Quando venne annunciato per la prima volta, Red Solstice 2: Survivors portò con sé una promessa, da parte degli sviluppatori di Ironward. Migliorare ed espandere quanto visto nel primo capitolo, conosciuto come The Red Solstice. Un progetto nato nel 2014 con Kickstarter, e reso concreto l’anno dopo. Questa volta invece lo studio indipendente croato ha lavorato con il supporto di 505 Games, che ha altresì funto da editore.
E oggi siamo qui a parlarvene in questa recensione, dove Red Solstice 2: Survivors è disponibile, ricordiamo, per la sola piattaforma Pc. Buona visione.
TRA SOGNI E INCUBI
Ogni volta che cala la notte, si vede una luce intensa nel cielo di Marte. Non è una stella. E’ un pianeta e una volta era la nostra casa. Due secoli fa la Terra è stata devastate dai mutanti. Da sempre il nostro sogno è riprenderci il pianeta. Un sogno che si è trasformato in un incubo…
Anche senza essere passati dal primo capitolo, avviando la campagna di Red Solstice 2: Survivors è già possibile farsi un’idea del contesto con le poche righe introduttive. Il gioco si svolge infatti più di 100 anni dopo il disastro avvenuto sul pianeta Terra. Con gli umani che nel frattempo hanno provato a colonizzare il celebre pianeta rosso, scoprendo però di non essere poi così graditi dai nativi, i feroci mutanti STROL.
Ed è qui che entriamo in gioco noi, nei panni di un Executor. Risvegliato per essere posto alla guida della Cellula, una task force segreta che ha come scopo l’atto di fronteggiare e annichilire “l’infestazione” a opera dei mutanti. Un contesto sci-fi non particolarmente originale, ma che comunque serve da sfondo all’azione vera e propria.
Il tutto all’interno di un titolo che all’apparenza (in primis la visuale) appare come un twin stick shooter, ma che nella fattispecie si configura come uno strategico/tattico in tempo reale. Con la possibilità tuttavia di usufruire di una feature richiesta a gran voce dalla community in quanto mancante nel primo capitolo, cioè la cosiddetta “pausa tattica”. Ci saranno momenti dove avremo decisamente bisogno di un po’ di respiro.
TANTE ARMI E ALIENI…
Red Solstice 2: Survivors si dispiega principalmente attraverso la modalità Campagna. Essa si compone di una serie di articolate missioni atte a garantire la nostra sopravvivenza su Marte. Per farlo dovremo dividerci principalmente tra la ricerca e il reclutamento di superstiti e l’accumulo di risorse. A precedere la discesa in campo vi è però un’accurata fase strategica, che ad alcuni ricorderà quanto visto nella celebre serie di X-COM.
Attraverso un’interfaccia “planetaria” potremo decidere come impiegare il tempo, spostandoci e scannerizzando punti specifici del pianeta rosso. Nel contempo sarà possibile utilizzare le risorse faticosamente guadagnate per migliorare diverse funzioni della nostra “nave madre”, che funge da colonia umana semovente”. Un quartier generale dove investire in potenziamenti inerenti la logistica, le comunicazioni e chiaramente gli armamenti.
Una volta stabilita la meta e la missione, passeremo alla squadra vera e propria, la Cellula. Man mano che avanzeremo nella Campagna potremo sbloccare e quindi avere a disposizione fino a 6 classi. Mentre il team da mandare in campo potrà arrivare fino a 8 elementi, di cui uno controllato da noi e gli altri dall’IA. Ricercando nuove tecnologie avremo invece armi sempre più potenti da poter assegnare, assieme a varie abilità e potenziamenti. L’unico fattore strategico di cui tener conto sarà il “limite d’energia” di ciascun combattente, che impedirà di aggiungere abilità su abilità a sproposito.
Per quanto concerne il gameplay vero e proprio, come abbiamo anticipato i comandi saranno in tutto e per tutto quelli di un rts. Il nostro Executor sarà controllato direttamente col nostro mouse, mentre ai nostri colleghi potremo impartire alcuni ordini di base. Che sia di seguirci, di rimanere fermi in un punto o di spostarsi in un punto preciso. Gli STROL da abbattere saranno spesso tantissimi, e sfruttare tutte le coperture e in generale ciò che gli ambienti hanno da offrire sarà determinante.
