Quinterra, la nostra anteprima
Andiamo alla scoperta di un roguelite ambientato in un mondo fantasy con meccaniche che richiamano i boardgames
Quinterra è il titolo d’esordio dello sviluppatore indie Sidereal Studio. Le meccaniche, riprendono il connubio tra roguelite e strategia già visto in altre produzioni, con in più una componente dedicata alla costruzione del proprio mazzo. I giocatori, assumeranno il ruolo di leader di una delle razze proposte all’interno di un’ambientazione tipicamente fantasy.
Il gameplay poggia le sue basi su un combat system a turni, mentre l’estetica strizza l’occhio ai giochi da tavolo grazie ad una griglia in formato esagonale che si comporrà man mano che procederemo nella partita. Il gioco è attualmente in fase di accesso anticipato su Steam e disponibile dallo scorso 7 aprile.
TRA SCHERMO E TAVOLO
A differenza di molti altri prodotti che propongono storie spesso già viste, Quinterra va subito al sodo con livelli in successione chiamati spedizioni. Per la costruzione del proprio esercito, all’inizio di ogni spedizione il giocatore sceglierà una delle quattro razze al momento disponibili: Licantropi, Imps, Crystalians ed Ethereal. È molto probabile che il ventaglio di possibilità venga espanso durante le varie fasi dell’accesso anticipato.
Ogni razza ha accesso ad una mappa diversa, che conterrà ambienti da esplorare sotto forma di caselle esagonali. Nella maggior parte delle aree, troveremo nemici con cui confrontarci, un mercato dove acquistare equipaggiamenti e caselle bonus per il reclutamento. Mappe, nemici e ricompense vengono generati proceduralmente, così da rendere ogni partita unica. A conti fatti la ripetitività è sempre dietro l’angolo, ma l’impegno profuso è apprezzabile.
ESPLORAZIONE
L’anima da boardgame vive attraverso luoghi da visitare coadiuvati da fondali suggestivi. Il design e l’atmosfera di Quinterra sono stupendi con colori e ambienti sfumati da un tratto fantasy molto distintivo. A seconda della razza e del tipo di spedizione, l’estetica rifletterà i punti di forza e le debolezze del nostro esercito. Questo aggiunge un ulteriore strato immersivo.
Ogni unità e ognuna delle fazioni in gioco gode di background e stili unici. La caratterizzazione in particolare, si prende la libertà di andare più a fondo, esulando l’intera struttura da una componente narrativa che esiste, ma risulta così laterale da non sentirne la mancanza. Ogni razza che sceglieremo o affronteremo ha un suo stile, obbiettivi, nemici. Questi dettagli, verranno fugacemente rivelati durante l’esplorazione o poco prima di un combattimento.
CARTE AL SEGUITO
La componente deck builder è strutturata da un mazzo composto da dieci carte creatura (dette élite), due servitori e due strutture. Queste due ultime carte potranno essere equipaggiate con strumenti che garantiranno vari tipi di bonus, principalmente passivi.
Nonostante il gioco si trovi in fase d’accesso anticipato, al nostro servizio troviamo più di cento unità giocabili, quattrocento abilità uniche, duecento oggetti e quindici talenti. Gli sviluppatori hanno già confermato che il sistema delle skill è in fase di revisione e vanterà differenze in base alla fazione scelta dal giocatore.
Trattandosi di un roguelite, la morte permanente è proposta attraverso un sistema che prevede la perdita di punti “Morale”. Un buon numero di vittorie e le giuste tattiche riusciranno a supplire qualche sconfitta, fermo restando che gli spettri del game over sono sempre dietro l’angolo.
TERRE DI CONQUISTA
A prescindere dalla razza di partenza, le battaglie che affronteremo avranno diversi obbiettivi. Ci sono scenari che prevedono l’eliminazione di una particolare unità entro un determinato numero di turni, altri dove la vittoria sarà determinata da chi possiede più unità in una determinata zona di gioco.
Non mancano i classici scontri “survival” dove si vince spazzando via l’avversario, ma a nostro avviso la scelta di differenziare anche i singoli combattimenti si rivela apprezzabile. Il giocatore sarà quindi obbligato a variare la strategia in base al tipo di scenario e alle unità disposte in capo, sacrificando o mantenendo anche unità all’apparenza insignificanti.
QUALCOSINA DA RIVEDERE
Al momento in cui scriviamo, il gioco ha goduto dei primi aggiornamenti post release, ma qualche elemento necessita d’attenzione. Primo frangente da sistemare è sicuramente il tutorial, ad ora relegato ad un fiume di testo a schermo che lascia il giocatore tra l’interdetto e l’annoiato. Sidereal Studio ha chiarito che questa porzione di gioco subirà notevoli cambiamenti, quindi attendiamo speranzosi.
Altro tallone d’Achille, è quello del bilanciamento. Durante le fasi di combattimento, in più di un’occasione appare chiaro come le nostre unità non siano in grado di affrontare quelle nemiche. Al contrario, le truppe guidate dall’AI non solo risultano micidiali, ma godono di abilità quali ad esempio l’auto guarigione capace di renderle praticamente invincibili.
Sono tutte consuetudini del corso di sviluppo di un progetto, ma a nostro avviso risultano particolarmente importanti perché in grado di scoraggiare l’utenza, che dopo una serie di sconfitte senza evidente motivo, cadrà facilmente preda di frustrazione e scoraggiamento.
COMMENTO FINALE
Quinterra è un gioco di strategia vario e sorprendentemente profondo. Tra i suoi punti di forza abbiamo l’importante numero di unità da sbloccare, un sistema a turni coinvolgente e un buon numero di fazioni al seguito. Questi fattori gli conferiscono una discreta longevità anche in questa fase d’accesso anticipato.
La componente narrativa, posta lateralmente rispetto al gameplay, non rientra tra le debolezze grazie ad un’ottima caratterizzazione delle razze. Qualche elemento da sistemare lo abbiamo, su tutti il bilanciamento e il tutorial. Le premesse che parlano di nuove fazioni, unità e altre meccaniche, suggeriscono un prodotto che risulterà ancor più apprezzabile con i prossimi aggiornamenti.