Aluna: Sentinel of the Shards, recensione Pc
L'America Latina del XVI secolo diventa teatro di una magica avventura
Annunciato nel settembre del 2019, Aluna: Sentinel of the Shards si è presentato come un videogioco di ruolo d’azione sopra le righe fin dagli esordi. Ambientato nell’America Latina del Sedicesimo secolo, il titolo è sviluppato da Digiart Interactive e N-Fusion Interactive. Ispirandosi ai canoni imposti dalla ultra ventennale tradizione di Diablo 2, Aluna viene scritto in concerto con gli sceneggiatori che hanno prestato penna ad Assassin’s Creed e Batman: Arkham Origins, per poi debuttare su Steam e Switch lo scorso 26 maggio.
Il gioco è previsto anche per PS4 e Xbox One, con possibilità di essere rigiocato sulle console postume grazie alla retrocompatibilità. Tuttavia la data di pubblicazione è da definire. Di seguito la nostra recensione della versione Pc di Aluna: Sentinel of the Shards. Buona lettura.
DA HEROES OF NEWERTH AD UN GIOCO TUTTO SUO
Più che un punto di partenza Aluna: Sentinel of the Shards si profila come una meta raggiunta dopo un lungo percorso. Il personaggio che dà il titolo a questa opera è stato creato dall’attrice Paula Garces (Harold & Kumar), che l’ha interpretato ai tempi di Heroes of Newerth. Quest’ultimo era un ottimo Moba, molto apprezzato ma eclissato dal tam tam mediatico, dalla pubblicità e dalla popolarità sempre crescente di League of Legends. Non a caso, tanti videogiocatori si sono spostati da “HoN” a Dota 2, invece che migrare sui lidi Riot Games.
Ma torniamo ad Aluna. Questo iconico personaggio è diventato anche protagonista di una collana di fumetti, editi da ComiXology. I fumetti si profilano come un prequel della storia che andiamo ad affrontare nel gioco. Aluna è la figlia di Pachamama, Dea della Terra e protettrice del creato. Quest’ultima chiama in causa la sua unica figlia, la sua ultima speranza, perché a seguito di un estremo sacrificio, il corpo di Pachamama è andato in frantumi. Aluna riceve il compito di ritrovare i frammenti. Lei stessa ne detiene uno, che la rende semidivina e dotata di capacità fuori dall’ordinario.
L’America Latina dell’epoca coloniale, dunque, si staglia di fronte ai nostri occhi. Questo con una classica visuale isometrica, da sempre marchio di fabbrica di tanti (quasi tutti) i videogiochi di ruolo d’azione di chiama matrice “Diablo”.
UNA PICCOLA GRANDE OPERA
Aluna: Sentinel of the Shards si affida ad un motore grafico che mostra tutto in grafica poligonale. L’ambientazione è quella tropicale, relativa al periodo del tramonto delle civiltà precolombiane. Tramonto e poi estinzione portata dai conquistadores europei, prevalentemente spagnoli. Pur non vantando un campionario di animazioni certosine ed un motore fisico da urlo, come quello visto in azione in Diablo 3, per fare un esempio, il risultato finale è encomiabile.
L’accompagnamento sonoro, il doppiaggio, gli effetti sonori suggeriscono una cura per i dettagli di rara fattura. Ma quello che sorprende più di ogni altra cosa è il ritmo dell’azione, unito alla risposta ai comandi e alla quantità di contenuti da scoprire. Si gioca con mouse e tastiera, oppure con il joypad. La ricerca di un sistema di controlli che possa soddisfare entrambi i tipi di giocatore è evidente, tangibile.
Aluna: Sentinel of the Shards promette più di venti ore di gioco non lineare, tantissima esplorazione, armi realizzate anteponendo la ricercatezza storica e tre rami di abilità. Uno votato al combattimento in mischia, uno alla distanza e uno alla magia.
CRAFTING MAI NOIOSO E LOOT SYSTEM BEN STUDIATO
Non mancano all’appello la possibilità di dedicarsi al crafting o alla compravendita di oggetti sempre più efficaci o utili. Il sistema di ricompensa casuale, quando si esplora o si abbattono in nemici, non ci è sembrato giusto, senza sbilanciamento verso oggetti inspiegabilmente mitologici fin dalle prime battute (si, Diablo 3, stiamo alludendo a te, ndr).
Ma non sarebbe un action rpg degno di tal nome, se non ci fossero i canonici scontri con i boss (o boss fight, in gergo). Anche su questo fronte, Aluna: Sentinel of the Shards non tradisce le aspettative, proponendo battaglie convincenti, con creature mitologiche di una cultura lontana, esotica, a cui non siamo certo abituati. Questo lo consideriamo un punto a favore, perché al di là degli stilemi di gioco, si trova originalità in tutto il resto.
CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
Aluna: Sentinels of the Shards è un videogioco di ruolo d’azione, in terza persona, che si rifà ai grandi classici del genere come Diablo 2 e Sacred. E’ sviluppato da Digiart Interactive e N-Fusion, già disponibile su Steam e Switch, previsto anche per PS4 e Xbox One.
E’ il risultato di un percorso iniziato anni fa, dal creatore del personaggio: l’attrice Paula Garces. Aluna fu dapprima eroina di Heroes of Newerth, poi protagonista indiscussa di una propria collana di fumetti, infine personaggio chiave e alter-ego del giocatore nella sua prima, autentica, avventura in un videogioco di ruolo. Aluna: Sentinel of the Shards può essere incolpato di non spingere l’acceleratore su una grafica spacca-mascella, di presentare un motore fisico vintage e un sistema di progressione estremamente classico. Tuttavia, tutti questi, sono gli aspetti che spingono gli appassionati del genere a giocare e godere di questo tipo di giochi.
Agli appassionati, infatti, consigliamo il titolo senza riserva alcuna.
Pregi
Estremamente conservativo: un classico action rpg rispettoso di tutti i canoni dettagli da Diablo 2. Buon campionario di mosse e varietà. Ambientazione più unica che rara e storicamente accurata. La storia non brilla per la massima originalità, ma è meno banale di quanto visto in tanti predecessori.
Difetti
Perde il confronto con i virtuosismi grafici raggiunti da Titan Quest, Diablo 3 pochi altri. Gli hack 'n' slash non sono propriamente stimolanti in termini di logica e capacità di ragionamento. Il sistema di progressione, le abilità spalmate su tre rami e il tipo di azioni da innescare non lo fanno brillare per originalità.
Voto
7