… MA ANCHE ALTRETTANTI PROBLEMI
Al netto dell’indubbio valore del gameplay, ben strutturato e congegnato, Red Solstice 2: Survivors espone tuttavia il fianco a diverse problematiche. Alcune delle quali figlie, probabilmente, di una release troppo prematura da parte di Ironward. Ciò che è emersa fin da subito è la consistente presenza di bug, legati sia ai soldati controllati dall’IA che alla saltuaria scomparsa di icone di missione et similia. Persino il tutorial, che dovrebbe rappresentare una certezza, ha presentato un problema persistente.
In sostanza il gioco crashava ripetutamente (e inspiegabilmente) a un punto specifico del tutorial. Alchè a un certo punto siamo stati costretti a bypassarlo, con la consapevolezza di non averci tuttavia perso granchè. Dopotutto, come abbiamo detto pocanzi, esso è fin troppo avaro di informazioni. Soprattutto quelle relative agli elementi di gioco più avanzati e complessi, quale la fase di gestione strategica della mappa prima dell’entrata in azione vera e propria.
Sul fronte grafico il gioco è ben lungi dal brillare di luce propria. Potremmo definirlo come un comparto senza infamia e senza lode, se non fosse per il fatto che gli ambienti soffrono di un pesante riciclo di assets. Questo riguarda soprattutto la modalità Schermaglia e in generale il multigiocatore. I quali mostrano di non poter contare sulla variazione di location (quantomeno ben ispirate) che invece avremo nel corso della Campagna.
A livello audio ci troveremo dinanzi ad alcuni brani ispirati, ma niente di più. Mentre a far storcere il naso saranno principalmente i cali di framerate, totalmente casuali e impossibili da prevedere. Le patch che ci sono state finora ancora non hanno finito, tra le altre cose, di ottimizzare al meglio il titolo. Di lavoro e aggiustamenti ce ne sono ancora diversi da fare, ma di base non c’è dubbio sul fatto che ci troviamo di fronte a un titolo valido. Almeno concettualmente.
POTREBBE DARE SODDISFAZIONI
Red Solstice 2: Survivors vende cara la pelle sul fronte tattico e strategico, regalando soddisfazioni tangibili a tutti gli amanti del genere. E’ inoltre piuttosto palese l’ispirazione a un pilastro come X-COM da parte di Ironward, che ci regala diversi elementi interessanti. Come per esempio il fatto di poter “catturare” degli esemplari di mutanti STROL al fine di studiarli. Una crescita rispetto al capitolo precedente c’è sicuramente stata, tanto sul fronte del gameplay quanto su quello “narrativo”. Il quale tuttavia continua deliberatamente a svolgere un ruolo da comprimario nell’economia complessiva di questo strategico/tattico in tempo reale. Un titolo invero falcidiato da bug e problemi sia tecnici che di design, che gli sviluppatori croati avrebbero probabilmente potuto tamponare con una release un po’ più tardiva. Il tempo è tiranno, e Marte pure.
Pregi
Gameplay ibrido ben congegnato e appagante, che miscela sapientemente strategia e tattica per una lotta ai mutanti su tutti i fronti. Ricchezza non indifferente di opzioni per la personalizzazione dei propri Executor, principalmente sul fronte bellico ma senza disdegnare qualche vezzo estetico. Alcuni salti di qualità rispetto al predecessore, tra cui una narrazione un po' più curata.
Difetti
Tutorial avaro di informazioni, soprattutto in relazione agli aspetti più ricchi e complessi della produzione, quali la gestione strategica della mappa di Marte. IA dei compagni alquanto deficitaria, alla quale si sarebbe potuto sopperire con un controllo diretto maggiore sui propri compagni controllati dal gioco. Vistosa presenza di bug e imperfezioni, senza dimenticare i rallentamenti in ambito framerate.
Voto
6,5
1 commento su “Red Solstice 2: Survivors, recensione”