Samurai Warriors 5 segna il ritorno dell’omonima serie “canonica”, che avevamo lasciato con il quarto capitolo nell’ormai lontano 2014. Sette anni nei quali in ogni caso non ci siamo annoiati, grazie all’uscita dello spin-off Samurai Warriors: Spirit of Sanada e Samurai Warriors 4 DX. Lo studio Omega Force, specializzato proprio in musou, si è inoltre dato parecchio da fare in questi anni. Nuovi Dynasty Warriors, Warriors Orochi, One Piece: Pirate Warriors, due Hyrule Warriors e tutta una serie di ip/spin-off inerenti Arslan, Berserk, Fire Emblem, Dragon Quest, Persona 5 e il cross-over Warriors All-Stars. E anche al di fuori del genere musou ci sono stati degli ottimi successi quali gli Attack on Titan e i Toukiden.
Insomma stiamo parlando di un team estremamente operoso, che questa volta ci propone una sorta di rebbot della saga. Un punto di partenza che rinnova alcuni elementi tradizionali della serie, a livello di storia e grafica. Senza tuttavia rompere i tratti distintivi della formula che tantissimi appassionati hanno amato fin dal 2004. Anno in cui il primo Samurai Warriors debuttò su PS2 e Xbox. Ma ora vi lasciamo alla recensione della versione Pc di Samurai Warriors 5, curata dal nostro Claudio Szatko. Ricordandovi altresì che il titolo, targato Koei Tecmo, è disponibile anche su PS4, Xbox One e Switch. Buona lettura.
L’ASCESA DEL RE DEMONE
La trama di Samurai Warriors 5 ci porta nel periodo Sengoku, con un’attenzione particolare rivolta alle gesta di Nobunaga Oda e del suo braccio destro, il generale Mitsuhide Akechi. Principalmente seguiremo l’ambizione di Nobunaga, cioè quella di unificare il paese durante un periodo buio, dove vari leader e guerrieri sono emersi avanzando pretese di governo dell’isola.
Come da tradizione avremo numerosi personaggi giocabili. Stiamo parlando di quasi tre dozzine; un numero decisamente inferiore a quello con cui siamo stati abituati in altri titoli della serie. Ciò tuttavia viene parzialmente compensato da una maggiore differenziazione degli stili di combattimento. Della serie “meglio pochi ma buoni”. La struttura ludica invece è quella di sempre, da musou.
Avremo infatti masse di nemici da eliminare con relativa facilità, dove un singolo colpo di spada potrà spazzare decine di avversari. Questi ultimi sono assai numerosi, ma tendenzialmente poco “aggressivi”. Perciò nell’atto di avanzare verso un luogo specifico sarà veramente difficile avere difficoltà. Le mappe di fortezze e accampamenti non sono aperte, ma si dividono in corridoi e basi interconnesse.
Con i cancelli che si apriranno una volta soddisfatte determinate condizioni. Dopo il non particolarmente brillante esperimento open-world con Dynasty Warriors 9, è certamente comprensibile da parte di Omega Force un ritorno a un’impostazione iper-comprovata, da questo punto di vista. Anche gli obiettivi delle missioni sono piuttosto “familiari”. Conquista di territori, fuga dalla mappa, sconfitta dei leader nemici e così via.
STRAGI DI NEMICI E ABILITÀ DEVASTANTI
Proprio i leader nemici rappresenteranno una delle sfide più interessanti in Samurai Warriors 5. Oltre ad avere una barra della vita decisamente più abbondante dei loro “seguaci”, essi non staranno a prendere colpi senza reagire. Senza contare che faranno ricorso a degli attacchi speciali, per quanto essi risulteranno tendenzialmente facili da “leggere”, e quindi schivare.
Ciò detto l’atto di affrontarli costituisce la miglior verifica per attestare la nostra capacità di giocare o meno. Che di certo non consiste nel mettere pigramente insieme una combo dietro l’altra con attacchi leggere e pesanti. A seconda del tipo di avversario potremo essere costretti a valutare l’impiego di qualcosa assimilabile a una strategia.
Anche se come da tradizione potremo utilizzare delle mosse speciali in grado di far esplodere mezza mappa o quasi, il titolo ci offre anche la meccanica del “parry perfetto”. Parando un attacco nel momento giusto potremo lasciare l’avversario scoperto e indifeso per alcuni istanti. Una meccanica molto semplice ma tutt’altro che scontata all’interno di un musou. Un altro elemento interessante è dato dall’Ultimate Skill, dove potremo personalizzare una gamma di abilità (fissandone fino a quattro, una per tasto).
Esse funzioneranno tramite “cooldown”, così da limitarne un abuso eccessivo. Ce ne sono di offensive per prolungare la durata delle combo, per aumentare la forza o la difesa del personaggio, o persino per velocizzare il recupero della barra Musou Gauge… Forse sembra una cosa da poco, ma in realtà tutto questo conferisce una notevole flessibilità strategica nell’atto di migliorare con intelligenza i nostri eroi. Dando conseguentemente modo di affrontare e sconfiggere nemici che con i soli attacchi “semplici” non avremmo mai potuto impensierire.
