Pacer è uno di quei titoli dalla storia travagliata, fatta di scommesse, cadute e rinascite. Essa ha inizio nel 2015, quando il gioco allora noto come Formula Fusion centra l’obiettivo che si era posto in una campagna Kickstarter. A capo del progetto vi è R8 Games, uno studio indipendente formato, tra gli altri, da ex membri di Psygnosis. Nota casa di sviluppo di matrice britannica (chiusa nel 2012 sotto il nome di SCE Liverpool Studio) autrice di Wipeout.
Esatto, proprio la serie che insieme a F-Zero ha reso celebre l’ambito delle corse futuristiche antigravitazionali. Racing atipici nei quali si gareggia a bordo di navicelle sospese ad alcuni metri da terra, che a partire dal 1990 hanno visto nascere (e correre) diversi altri titoli, quali gli ottimi Quantum Redshift e Redout. Ed è proprio questo l’ambito che R8 Games intende (ri)portare in auge con il proprio titolo, che debutta per la prima volta nel 2017 dopo due anni di accesso anticipato.
Il riscontro non è però dei migliori, e spinti anche dalla volontà della community il team di sviluppo si rimette al lavoro. Il cambiamento è radicale. Non solo vengono aggiunte nuove modalità e funzionalità, ma perfino il nome del gioco viene cambiato in occasione della nuova release. Formula Fusion rinasce come Pacer, che ora vi raccontiamo in questa recensione della versione Pc. Il tutto ricordandovi che il gioco è anche disponibile per PS4 e Xbox One. Buona lettura.
CORSE DEL E NEL FUTURO
Con Pacer ci ritroveremo nel 2075, in un’epoca segnata dalle corse gravitazionali su navicelle capaci di raggiungere anche i 1000 km/h. Iniziamo col dire che non vi è una vera e propria trama. Tutto infatti viene affidato alle mani del gameplay, diviso in tre grosse costole. Gioco rapido, partite online e campagna. Per iniziare conviene ovviamente partire da quest’ultima, e più precisamente dal tutorial.
Similmente a quanto visto in altri titoli sui generis, anche qui avremo a che fare con quattro classi di velocità differenti. F3000, F2000, F1000 ed Elite, dove ad aumentare sarà principalmente la velocità raggiungibile dalle navicelle. Inutile dire che alle classi più alte sarà veramente ostico controllare il nostro veicolo, specie in curva. Perciò sarà meglio andare per gradi, facendo pratica con una classe di velocità alla volta.
Nel corso dell’addestramento verremo introdotti a un altro elemento imprescindibile del gioco, ovvero la personalizzazione della nave. Eseguibile a tre livelli: estetico, prestazionale e bellico. In Pacer infatti non si tratterà solamente di correre più veloce degli altri, ma anche di sopravvivere. Cannoni Gauss, missili, impulsi EMP e altre armi ci permetteranno di rallentare e/o distruggere le navi avversarie, permettendoci di guadagnare diversi secondi di vantaggio.
Tale sorte potrà naturalmente capitare a noi stessi, qualora il valore degli scudi (o della salute) dovesse raggiungere lo zero. Lungo il tracciato sono infatti disseminati i power-up da raccogliere, dove quelli gialli ricaricheranno le munizioni delle nostre armi. Quelli viola invece ci permetteranno di recuperare un po’ di scudi. Essi saranno spesso affiancati da dei “boost” di velocità; passandoci sopra godremo di una breve accelerazione. Starà a noi dunque scegliere cosa raccogliere in base all’esigenza del momento.
SUL FILO DEL TRACCIATO
Otto modalità di gioco, 14 tracciati unici e 5 archetipi di navicelle interamente personalizzabili. I contenuti non mancano in quel di Pacer, che annovera anche un sistema di controllo appagante e assai responsivo. Indipendentemente dal fatto che si scelga di giocare con il pad o con la combo mouse+tastiera, il feeling alla guida è davvero gratificante, oltre che alla classica maniera “facile da imparare ma difficile da padroneggiare”.
