Field of Glory II Medieval: Reconquista, recensione
La prima espansione del gioco firmato da Byzantine Games e Slitherine aggiunge tanti contenuti
Field of Glory II: Medieval è lo spinoff della serie Field of Glory II portata avanti da Byzantine Games e pubblicata dal publisher Slitherine. Ambientato in epoca medievale e uscito lo scorso febbraio, le novità in quanto a meccaniche e la consueta fedeltà storica ci hanno convinto. Lo sviluppatore non si è seduto sugli allori, aggiornando la propria creatura con cadenza regolare e portando sui nostri schermi un nuovo contenuto espansivo. Stiamo parlando di Field of Glory II Medieval: Reconquista disponibile su Pc dal 20 maggio su piattaforma Steam. Ecco la recensione. Buona lettura.
STORIA E INTERPRETAZIONE
Il termine “Reconquista”, designa un lasso temporale che va dall’ottavo secolo al quindicesimo. La storia ci racconta che in questo periodo, i regni cristiani della Penisola Iberica reagirono all’invasione musulmana e, successivamente, iniziarono la “riconquista” dei territori perduti, fino a espugnare nel 1492 il Regno di Granada, ultimo regno musulmano della Penisola Iberica.
I fatti accaduti, sono in molti casi romanzati, quasi romantici. Anche consultando i libri fruibili tutt’oggi, l’idea alla base narra di una grande crociata nella penisola iberica, intessuta di personaggi ed episodi eroici, che si concluse con il recupero del territorio spagnolo dal dominio islamico.
IL CONTESTO
La parola stessa suggerisca una precedente “conquista”, dove lo sviluppo è la riacquisizione dei territori perduti in seguito all’avanzata musulmana. Ovviamente la Reconquista ebbe fasi alterne e lunghi periodi di stallo, né ebbe sempre il carattere di “guerra religiosa” che le conferirono, negli ultimi anni, i Re Cattolici. Al contrario, furono frequenti i casi di alleanza occasionale fra musulmani e cristiani, in lotta contro i rispettivi correligionari.
Questo lungo arco temporale, rappresenta uno dei momenti fondamentali della storia e della cultura della Penisola Iberica. Settecento anni di coabitazione tra musulmani e cristiani in un Paese diviso in regni dai confini labili, hanno facilitato un processo che permise a religioni opposte di non ostacolarsi a vicenda influenzando le reciproche culture.
LA NOSTRA PENISOLA
Nel Nord Italia, le grandi città si riunirono formando la Lega Lombarda per contrastare i tentativi del Sacro Romano Impero di rafforzare la propria autorità. Questa disputa vide la nascita tra la fazione dei ghibellini, a sostegno dell’Imperatore e dei guelfi, a sostegno del Papa.
Nell’Italia meridionale, i Normanni si trasformano da umili mercenari a conquistatori, annettendo il sud Italia per formare il grande regno di Sicilia, dopo aver conquistato l’isola dagli Arabi. Questa espansione rappresenta quindi una porzione storica tutt’altro che irrilevante, proponendo un quantitativo di contenuti in linea con quanto ci si potrebbe attendere.
DENTRO LA SCATOLA
Andiamo ad analizzare i contenuti presenti più nel dettaglio.
Abbiamo 8 nuovi scenari storici: Monte Maggiore 1041, Civitate 1053, Cabra 1079, Sagrajas 1086, Legnano 1176, Las Navas De Tolosa 1212, Montaperti 1260 e Benevento 1266.
4 nuove campagne ci presenteranno i principali conflitti e i leader dell’epoca: El Cid, Maometto II di Granada, Normanni del Sud e Federico II Hohenstaufen.
33 nuovi scontri storici aggiunti alla modalità Battaglia veloce.
Più di 40 nuove unità e 45 liste militari. Queste portano il numero totale di liste di armate medievali a 103. Gli eserciti, inoltre, possono includere contingenti di alleati storici. Questo dà più di cinquantamila permutazioni. Non sarete mai a corto di nuovi matchup da provare.
Una nuova campagna sandbox, ampliata per includere tutte le nuove unità. In questa modalità, il giocatore potrà prendere il comando di qualsiasi nazione o dei suoi rispettivi alleati, in un contesto storico fedelmente riprodotto anche nei rapporti tra le stesse.
GAMEPLAY
Al fine di adeguarsi al contesto e soprattutto alle tipologie di unità introdotte, i cavalieri europei sono ora meno incisivi, andando ad impattare con micidiali unità di lancieri. Armi di cui sono dotate anche unità a cavallo leggere, perfette per le azioni di toccata e fuga o i fiancheggiamenti, mai come ora determinanti. Anche la fanteria e soprattutto le unità a distanza armate di balestra, risultano aggressive e ben più pericolose.
Grazie alle nuove introduzioni, le nazioni e le fazioni del gioco base vanno ad acquisire nuove unità in base alle alleanze. Ad esempio, aragonesi e catalani, storici alleati francesi, forniscono unità a cavallo leggere, fanteria dotata di giavellotti e balestrieri leggeri. Nel complesso, tutto il comparto va a giovarsi di una versatilità che in precedenza non era garantita.
DA AVERE SENZA RISERVE
Con Field of Glory II: Medieval, per venire incontro alle esigenze di carattere storico, lo sviluppatore ha dovuto porre modifiche anche importanti sul bilanciamento e le meccaniche. Essendo questo un contenuto espansivo che promuove ulteriori novità, le dinamiche di ogni partita sono state oggetto di ulteriori revisioni.
E il risultato è un gameplay vario e approfondito. Tutti elementi che acuiscono il valore del prodotto targato Byzantine Games/Slitherine. Cercando il pelo nell’uovo, l’unico neo è una mancata localizzazione in italiano.
La mole di testo non risulterà particolarmente ostica per chi ha conoscenze anche solo scolastiche con la lingua della regina. A nostro avviso è un peccato che un Paese così importante dal punto di vista storico come il nostro, sia quasi sempre posto lateralmente quando si parla di strategici più tecnici. Concludendo, consigliamo l’acquisto di Field of Glory II Medieval: Reconquista a tutti i giocatori che hanno apprezzato il gioco base.
Pregi
Tante nuove unità. Le alleanze variano il gameplay. Campagna sandbox appagante. Ricco di dettagli.
Difetti
Non disponibile in italiano.
Voto
8