Skeletal Avenger, la nostra Anteprima
E' tempo di vendicare il proprio omicidio direttamente dall'oltretomba in quel del nuovo hack’n’slash rougelite dello studio 10tons Ltd, attualmente in lavorazione
Circa una settimana fa Skeletal Avenger si è fatto largo tra i tanti titoli che ogni giorno escono su Steam, debuttando in accesso anticipato. Dalla copertina, raffigurante uno scheletro guerriero infuriato, si intuisce facilmente il contesto. Difatti ci troviamo di fronte a un hack ‘n’ slash roguelite che ha per protagonista proprio un vendicatore dalle ossute e non-morte sembianze.
In cabina di sviluppo abbiamo invece lo studio indipendente 10tons Ltd. Già autore di titoli quali Dysmantle, Crimsonland, Tesla vs Lovecraft, Neon Chrome e Undead Horde. Il team finlandese ha in programma una fase di accesso anticipato abbastanza breve, con la release completa del gioco prevista per quest’estate. Nel frattempo vi lasciamo alla nostra anteprima di Skeletal Avenger, che in seguito verrà rilasciato anche su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X e Switch. Buona lettura.
TEMPO DI (DI)MENARE LE OSSA
Proprio come si evince dal nome, Skeletal Avenger tratta la vendetta. Più precisamente quella di uno scheletro che non sa bene chi l’ha ucciso, visto che ricorda l’immagine sfocata di un cavaliere e poco altro. Le idee su cosa fare al momento però sono chiare, per non dire cristalline: vendicarsi su tutto ciò che cammina. Nel gioco vestiremo i panni di un “vendicatore scheletrico”, intento a riprendere vita (per così dire) da una bara.
Ci ritroveremo in un complesso sotterraneo, in quella che scopriremo essere la dimora di un mago misterioso, che ci offrirà anche il suo aiuto. Inutile dire quanto il focus del gioco sia sul gameplay, che è tipicamente quello di un hack ‘n’ slash Diablolike. L’obiettivo del gioco sarà quello di completare dungeon sempre più difficili, pieni di nemici e trappole. Rispetto ad altri titoli il “focus sul bottino” sembra tuttavia paradossalmente minore.
Allo stato attuale infatti non troveremo ad aspettarci casse stracolme di bottino al superamento di un dungeon (atto che coincide sempre con l’annientamento di un boss o mini-boss). La maggior parte dell’attenzione è invece rivolta al potenziamento del nostro personaggio e dei suoi eventuali “successori”. Distruggendo elementi negli scenari, aprendo casse e abbattendo nemici potremo accumulare delle monete d’oro.
Esse ci serviranno ad acquistare diversi bonus permanenti, che verranno applicati a ciascun vendicatore scheletrico. Maggiore fortuna, più danni con attacchi normali e speciali, più salute e armatura, ecc. Certo, in giro potremo comunque droppare armi e pezzi d’armatura di rarità superiore (e con varie abilità passive), ma complessivamente non incideranno tanto quanto i suddetti potenziamenti.
TUTTO UN B(L)UFF
Il gameplay di Skeletal Avenger risulta semplice ma ben elaborato. Parlando di attacchi convenzionali, con ciascuna arma potremo effettuare un attacco normale/leggero e uno speciale/pesante. Tipologia ed effetto saranno diversi da arma ad arma. Rispetto a una spada, con un martello per esempio saremo in grado di fare danni ad area.
Per quanto concerne ciò che caratterizza il titolo, il nostro vendicatore scheletrico potrà contare su due mosse peculiari. La prima è una sorta di scatto, che ci teletrasporterà in avanti di alcuni metri. Utile per tattiche alla “colpisci e fuggi”, ma anche per superare determinati ostacoli negli scenari. La seconda invece consiste nella possibilità di… Lanciare la propria testa.
Il nostro cranio potrà essere usato come vera e propria arma da lancio. E in attesa di raccoglierlo (passandoci sopra o tenendo premuto un tasto per alcuni secondi) potremo tranquillamente continuare a combattere. Vantaggi dell’essere dei non morti. A ciascun attacco e azione (scatto “teletrasportante” compreso) potranno essere applicati uno o più effetti, a seconda dei perk che sceglieremo in ciascuna run.
All’interno di un dungeon capiterà di trovare casse, fontane dove poter ripristinare punti salute ma anche dei cadaveri su cui aleggerà una luce azzurra. Interagendo con essa potremo scegliere un bonus, che rimarrà attivo fino all’uscita dal dungeon. Tra i buff (dunque temporanei) vi sono danni elementali per tipologie specifiche di attacco, maggiore velocità di ricarica dell’abilità scatto e altro ancora.
POCO FINORA, MA FATTO BENE
Inutile girarci attorno. Skeletal Avenger è un titolo dal concept semplice, e forse è proprio lì che risiede il suo potenziale. Il combattimento è tendenzialmente poco spettacolare, ma di contro assai concreto. I comandi, assai responsivi, ci restituiranno una sensazione appagante e di autentico controllo in tempo reale sul nostro guerriero-scheletro. Le cui mosse varieranno concretamente nel momento in cui decideremo di variare tipologia d’arma. A livello tecnico il gioco scorre già fluidissimo, senza alcun rallentamento o bug/glitch di sorta. Almeno nella nostra esperienza.
La grafica non presenta nulla di elaborato, ma risulta complessivamente piacevole alla vista. Molto basico invece il comparto sonoro, sul quale però ci riserviamo di dire maggiormente una volta che il gioco sarà uscito dall’accesso anticipato. Al momento infatti già dopo 2-3 ore ci ritroveremo a non avere molto da fare. Se non ad accumulare oro da spendere completando dungeon su dungeon. I quali, pur essendo generati proceduralmente, risulteranno spesso fin troppo simili tra loro. Devono essere ancora inseriti parecchi contenuti (già annunciati dagli sviluppatori), come nuovi nemici, boss e aree.
COMMENTO FINALE
Skeletal Avenger promette piuttosto bene. Allo stato attuale risulta essere un hack ‘n’ slash roguelite già godibile, dove l’unico ostacolo è la mancanza di una quantità ottimale di contenuti. Cosa a cui lo studio 10tons Ltd , che nel tempo si è mostrato piuttosto capace, farà indubbiamente fronte nei prossimi mesi. Ludicamente parlando il titolo si presenta semplice ma solido, racchiudendo (anche se in una forma meno accentuata rispetto a quanto ha fatto tempo fa un Valheim) un mix di elementi mutuati da alcuni colleghi, e qui proposti in un nuovo contesto. In sostanza possiamo affermare che lo scheletro c’è, ed è solido. A mancare è dunque, letteralmente, la carne.