TWO IS MEGLIO CHE ONE
In Samurai Warriors 5 potremo scendere in campo con due personaggi contemporaneamente, avendo la possibilità di passare dall’uno all’altro con la semplice pressione di un tasto. Al personaggio controllato dall’IA potremo invece dare degli ordini, o persino eseguire assieme a lui dei devastanti attacchi congiunti. Come si intuisce, il titolo di Koei Tecmo prevede il gioco in cooperativa, sia locale che online. Tra una missione e l’altra sarà possibile preparare al meglio i nostri eroi con varie opzioni, tra cui la scelta delle armi e la possibilità di mettere a punto l’equipaggiamento.
Il tutto senza dimenticare il dojo, il fabbro e le stalle. Luoghi che insieme al negozio ci permetteranno di personalizzare ogni aspetto dei nostri combattenti. Quegli stessi edifici potranno inoltre essere potenziati, così da ottenere ulteriori vantaggi. Come? con la modalità Cittadella, dove difendendo dei luoghi dalle forze nemiche guadagneremo i materiali necessari al potenziamento dei suddetti edifici. Per una progressione ad hoc all”interno della storia, passare per questa modalità sarà un vero e proprio must.
SI POTEVA OSARE DI PIÙ
La grafica e il design dei personaggi di Samurai Warriors 5 sono stati rinnovati rispetto al passato. In questo “soft reboot” Omega Force ha optato per un look maggiormente ispirato agli anime e ai manga. Non solo i protagonisti del gioco sembrano ora più “giovani”, ma sono state applicate anche delle affascinanti ombreggiature al cel-shading ispirate al tratto lasciato dall’inchiostro di un pennello.
I colori sono quindi più vividi, e anche grazie a questo il gioco si distingue con forza (in modo positivo) dal predecessore e in generale dalla serie. Il rovesco della medaglia è tuttavia dato dal fatto che questo stile “sminuisce” la drammaticità della storia. In ogni caso apprezziamo la scelta di conferire un’identità precisa al nuovo capitolo della serie per mezzo di uno stile tutto suo.
Il titolo è presente su tutte le piattaforme, anche tramite demo. Così da poter garantire all’utente di saggiarne le prestazioni. Come anticipato a inizio recensione la nostra è una prova della versione Steam, della quale siamo rimasti comunque soddisfatti nel complesso. L’estetica è soddisfacente, al netto di alcune sbavature sui contorni degli oggetti e in generale un’assenza di “ambizioni next-gen”. Tali standard qualitativi continuano a essere piuttosto distanti, ma tempo al tempo.
Speriamo in futuro di poter avere inoltre una gestione migliore della telecamera, che in vicinanza di muri e in generale luoghi stretti diventa alquanto difficile da gestire. Ci siamo trovati in più occasioni ad aggiustare manualmente la telecamera durante l’esecuzione di combo, spammando il povero tasto assegnato al centramento della suddetta. A suggellare il dinamismo dell’esperienza abbiamo infine una notevole colonna sonora, che assieme all’ottimo doppiaggio giapponese contribuisce a rendere memorabile l’atto di affiancare Nobunaga nella sua impresa.
DA AVERE SENZA RISERVE
Samurai Warriors 5 porta con sé alcune nuove caratteristiche di gioco e uno stile grafico peculiare. Da una parte viene conferita al titolo un’identità propria, dall’altra abbiamo comunque un mantenimento dei capisaldi del genere musou e in generale della serie che dal 2004 ha fatto incetta di appassionati. Questo quinto capitolo, targato sempre Koei Tecmo, presenta infatti quel ritmo e quell’alta velocità che contribuiscono a rendere possibile la freneticità tipica del franchise. Più che la difficoltosa gestione della telecamera in alcuni frangenti e l’IA nemica tutt’altro che al top, siamo rimasti sorpresi da un roster che per quanto ampio, resta comunque più limitato di quello del predecessore o di altri titoli di Omega Force. Ciò detto rimane un titolo assolutamente raccomando a tutti gli amanti dei musou e in generale della storia giapponese. Al tuo servizio, Nobunaga Oda.
Pregi
Campagna di gioco longeva. Alcuni elementi vanno a "rinfrescare" la formula musou tipica della serie. Il nuovo stile estetico conferisce un'identità tutta nuova a questo quinto capitolo. Divertimento in quantità per gli appassionati del genere e del franchise.
Difetti
I fan di lungo corso finiranno con l'avvertire la mancanza di un roster che sarebbe sicuramente potuto essere più ampio. Alcuni problemi nella gestione della telecamera, soprattutto in spazi stretti. IA non proprio brillante.
Voto
8