Da dosare non ci saranno solo i tradizionali acceleratore, freno ecc, ma all’occorrenza anche gli aerofreni. Se usati nel modo giusto ci consentiranno di guadagnare diverse frazioni di secondo sulle curve, superabili “derapando antigravitazionalmente”. Inutile dire che ci vorrà un po’ di pratica, e che salendo di classe di velocità controllare la nave senza andare a sbattere sui muri sarà sempre più ostico.
Come i tracciati, anche le modalità di gioco sono piuttosto diversificate tra di loro. Non avremo a che fare solamente con semplici gare “vince chi taglia per primo il traguardo”, ma anche con diverse altri varianti. Per esempio in una verrà eliminato l’ultimo a tagliare il traguardo in ciascun giro. In un’altra vincerà invece colui che porterà a segno il maggior numero di distruzione di navi avversarie, e via discorrendo.
Per ogni attività portata a termine riceveremo dei crediti, che in Pacer serviranno per sbloccare tutto quanto. Nuovi tracciati, nuove modifiche per armi e prestazioni delle navi, e naturalmente nuove skin. Al netto dei rispettivi costi, c’è da dire che il “farming” di crediti sarà tutt’altro che breve, nel caso si voglia sbloccare tutto quanto.
PIÙ COMPETIZIONE CHE SPETTACOLO
Ciò che principalmente emerge giocando è che gli sviluppatori di R8 Games hanno visibilmente voluto puntare sul gameplay. A livello tecnico infatti Pacer è ben lungi dall’eccellere. Certo, graficamente ci troviamo di fronte a veicoli, tracciati ed effetti di luce di buon livello… A mancare sono però quegli elementi che dovrebbero conferire un’autentica “sensazione di velocità”. Niente sfocature accentuate né effetti visivi psichedelici di sorta.
Lo stesso atto di accelerare mediante l’utilizzo del turbo (che si ricarica lentamente correndo) risulta paradossalmente “statico”. Tanta sostanza e pochi fronzoli che tuttavia, in un titolo del genere, contribuirebbero non poco a rendere indimenticabile l’esperienza. A fronte di effetti sonori abbastanza anonimi troviamo invece una magnifica colonna sonora.
Dietro alla composizione di quest’ultima vi sono molti artisti noti quali Maniac Agenda (Metal Gear Rising: Revengeance) ed Ed Harrison (Deus Ex: Mankind Divided, Neotokyo). Per quanto concerne invece le prestazioni possiamo affermare quanto allo stato attuale Pacer sia fluido e ben ottimizzato.
A fungere da eccezioni vi sono giusto alcuni momenti di input lag, che spezzano un flusso altrimenti inarrestabile. Le gare, che nel caso non l’avessimo già fatto presente prevedono fino a un massimo di 10 corridori, possono naturalmente svolgersi online. Con giocatori reali pronti a darci filo da torcere.
COMMENTO FINALE
Pacer è uno di quei titoli che si potrebbe definire nella cornice di “è bravo ma non si applica”. Al progetto di R8 Games mancano infatti diversi “quid” in più che avrebbero veramente potuto porlo come alternativa di livello ai racing antigravitazionali più recenti, quali Redout. Ciò che ci troviamo davanti è infatti un titolo di buona fattura, che riesce a mettere i proverbiali puntini sulle i giusto sul lato competitivo. Gli appassionati di corse troveranno pane per i loro denti, senza però tutti quei “condimenti” che avrebbero potuto rendere l’esperienza indimenticabile.
Pregi
Contenuti vari e abbondanti, con molte modalità e tracciati diversi dove poter mettersi alla prova. Colonna sonora eccezionale, che calza a pennello con l'ambiente. Progressione definita nella campagna, per quanto una trama non avrebbe guastato. Profonda personalizzazione dei veicoli. Sistema di guida dinamico e responsivo che diverte e gratifica il pilota...
Difetti
... Lo stesso si vorrebbe (ma non potrebbe) dire di quello relativo al combattimento. Poca attenzione ai dettagli, soprattutto quelli relativi alla "velocità". Power-up troppo piccoli lungo il tracciato e quindi facili da mancare. Qualche episodio di input lag che spezza il flusso della corsa.
Voto
7+
1 commento su “Pacer, la nostra Recensione Pc”