PER TUTTI
Abbiamo già accennato alla caratteristica e graziosa grafica di Hell Architect, che ricorda da vicino quella di Terraria. A fronte dell’assenza di una vera e propria colonna sonora troviamo viceversa un buon doppiaggio (in inglese), che ci aiuterà a immergerci in questo contesto infernale. Purtroppo e in parte, letteralmente. Quella di Woodland Games è infatti un’esperienza tutt’altro che esente dai difetti.
Innanzitutto abbiamo riscontrato diversi bug, a partire da alcune imprecisioni negli obiettivi. Durante la modalità storia ci è capitato di completarne uno, senza però che ci fosse effettivamente “segnato” come completato. O ancor più grave, il fatto che i peccatori, a volte, potranno bloccarsi senza ragione apparente pur avendo un compito assegnato.
Finchè saranno in pochi risulterà abbastanza semplice monitorare il loro effettivo rendimento. Ma una volta espanso il nostro inferno personale, diventerà sempre più difficile accorgersi di eventuali e immotivate interruzioni di lavoro. Questo potrebbe causare non poca frustrazione. Molto positiva invece la presenza di diverse lingue, tra cui l’italiano.
La traduzione tuttavia risulta complessivamente da dimenticare. Infatti avremo casi dove sarà effettivamente mancante (e quindi visualizzeremo l’inglese originale), mentre altre volte ci imbatteremo in traduzioni erronee, che renderanno difficoltosa la comprensione del testo. Perciò, in attesa di un’eventuale patch, vi invitiamo a giocare il titolo in lingua inglese.
POTREBBE DARE SODDISFAZIONI
Nonostante il non trascurabile potenziale, alla fine dei giochi Hell Architect risulta un gestionale valido e grazioso, ma senza grossi spunti. Per gli amanti del genere in cerca di relax tra una tortura e l’altra (e dunque poco inclini a livelli di sfida particolarmente ostici) può sicuramente costituire un’ottima scelta. Per tutti gli altri ci vediamo purtroppo costretti a consigliare altri colleghi più rifiniti e complessi. Fermo restando che anche un concept semplice come quello offerto da Woodland Games può essere “infernalmente” piacevole.
Pregi
Gameplay semplice ma stimolante. Uno stile grafico peculiare che contribuisce a rendere ancora più grazioso l'inferno e tutto ciò che contiene. Buona varietà di strutture dedicate alla tortura dei peccatori.
Difetti
... Ma sostanziale assenza di una colonna sonora. Alcuni bug fastidiosi potrebbero minare il divertimento. Traduzione italiana poco curata.
Voto
6,5